La religiosità popolare in Sicilia è celebrazione cristiana. Analizzarla è obbligo, perseguirla è merito, comunicarla è preghiera… Disattenderla è omissione,….”…..Ma quest’anno…!

Settimana Santa a Favara, ma non solo… tra memoria e  profezia—La religiosità popolare in Sicilia è celebrazione cristiana. Analizzarla è obbligo, perseguirla è merito, comunicarla è preghiera… Disattenderla è omissione,….”…..  Si tratta della parte di un pensiero ancora più lungo ed articolato di un attento  sociologo,  Basilio Randazzo, che  ha concentrato la sua attenzione soprattutto su   fatti ed eventi religiosi.

Un pensiero, del  quale ho riferito solo una parte…..concludendo con le ultime parole… “Disattenderla è omissione”,….cioè peccato di omissione, per il quale chiediamo perdono sempre recitando  il Confiteor.

Ed intanto proprio  quest’anno, per le motivazioni che sappiamo, al fine cioè di impedire il contagio del coronavirus, non ci  è dato di vivere la gioia spirituale delle manifestazioni affascinanti e coinvolgenti della religiosità popolare della Settimana Santa.

In questo impedimento forse la profezia !  un messaggio cioè su cui riflettere…perché questa pandemia su tanti punti sta avendo – si fa notare da più parti – altri effetti collaterali imprevisti ed imprevedibili da non definire “a priori” negativi,  come per esempio proprio in questo caso della religiosità popolare.

Perché  venendo  meno  l’esteriorità…siamo sollecitati e quasi costretti da credenti,  a concentraci unicamente  sull’interiorità del mistero !

Il Che non è una cosa da pocon !…..se anche al tempo di Gesù il problema esisteva…al punto che leggiamo nel Vangelo la lamentela del Maestro…. “questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”.

E quest’anno insomma per la pandemia – se credenti –  siamo costretti a mettere davvero al centro il mistero, senza il supporto delle  manifestazioni esterne….su qualcuna delle quali mi voglio soffermare richiamando il passato come vissuto a Favara.

 Ieri, lunedì Santo, a Favara, avrebbe dovuto svolgersi la processione della Madonna Addolorata che si reca, anzitempo,  al Calvario; un unicum questa processione in tutta la nostra diocesi…

Un unicum di tradizione favarese puluricentenaria,  che  in un documento come la Marialis cultus –   documento magisteriale di 1974, emanato in un momento culturalmente difficile –  ha trovato quasi spiegazione.  Documento che ha voluto teologicamente (e forse anche  sociologicamente)  richiamare a riflettere su alcuni punti, partendo  dal principio fondamentale richiamato da  Paolo VI che ““Non si può parlare di Chiesa se non è presente Maria”.

E così in questo documento, per la devozione a Maria, si offrono, come ha fatto notare qualche sociologo,  spunti  di riflessione per gli scettici, per i timidi,  i nostalgici,   i fanatici   in linea con l’insegnamento del  Vaticano  II,   che, con la Lumen Gentium,  ha  inserito  Maria all’interno della  Chiesa.

E se  ieri, lunedì santo,  c’era l’appuntamento tradizionale  della processione  della Madonna Addolorata, oggi martedì santo, piace ricordare   un  appuntamento che per tantissimi anni, a partire dalla seconda metà degli anni ‘80 si è ripetuto  a Favara … cioè  la rappresentazione della Via Crucis vivente, a cura degli alunni della Scuola Media “Cap. Vaccaro”, in dialetto siculo-favarese. Alunni che adesso tutti uomini maturi….professionisti… magari diplomati e laureati,  hanno vissuto questo giorno del martedì santo…rappresentando i vari personaggi evangelici della Via Crucis….Una rappresentazione che grazie all’impegno del personale  scolastico, docente ed ATA  nel 2004 ,  quando abbiamo stampato un numero unico proprio intitolato “’A CRUCI”  era giunta  alla diciottesima edizione…….e poi ancora per altri anni…….

Ricordi proprio in quest’anno in cui dobbiamo rinunciare ad ogni manifestazione esterna….!

E magari ripensando ai momenti del passato, a Favara come  altrove ….in qualche modo possiamo  rivivere spiritualmente meglio…tutto nell’interiorità…….  E vivere l’interiorità è una cosa  molto importante….molto più importante dell’esteriorità….

Un  richiamo all’interiorità….che  a causa del  corona-virus può e  deve avere il risvolto positivo della riscoperta e maggiore valorizzazione dell’interiorità…anche questo  un augurio pasquale !

 

Diego Acquisto

07-04-2020

 

 

 

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