A Favara si mobilita la solidarietà per la crisi economica collegata al coronavirus

Tempo di coronavirus .  Il cuore di Favara in favore delle classi più povere.

 Favara  coglie la sfida di quello che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito sabato sera 28 marzo u.s. un appuntamento con la Storia, cioè la necessità di misure straordinarie per fronteggiare la situazione sociale provocata dall’epidemia del coronavirus.

In pratica un reddito straordinario di emergenza in grado di venire incontro a quanti ne hanno davvero bisogno e per tutto il tempo della gravissima crisi sanitaria ed economica.

Ed oltre a quanto farà il Governo nazionale e regionale, l’impegno di solidarietà di tutti, sollecitato da Papa Francesco e nella nostra diocesi dall’arcivescovo  card. Montenegro.

Un appello  quest’ultimo delle massime autorità religiose che in queste ore  sta trovando ampia risonanza nella Comunità ecclesiale  e civile favarese.

Così si accoglie con grande soddisfazione, per esempio,  l’iniziativa di un privato, titolare di un panificio, a Favara uno dei più rinomati, che comunica che “ogni pomeriggio, dopo la chiusura,  sarà distribuito GRATUITAMENTE il  pane  a tutte quelle famiglie che non possono comprarlo”. Non solo ! si precisa che  “tutto  sarà fatto nel rispetto della privacy”.

In contemporanea,  le iniziative da parte del Comune con l’impegno dell’Assessore, Giuseppe Bennica, della Conferenza S. Vincenzo,  il cui presidente prof. Salvatore Fanara, ha già allertato tuti i soci, anche per potere aumentare, nei limiti possibili, le uscite finanziarie per  le famiglie assistite   in questo periodo.

E non poteva mancare una ripresa d’impegno da parte della Confraternita della Santa Croce del Calvario, che   proprio  un anno fa, di questi tempi,  ha rinnovato il suo direttivo.

Come è possibile leggere nel Gruppo Wattshap c’è un incrocio di pensieri, propositi ed idee, in perfetta sintonia, non solo per quanto riguarda il presente, ma anche con il passato, quando come ComitatoVenerdì Santo” per oltre  trent’anni, e quindi come Confraternita dal 12 agosto 2005,  il gruppo che ha trovato  motivo di aggregarsi ai piedi della grande Croce, ha messo tra i suoi impegni più importanti quello della solidarietà.

Così,  il dott. Lillo Montaperto, membro per tanti anni del precedente direttivo,   ha aperto la discussione, ponendo sul tappeto due interrogativi: “…perché non dare immediata comunicazione dell’apertura della Buca della solidarietà…. da tempo trascurata e immetterla in funzione ?”.   Non solo !… “…sempre non in virtù di questi momenti di estrema sofferenza….anche l’apertura di un IBAN,  dandone immediata pubblicità e man mano stampare dei buoni pasti ?”.

A parte altri interventi, che sarebbe troppo lungo riferire,  subito dopo…  quello del decano Rosario Sutera Sardo, con alle spalle oltre  trent’anni di servizio come  presidente delegato del Comitato Venerdì Santo, a cui si sono aggiunti quelli di decano, dal giorno della costituzione della Confraternita, che ha subito scritto: “… il direttivo si sta  già adoperando per trovare una soluzione alternativa alla raccolta nei supermercati, si era pensato di riattivare la Buca della solidarietà o di individuare le famiglie che necessitano di beni alimentari; qualsiasi altra proposta utile è sempre ben accetta”.

Aperta quindi la discussione !… non è mancato l’intervento dell’ Assistente Spirituale, a cui si è aggiunto quello di  Franco Sciortino, già cassiere per tanti anni, che ha voluto sottolineare “l’importanza della presenza in questo momento”.

E quindi l’intervento articolato del neo-segretario Sutera Carmelo che ha precisato che il  Direttivo ne ha già parlato….deliberando  “…la riattivazione della Buca della Solidarietà….. servire a domicilio, le famiglie che  ne fanno richiesta o quelle che, per pudore, pur essendo nel bisogno non  chiedono, pagando  i fornitori”. Ha poi aggiunto  di essere meno favorevole, per motivi vari,  all’ “ apertura di un conto corrente dedicato a tale raccolta”….cosa che – a suo giudizio – potrebbe invece avvenire “attraverso il nostro Cassiere e quindi evitando le spese che il conto stesso produce”. Dichiarando infine  di essere sempre e comunque personalmente disponibile per quello che è nella sue possibilità.

Come facile notare una sostanziale sintonia di pensieri e propositi che non mancherà di contribuire a dare qualche risposta all’emergenza del momento.

E sappiamo bene tutti quanto sia importante in simili occasioni un impegno sinergico da parte delle persone, degli enti,  delle varie  associazioni, dato che  l’impatto dell’attuale crisi epidemica  potrebbe tentare anche alcuni operatori economici, per motivi di lucro, come  certe fasce  sociali per  esigenze impellenti legate alla fame,  a cedere a possibili  tentativi di “reclutamento” mafioso.

Cioè, questa situazione potrebbe  mettere in azione, in questo momento,  collaudati metodi illegali da parte della mafia,   per  fare non pochi proseliti.

 

Diego Acquisto

 

 

 

 

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