Agrigento ha scelto un nuovo Sindaco: Franco Micciché

Agrigento – A margine delle elezioni amministrative del capoluogo. Sui social se ne leggono di tutti i colori, compresa l’affermazione che “Agrigento non puo’ cadere nelle mani del puparo”.

E mentre c’è qualcuno che più o meno ingenuamente chiede chi sia il puparo,  facendo abilmente capire che anche chi parla, in questa logica, avrebbe pure lui un  puparo –  probabilmente giudicato più bravo di quello temuto –  c’è pure   chi scrive che   sì capisce  sempre “cu è u puparu, così come  si capisci sempre cu è u pupu”.

A margine di tutti questi coloriti e fantasiosi  modi di pensare e ragionare,  e  di  altre simili contorsioni razionali che forse nemmeno  i sofisti più raffinati dell’antica Grecia avrebbero saputo formulare, credo che ci sia solo da osservare che nessun giovamento si arreca alla democrazia ed al bene comune.

La democrazia stabilisce il principio sacrosanto che la sovranità appartiene al popolo ed anche quello agrigentino nel rispetto di tutte le regole l’ha esercitata, scegliendo tra due stili diversi, quello di Firetto e quello di Miccichè.  Optando  per quest’ultimo a larga maggioranza sin dal primo turno, quando, per tanto tempo durante lo scrutinio,   sembrava possibile anche l’elezione senza passare al ballottaggio.

Comunque meglio che si sia andato al ballottaggio, perché così  ad ognuno è stata concessa la libertà di scegliere in maniera chiara e precisa.

Non ci poteva essere modo migliore per esaltare la sovranità popolare!  e con la scelta chiara che c’è stata.  la democrazia adesso non merita di essere mortificata da considerazioni peregrine e valutazioni umorali,  del tutto fuori luogo.

Sentimenti possibili  che sarebbe assai meglio saper padroneggiare.

Bisogna riconoscere che l’ultimo messaggio di Firetto-sindaco di Agrigento non solo è nobile e dignitoso, ma invita subito a dire “W la democrazia”  !

Democrazia che deve essere alimentata da comportamenti ed  affermazioni come quelle usate da Lillo Firetto (nella foto accanto), a cui Agrigento cinque anni fa si era consegnata quasi plebiscitariamente al primo turno.

Adesso, ogni cittadino prendendo responsabilmente atto della volontà della maggioranza  farebbe meglio per il bene comune  a controllare anche la sua penna, perché ognuno   deve fare  la sua parte nel suo ruolo, senza veleni e sospetti, che  specie se pregiudiziali intossicano la democrazia e la umiliano.

Non solo !  non giovano proprio a nessuno e men che mai al bene comune.

A quel bene comune che è sempre sulla bocca di tutti ed . a cui da parte di tutti c’è  il  grave dovere di puntare !   O  no ?.

Diego Acquisto

20-10-2020

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