Mons. Vito Guaragna è tornato alla Casa del Padre

La scomparsa di don Vito Guaragna una perdita  per la Chiesa Agrigentina. Una perdita sicuramente non lieve, anche se ormai  da circa un paio di  lustri e specialmente negli ultimi anni era costretto non solo a restare in casa, ma  anche a letto,  da dove tuttavia continuava a seguire con il pensiero, l’ansia pastorale di sempre, e soprattutto con la preghiera, il cammino pastorale della diocesi e le varie iniziative e problematiche dei tanti presbiteri con cui  era stato sempre  a contatto.

La notizia della sua morte, che si è diffusa sin alle prime ore della giornata, ha suscitato dovunque sincero cordoglio e partecipazione, perché   don Vito Guaragna è stato  una figura conosciuta e prestigiosa del Clero agrigentino, un sicuro punto di riferimento in Curia, nella varie parrocchie che ha servito prima al Villaggio Peruzzo e poi per tanti anni a S. Rosa di Agrigento, e negli anni precedenti anche come assistente diocesano della Giac, cioè della Gioventù diocesana di azione cattolica.

Nato a Cattolica Eraclea nel marzo 1928 aveva compiuto 92 anni. I sacerdoti di una certa età lo ricordano sempre presente nei vari incontri presbiterali e pastorali,  quando parlava, interveniva , proponeva, senza mai inalberarsi quando magari il suo suggerimento non veniva accettato, anche se poi  a fatti avvenuti, non pochi ritenevano che forse sarebbe stato più utile tenere in considerazione quel parere espresso.

Parlava sempre unicamente  per il bene della società e della Chiesa, per favorire un clima di fraternità specie tra i sacerdoti. Amava stare in mezzo al campo, e non ai margini,  dotato di saggezza umana, culturale e morale.

Tutte doti che talvolta avverto che si rimpiangono e di cui non poche volte si avverte il bisogno.

Don Vito  – come normalmente preferiva  e veniva  chiamato – è stato apostolo per  tanti giovani il cui cammino di formazione è stato positivamente  segnato dalla sua guida spirituale, cosi  come la vita pastorale di tanti giovani presbiteri, con cui amava tenersi costantemente in contatto. Così  ha   lasciato una traccia efficace della sua schiettezza, cordialità ed umanità, nella vita  di tanti.

Un giudizio questo che si può cogliere anche dai social, dove proprio in tanti anche con poche parole esprimono il loro rammarico per la perdita ed il loro cordoglio unitamente all’impegno di ricordalo nella preghiera affidandolo al Signore “come servo buono e fedele”.

Un sacerdote dalla grande anima che  ha seguito sempre con tenacia,  intelligenza, pazienza  e tanto amore il cammino della Chiesa Agrigentina, nel travaglio del suo rinnovamento dagli anni del Concilio sino a quando le forze glielo hanno consentito.

Il prossimo 29 giugno avrebbe compito  69 anni di sacerdozio, essendo stato ordinato presbitero nella Cattedrale di Agrigento nel 1951, allora  festa di precetto  dei Santi Pietro e Paolo, per le mani  dell’arcivescovo-vescovo Mons. Giovanni Battista Peruzzo.

Le esequie si svolgeranno domani sabato 30 maggio, alle ore 16.00, nella Chiesa  parrocchiale  della  Madonna della Provvidenza di Agrigento,  poco distante dalla sua abitazione.

Diego Acquisto

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