A proposito dell’atteggiamento “politico” della Chiesa

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   La Chiesa del Vaticano II ci ha abituato ad una  rottura di schemi che una certa mentalità   riteneva invalicabili; Papa Francesco non ne parliamo, a partire dal suo  stile di vita che più spartano forse  non può essere, all’eliminazione di tante  paludate e pompose  modalità di linguaggio, bruscamente sostituite da una formalità scarna ed essenziale.

Ha fatto senso, per esempio, la sua risposta a colui che in genere viene considerato il pontefice massimo del laicismo italiano, cioè Eugenio Scalfari, con cui il Papa più volte si è incontrato e continua ad incontrarsi ed a sentirsi. Come racconta lo stesso Scalfari, ad una sua decisa precisazione che il Papa, onde evitare una sicura delusione, la smettesse, eventualmente  di illudersi di poterlo convertire, Papa Francesco avrebbe testualmente risposto: “Non ci penso nemmeno, primo perché sono sicuro di non riuscirci; secondo perché non mi conviene, in quanto,  nel caso, mi sentirei costretto a cercare un altro laico con cui confrontarmi”.

Insomma la Chiesa, specie quella di Francesco, sempre deve  cercare  il confronto ed il dialogo su tutto  e con chiunque, lasciando che ognuno faccia le sue scelte e si assuma le sue responsabilità, anche nella convinzione che a tirare le fila dall’alto c’è Qualcun altro.

Già nel marzo 1963 San Giovanni XXIII, pur  nel clima di avversione  di  quanti erano convinti che si  facesse il gioco dei comunisti,  ebbe  il coraggio d’iniziare il disgelo con l’Unione Sovietica ricevendo personalmente nel suo studio privato in Vaticano Alexej Adjubei, con la moglie Rada figlia del capo sovietico del tempo Nikita Kruscev.

Ai nostri giorni sentiamo  non infrequentemente di persone perplesse  o  magari proprio arrabbiate  nel deprecare  le disposizioni di apertura  di Papa Francesco.

Apertura  verso le coppie che dopo un’esperienza fallimentare di matrimonio si trovano in una situazione cosiddetta “irregolare”.  In passato non pochi definivano  la Chiesa  bigotta, fuori dai tempi, quasi disumana….. Oggi invece, su questo versante,   altri,  magari  titolati all’interno della stessa struttura ,  la condannano per la sua elasticità nell’accoglienza verso chiunque.

Apertura sul piano socio-politico, ieri con i catto-comunisti, con i cosiddetti atei-devoti,  i teo-dem,  oggi con talune nuove forze  del Movimentismo politico…., il cui passato recente  di qualcuna delle quali è stato segnato magari  anche da qualche gesto banale, al limite del blasfemo, come quando è stata  distribuita la “comunione” ai propri fedeli seguaci con grilli caramellati.

Un gesto quest’ultimo davvero discutibile ed inopportuno,  che prontamente, a suo tempo, da qualche qualificato esponente del Partito avversario ha suscitato una forte presa di posizione, parlando addirittura  di “vilipendio della religione cattolica” … e pilotando perciò  da  subito la schiera  di quanti, hanno  ricoperto  quel comico-politico scomodo  di insulti “interessati”.

In seguito però,  qualche tempo dopo, a fonte di talune decisioni parlamentari proprio lontane dalla dottrina sociale della Chiesa sulle unioni cosiddette civili, qualche altro, qualificato  esponente politico dello stesso Partito,  ha osato anche dire di sentirsi impegnato in coscienza solo dal giuramento sulla Costituzione e non sul Vangelo.

Mi pare che questo possa bastare per discernere e riflettere sull’attuale babele in cui sembra infischiata la politica nostrana.   Perché  ciascuno possa  fare se non  bene, almeno  meglio  il suo mestiere, assumendosi tutte le responsabilità davanti a Dio ed al popolo, al  fine  di portare avanti il proprio impegno politico  e  dare una risposta adeguata ai più scottanti problemi sul tappeto, che sono quelli del lavoro e dell’emergenza-povertà.

… E lasciando che la Chiesa dialoghi con tutti,  compiendo il suo dovere ed evitando, per esempio,  di parlare con i cosiddetti teo-grill,  ipotizzando  l’ombra di “infatuazione grillesca” per la stessa CEI. Solo perché una parte del programma dei Pentastellati  si trova in perfetta consonanza  con le sollecitazioni della CEI e di  Papa Francesco.

aprile 21, 2017 – di Diego Acquisto

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