Favara – Chierici e laici discutono e programmano le attività del nuovo Anno Pastorale 2019-2020

Favara – Consiglio Pastorale Cittadino. Sotto  la presidenza dell’arciprete don Giuseppe D’Oriente (nella foto) ed il coordinamento dell’Accolito Salvatore Sutera Sardo, si è riunito ieri sera  nel locali dell’ex Seminario Vescovile Minore il Consiglio Pastorale Cittadino (CPC) formato oltre che dai nove Parroci e dal diacono Di Pasquale, anche  da due rappresentanti  di ognuna delle nove parrocchie della Città;  a  cui si aggiunge ancora    una rappresentanza  delle diverse e varie realtà associative del laicato cattolico favarese, dalla Conferenza S. Vincenzo al Rinnovamento nello Spirito, ai Gruppi i preghiera P. Pio, alla Confraternita della Santa Croce del Calvario, al Movimento scautistico-Agesci, alle varie e diverse  Associazioni di volontariato di marca cristiano-cattolica,  ecc. ecc. insomma tutti Gruppi che operano a livello cittadino e che in CPC indicano una sola unità come rappresentanza dell’intero Gruppo.

Un Organismo il CPC previsto anche dalle recenti norme diocesane e che opera però di fatto solo in pochi Comuni o, forse meglio solo a Favara,  – come faceva notare all’inizio, quando si verificavano le presenze, lo stesso coordinatore Sutera.

Che, in questa prima riunione dell’anno, dopo la preghiera guidata dall’arciprete, richiamava tutti  ad alcune norme dello Statuto, non solo circa la composizione, ma anche sulla necessità delle presenze personali  da parte dei componenti incaricati, dato che dallo Statuto è prevista pure dopo tre assenze, specie se ingiustificate, anche la decadenza.

Comunque al di sopra di tutto anche di questi dettagli che pure non mancano d‘importanza,  tale organismo di corresponsabilità ecclesiale comunitaria rappresenta a livello più vasto il Consiglio Pastorale Parrocchiale previsto dal Diritto Canonico, che  nelle diocesi il Vescovo “sentito il consiglio presbiterale”  abbia deciso  di costituire.

Cosa che in genere hanno fatto quasi tuti i Vescovi ed il nostro, a suo tempo,  Mons. Luigi Bommarito (nella foto)  di v.m.  ha deciso di costituire subito nel 1984

.Per essere chiari, il canone 536 così recita: “…in ogni parrocchia venga costituito il Consiglio Pastorale (CPP), che è presieduto dal parroco e nel quale i fedeli, insieme con coloro che partecipano alla cura pastorale in forza del proprio ufficio, prestano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale.  2. Il consiglio pastorale ha solamente voto consultivo ed è retto dalle norme stabilite dal Vescovo diocesano”.

Questo il Codice !  ed a Favara da tempo opera anche il Consiglio Pastorale Cittadino, che ha quindi la stessa configurazione giuridica  del CPP, ma che affianca efficacemente a livello più vasto, appunto cittadino,  l’opera pastorale in comunione di intenti con il collegio presbiterale che periodicamente si riunisce e  vive momenti di riflessione, confronto e preghiera.

Un Consiglio Pastorale quindi che è l’organo consultivo, qualificato e significativo della responsabilità ecclesiale dell’intera Comunità  Ecclesiale favarese  nell’unità della fede e nella varietà dei carismi e ministeri.

E la comunità ecclesiale tutta, laici e chierici,  anche tramite il CPC,  considera una testimonianza all’amore di Dio, favorire e promuovere relazioni umane mature, responsabili, capaci di ascolto e di reciprocità.

Ed a questo punto però sempre  la sfida della comunione, con qualche difficoltà che magari ogni tanto, come mi è apparso ieri sera, si appalesa e che bisogna mettere comunque sempre  nel conto, anche guardando ormai a Favara ai decenni passati, quando sono stati superati positivamente momenti ben più difficili.

E ieri sera è stata comunque una riunione assai feconda, sia come scambio franco e schietto di opinioni e sensibilità diverse, – (cosa sempre benefica per i chierici ed i laici) –   come anche per  i momenti di impegni comunitari che sono stati programmati, dai Corsi di preparazione al matrimonio ai Corsi di Catechesi per gli adulti, alla Giornata del perdono che Favara vivrà non solo in Quaresima  ma anche nel  primo periodo penitenziale del nuovo anno liturgico che è l’Avvento.

Ma intanto prossimamente, domenica 3 novembre p.v., giorno in cui la Chiesa Agrigentina ogni anno festeggia S. Libertino martire,  proto-vescovo di Agrigento, la ricorrenza del 25° di sacerdozio dell’arciprete Don Giuseppe D’Oriente che unitamente a don Sergio Sanfilippo festeggia questa ricorrenza, essendo stati entrambi ordinati presbiteri dall’allora vescovo mons. Carmelo Ferraro (nella foto)   nella Cattedrale il 3 novembre 1994.

Una solenne concelebrazione di ringraziamento per questo grande dono del sacerdozio è stata programmata nella grande Chiesa Madre per le ore 19,00.

 

Diego Acquisto

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