Dalla parte dei più poveri: Suor Maria Giorgina

martedì 01.07.2003

Dalla parte dei più poveri: Suor Maria Giorgina

servizio di don Diego Acquisto

La cronaca provinciale di oggi dà ampio spazio ad una suora di Licata missionaria della speranza, Suor Maria Giorgina, al secolo Maria Schembri, che ormai da dieci anni spende le sue energie, in Romania, a Craiova, una città industrializzata, ma travagliata da grossi problemi economici, a 200 Km dalla capitale Bucarest. Assiste bambini poveri ed abbandonati, i cosiddetti “ragazzi delle fognature”, ragazzi cioè che, privi di famiglia e di casa, trovano rifugio nelle pubbliche cloache. Una situazione tristissima della Romania del dopo Ceausescu, un vergognoso retaggio di anni ed anni del cosiddetto socialismo scientifico al potere. Suor Maria Giorgina della Congregazione religiosa delle Suore Serve dei Poveri del Can. Morinello,- nostro sacerdote diocesano, di cui è in corso la causa di beatificazione – ha cominciato il suo apostolato in Romania, raccogliendo bimbi abbandonati, cercando possibili famiglie adottanti, al fine di sottrarre i ragazzi al più turpe dei commerci; ha accolto ed ospitato volontari, licatesi e non, soprattutto medici e personale paramedico, per prestare aiuto a malati e disabili.

Ha ideato ed avviato a Craiova un progetto che ora sta diventando realtà: la costruzione della “Casa della speranza”, dove già in atto funzionano una casa di riposo per anziani, un poliambulatorio, una scuola ed una Chiesa. In fase di completamento i padiglioni per i laboratori delle arti e dei mestieri, per i ragazzi delle fognature, per i quali così potrà schiudersi un avvenire di onestà e di lavoro. Nei giorni scorsi la Suora è stata a Licata, dove ha ricevuto attestati di stima e di incoraggiamento, oltre che alcuni contributi economici, da parte di varie Associazioni culturali ed umanitarie, tra cui il “Premio Vadalà” del Rotary Club di Licata, che ha deciso di affiancare l’opera altamente benemerita di Suor Giorgina. Una storia questa di Suor Giorgina, di cui si occupa oggi la stampa, davvero esemplare. Una storia che fa conoscere ancora meglio la Congregazione delle Serve dei Poveri del can. Morinello, che, dotato di forte ingegno e volontà tenace, fu pio, zelante, laborioso, uomo di preghiera e di lavoro, costantemente impegnato nella catechesi e nella carità, vero forgiatore di coscienze, la cui opera benefica continua perciò con l’azione della famiglia religiosa da lui fondata e che porta avanti il suo carisma e le sue intuizioni pastorali.

Il can. Morinello non condusse una vita straordinaria, nel senso miracolistico e quasi chiassoso del termine, quando si parla di santità. Dal 22 dicembre 1894, giorno della sua ordinazione sacerdotale, sino alla sua morte nel 1939, a Licata fu semplicemente un sacerdote nel senso più autentico della parola, un sacerdote che visse sino in fondo, con eroica ordinarietà, il mandato evangelico di evangelizzare i poveri. Così come Suor Giorgina, di cui si occupa le cronaca oggi , descrivendola come “piccola, minuta, ma tutt’altro che una donna fragile, una donna che dimostra meno dei suoi 66 anni”. Una donna che nel suo scarno linguaggio, “pronuncia parole essenziali, concrete, forti,”secondo le migliori tradizioni di generosità e di intraprendenza della nostra terra agrigentina.

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