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  • Con la scelta di Palumbo, Favara avanguardia di un esperimento di politica nuova, rapportata ai tempi.
  • Di Diego Acquisto
  • 28 Ottobre 2021
  • in L’angolo di don Diego
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  • Per Favara l’augurio di un nuovo percorso col Sindaco Palumbo. Un augurio che fa sintesi e raccoglie i sentimenti di preoccupazione, ansia,  desiderio,  da tempo   coltivati nel cuore di tanti, al punto che  adesso  si  colgono quasi plasticamente anche  nell’aria   che si respira a Favara. Sentimenti  particolarmente palpabili  in tutti quei favaresi che sono andati a votare  al primo turno per la scelta del nuovo Sindaco e del Consiglio Comunale. E di quei favaresi che poi sono tornati a votare al secondo turno di ballottaggio,  il   65 per cento dei quali ha messo una croce sul nome di Antonio Palumbo, mentre il restante 35 per cento la croce l’ha messa sul nome di Salvatore Montaperto. Una  persona  stimata e benvoluta quest’ultima,  ma che dalla maggioranza del 65 per cento, sicuramente per un intreccio di motivi diversi, che magari  non riguardano direttamente la sua persona (un dato che sicuramente non mancherà di essere meglio capito ed  approfondito …e non solo dal diretto interessato),    è stata ritenuta meno adatta alla particolare, gravissima  situazione di Favara in questo momento, da diversi punti di vista.
  • Intanto,  ieri è avvenuto l’insediamento ufficiale del nuovo Sindaco, Antonio Palumbo, impegnato da sempre  in tutte le lotte popolari,  e sino a qualche mese fa   segretario provinciale di Rifondazione Comunista,   le cui prime parole, subito dopo avere indossato la fascia tricolore sono state queste:“Questa fascia sembra leggera ma è pesante per le responsabilità. Da subito al lavoro con l’Ente per la Città. Oggi è l’inizio di un nuovo percorso”.
  • Antonio Palumbo, persona semplice e cordiale, amato e benvoluto da larghe fasce della popolazione in tutti i quartieri della Città, dato che  al primo turno è risultato primo in  32 sulle  35 Sezioni  dove a Favara si votava, e  al ballottaggio invece sempre primo in tutte e 35, con largo scarto sul pur bravo e stimato Montaperto. E alla fine: Palumbo 8.557 voti  – Montaperto 4656.
  • Palumbo sindaco di Favara pare che in tutta Italia sia l’unico sindaco di Rifondazione Comunista. A Favara dove il Centro-destra, seppur diviso, fa registrare una forte presenza, con la Democrazia Cristianache , rilanciata adesso solo nei suoi valori,  da Totò Cuffaro,  è risultata il primo Partito, seguito immediatamente anche se solo con qualche voto di differenza,    da “Diventerà bellissima” del Presidente Musumeci, che tra i suoi molteplici impegni ha pure trovato qualche ora per  venire a comiziare a Favara,  in favore  di Montaperto, pur nella contestuale presenza di un altro raggruppamento di centro-destra che sosteneva l’ex deputato regionale Giuseppe Infurna, che anche con una buona affermazione, non è arrivato al ballottaggio.
  • Intanto a Favara  oltre alla soddisfazione diffusa per l’elezione di  Palumbo,  anche l’ovvia espressione di meraviglia che fa dire a tanti: “ Come sono cambiati i tempi!”
  • Un sentimento generale colto anche dall’on. Angelo La Russa,  storico esponente della Democrazia Cristiana favarese , che si è pubblicamente  congratulato con il comunista Antonio Palumbo. Non solo. Si è messo pure a disposizione per il bene della città.
  • Il segnale che viene da Favara è che davvero tutti i muri sono caduti , anche se ancora c’è chi non vuole o  preferisce non capirlo.
  • Il messaggio chiaro  è poi che si può e si deve lavorare assieme per il bene della Città; a Favara come altrove, ognuno nel suo ruolo.
  • Assurdo parlare di opposizione quando, dalla legge  al Sindaco scelto direttamente dai cittadini,  è totalmente affidato il potere esecutivo.
  • Quanto avvenuto a Favara, col voto disgiunto,  apre nuovi scenari.  C’è il dovere non di fare opposizione ma   di  dialogare, confrontarsi, puntare unicamente al bene della Città. E su questo comportamento si verrà giudicati dal popolo sovrano (o da quelli che andranno a votare) e che sicuramente aumenteranno se il clima cambierà in positivo.
  • A  Favara , come altrove,  la responsabilità dell’astensionismo ricade su quanti da un decennio a questa parte hanno governato o amministrato.
  • Da Favara, con questa scelta del popolo sovrano responsabile, parte un segnale forte contro ogni chiusura, con l’invito a capire il vento nuovo che soffia e che travolgerà quanti si ostineranno a non volere capire.
  • Favara,  come l’avanguardia di un esperimento, di  rinnovato impegno di politica davvero nuova, rapportata ai tempi.  Come tirocinio di una politica a servizio esclusivo del bene comune e dei cittadini, senza né padrini né padroni.
  • E non solo a parole ! Non serve,  anzi forse danneggia la presenza dei potenti al momento delle elezioni,  quando il popolo deve decidere e dopo che questi potenti magari sono stati totalmente assenti nei momenti davvero di grande difficoltà. Come è avvenuto a Favara.
  • Da parte di tutti, proprio tutti, bisogna  essere all’altezza di questo messaggio e di questa situazione che apre scenari nuovi. Tutti, proprio tutti: cittadini, compreso il primo, cioé il  Sindaco e  tutti e 24 i  Consiglieri Comunali. Auguri!

 

 

 

Mimmo Russello su facebook  ore 9,30  del 29-X-2021

Favara come metafora, per i beni comuni.

Parafrasando Il maestro Leonardo Sciascia (“La Sicilia come metafora”), cerco di spiegare, in buona sostanza, le ragioni di questo successo:

abbiamo avuto delle idee e soprattutto abbiamo creduto nella loro forza di cambiare le cose.

Coloro che continuano a sostenere che a Favara ha vinto “solo” Antonio Palumbo, come se si fosse trattato di un semplice successo personale, lo dicono per sminuire la portata storica di questa straordinaria vittoria collettiva, che appartiene certamente ad Antonio, più di ogni altro, ma anche a tutte quelle persone, associazioni, partiti e movimenti che fanno parte della sua coalizione.

Tutti insieme, se mi posso permettere, abbiamo costruito un progetto politico-amministrativo intriso di valori costituzionali, per ridisegnare e realizzare un nuovo modello di società, inclusivo, innovativo, moderno, solidale, europeo, democratico, ecologista, aperto e partecipativo, con al centro la dignità della persona, di tutte le persone, e la ricerca del bene comune.

Ciascuno di noi ha dato il proprio contributo di voti, di idee, di progetti e si è speso convintamente per questa memorabile vittoria, in un grande gioco di squadra.

Con Antonio e tutta la sua coalizione si afferma un nuovo modo di fare e di intendere la politica e l’amministrazione del bene comune.

Abbiamo trascorso sedici mesi a discutere, confrontarci, elaborare proposte, scrivere il programma, progettare il futuro della nostra città, decine e centinaia di persone appartenenti ai partiti, alle associazioni ed ai movimenti che compongono la coalizione, di cui Antonio è stato la migliore sintesi e la più alta espressione unitaria.

Questo è stato il segreto del nostro successo.

Non aver capito o non voler capire quel che è accaduto di nuovo a Favara significa avere gli occhi chiusi o essere in malafede.

Favara, città dell’ex sindaco dott. Gaetano Guarino, del barone Antonio Mendola, dello scrittore Antonio Russello, dell’eroe Calogeto Marrone, del prof. Gaspate Ambrosini, dell’on. Filippo Lentini, con questa coalizione ha dimostrato di essere un importante laboratorio di protagonismo civico, un modello di alleanza democratica, cementata da un’amicizia politica in senso aristotelico, che travalica gli stretti confini comunali e si proietta come metafora positiva per una nuova Sicilia e una nuova Italia, per i beni comuni.

Anche per l’elezione dei prossimi Presidenti della Regione e della Repubblica ho sentito spesso parlare, da parte dei dirigenti dei partiti e dei movimenti di questa coalizione, della necessità di perseguire e tutelare il grande patrimonio immobiliare e immateriale costituito dai beni comuni.

In questo senso, Favara va vista come metafora per i beni comuni anche a livello siciliano e nazionale.

In vista delle prossime elezioni regionali siciliane 2022, andrebbe costruita una nuova alleanza politica nel centrosinistra, anche a livello regionale, da chiamare: “SICILIA PER I BENI COMUNI”.

La scommessa, adesso, chiusa la competizione elettorale, è di tradurre questo progetto in realtà e per farlo c’è bisogno dell’aiuto e del contributo di tutti, nessuno escluso.

Mimmo Russello

Per errore ho cancellato il primo post, me ne scuso e lo ripubblico

 

Una foto storica, che plasticamente ci richiama a capire il cambiamento in atto…………difficile da ipotizzare 10 anni fa …quando pure, inspiegabilmente, però a succedere a al Sindaco Russello (nella foto) fu presentato dal Centro-destra come Sindaco un comunista-doc ….con lo storico video di Sicilia TV poi del deputato locale,(allora belusconiano-alfaniano e poi del NCD) che festeggiava esaltandolo sulle sue spalle……per celebrare il suo trionfo personale…. (il trionfo di chi ?) ……..con il seguito però che conosciamo…………che vogliamo tutti non si ripeta e …non si ripeterà, speriamo ! con l’impegno di Tutti Sindaco Palumbo e 24 Consiglieri Comunali, per il bene della Città, che merita davvero altro……..

AUGURI

…….davvero in questo senso

AUGURI

!

Condivido il tuo discorso purtroppo il.voto disgiunto ha dato questo risultato,ne consegue che con due consiglieri gli verrà difficile amministrare, occorre un, opposizione seria e propositiva che lo collabori proficuamente

 

Calogero Milioto

Diego Acquisto accidenti è da tanto che non sentivo un prete comunista criticare un compagno ex amministratore. Ma i preti, non dovrebbero occuparsi di curare le anime? Chiedo per un amico…

 

Calogero Milioto …..non solo le anime…..i Padri ci hanno sempre insegnato che”…caro salutis est cardo”……se non sai di latino …provvedi…..per il resto, pensala come credi……

 

Mimmo RusselloMario Galiano Io ho parlato di ciò che Antonio rappresenta e di come va letto il suo successo elettorale. La governabilità, di cui parli tu, è un’altra questione seria, ma di cui ci occuperemo più avanti.

 

  • Fabio Patti—-Mimmo sono perfettamente in sintonia con il tuo pensiero, l’ho già detto e mi auguro che l’esperienza fatta a Favara possa essere d’esempio e quindi ripetuta in altri luoghi.

 

I consiglieri comunali sono stati eletti per il bene di favara e non certo per fare opposizione a prescindere…credo ci sarà collaborazione perché antonio palumbo saprà trovare le giuste soluzioni…con spirito collaborativo…

 

Tonino Cusumano

Antonio Fanara forse …… speriamo bene

Io ho fatto un ragionamento squisitamente politico, ma se la vogliamo mettere sui numeri/voti riportati dai candidati a sindaco e dalle liste che li hanno appoggiati, senza nulla togliere ad Antonio, che si è battuto come un leone ed è stato il valore aggiunto della coalizione, dimostro facilmente e con chiarezza che anche con la matematica hanno torto quelli che sostengono che Antonio Palumbo avrebbe vinto lo stesso senza i voti di lista del PD, e dimostro che, senza l’apporto dei voti della lista del PD, Palumbo avrebbe già perso al primo turno, qualora il PD avesse deciso di appoggiare, viceversa, Montaperto.

Allora, facciamo parlare i numeri, augurandomi che almeno questi non siano opinabili:

al primo turno hanno votato 20.197 elettori, pertanto il 40% per essere eletti era di 8.078 voti (ricordo che in Sicilia, a differenza che nel resto d”Italia, si vince con il 40%).

 

Palumbo ha preso 7.541 voti e Montaperto 6.970.

 

La lista del PD ha preso 1.151 voti.

 

Se il PD avesse votato per Montaperto, Palumbo avrebbe preso 6.390 voti e Montaperto 8.121, pari a più del 40%.

Montaperto sarebbe stato eletto sindaco al primo turno e il centrosinistra a Favara avrebbe perso tutto, e oggi Montaperto indosserebbe la “Fascia Tricolore” e il centrodestra guiderebbe non solo il consiglio, ma anche l’intera giunta municipale, con buona pace dei detrattori del Partito Democratico e di tutto il centrosinistra favarese.

Per fortuna e per merito, le cose sono andate diversamente e la realtà ci ha consegnato una storia diversa.

Sono stato chiaro?

 

 

Con la scelta di Palumbo, Favara avanguardia di un esperimento di politica nuova, rapportata ai tempi.

Per Favara l’augurio di un nuovo percorso col Sindaco Palumbo. Un augurio che fa sintesi e raccoglie i sentimenti di preoccupazione, ansia,  desiderio,  da tempo   coltivati nel cuore di tanti, al punto che  adesso  si  colgono quasi plasticamente anche  nell’aria   che si respira a Favara. Sentimenti  particolarmente palpabili  in tutti quei favaresi che sono andati a votare  al primo turno per la scelta del nuovo Sindaco e del Consiglio Comunale. E di quei favaresi che poi sono tornati a votare al secondo turno di ballottaggio,  il   65 per cento dei quali ha messo una croce sul nome di Antonio Palumbo, mentre il restante 35 per cento la croce l’ha messa sul nome di Salvatore Montaperto. Una  persona  stimata e benvoluta quest’ultima,  ma che dalla maggioranza del 65 per cento, sicuramente per un intreccio di motivi diversi, che magari  non riguardano direttamente la sua persona (un dato che sicuramente non mancherà di essere meglio capito ed  approfondito …e non solo dal diretto interessato),    è stata ritenuta meno adatta alla particolare, gravissima  situazione di Favara in questo momento, da diversi punti di vista.

Intanto,  ieri è avvenuto l’insediamento ufficiale del nuovo Sindaco, Antonio Palumbo,  impegnato da sempre  in tutte le lotte popolari,  e sino a qualche mese fa   segretario provinciale di Rifondazione Comunista,   le cui prime parole, subito dopo avere indossato la fascia tricolore sono state queste:“Questa fascia sembra leggera ma è pesante per le responsabilità. Da subito al lavoro con l’Ente per la Città. Oggi è l’inizio di un nuovo percorso”.

Antonio Palumbo, persona semplice e cordiale, amato e benvoluto da larghe fasce della popolazione in tutti i quartieri della Città, dato che  al primo turno è risultato primo in  32 sulle  35 Sezioni  dove a Favara si votava, e  al ballottaggio invece sempre primo in tutte e 35, con largo scarto sul pur bravo e stimato Montaperto. E alla fine: Palumbo 8.557 voti  – Montaperto 4656.

Palumbo sindaco di Favara pare che in tutta Italia sia l’unico sindaco di Rifondazione Comunista. A Favara dove il Centro-destra, seppur diviso, fa registrare una forte presenza, con la Democrazia Cristiana che , rilanciata adesso solo nei suoi valori,  da Totò Cuffaro,  è risultata il primo Partito, seguito immediatamente anche se solo con qualche voto di differenza,    da “Diventerà bellissima” del Presidente Musumeci, che tra i suoi molteplici impegni ha pure trovato qualche ora per  venire a comiziare a Favara,  in favore  di Montaperto, pur nella contestuale presenza di un altro raggruppamento di centro-destra che sosteneva l’ex deputato regionale Giuseppe Infurna, che anche con una buona affermazione, non è arrivato al ballottaggio.

Intanto a Favara  oltre alla soddisfazione diffusa per l’elezione di  Palumbo,  anche l’ovvia espressione di meraviglia che fa dire a tanti: “ Come sono cambiati i tempi!”

Un sentimento generale colto anche dall’on. Angelo La Russa,  storico esponente della Democrazia Cristiana favarese , che si è pubblicamente  congratulato con il comunista Antonio Palumbo. Non solo. Si è messo pure a disposizione per il bene della città.

Il segnale che viene da Favara è che davvero tutti i muri sono caduti , anche se ancora c’è chi non vuole o  preferisce non capirlo.

Il messaggio chiaro  è poi che si può e si deve lavorare assieme per il bene della Città; a Favara come altrove, ognuno nel suo ruolo.

Assurdo parlare di opposizione quando, dalla legge  al Sindaco scelto direttamente dai cittadini,  è totalmente affidato il potere esecutivo.

Quanto avvenuto a Favara, col voto disgiunto,  apre nuovi scenari.  C’è il dovere non di fare opposizione ma   di  dialogare, confrontarsi, puntare unicamente al bene della Città. E su questo comportamento si verrà giudicati dal popolo sovrano (o da quelli che andranno a votare) e che sicuramente aumenteranno se il clima cambierà in positivo.

A  Favara , come altrove,  la responsabilità dell’astensionismo ricade su quanti da un decennio a questa parte hanno governato o amministrato.

Da Favara, con questa scelta del popolo sovrano responsabile, parte un segnale forte contro ogni chiusura, con l’invito a capire il vento nuovo che soffia e che travolgerà quanti si ostineranno a non volere capire.

Favara,  come l’avanguardia di un esperimento, di  rinnovato impegno di politica davvero nuova, rapportata ai tempi.  Come tirocinio di una politica a servizio esclusivo del bene comune e dei cittadini, senza né padrini né padroni.

E non solo a parole ! Non serve,  anzi forse danneggia la presenza dei potenti al momento delle elezioni,  quando il popolo deve decidere e dopo che questi potenti magari sono stati totalmente assenti nei momenti davvero di grande difficoltà. Come è avvenuto a Favara.

Da parte di tutti, proprio tutti, bisogna  essere all’altezza di questo messaggio e di questa situazione che apre scenari nuovi. Tutti, proprio tutti: cittadini, compreso il primo, cioé il  Sindaco e  tutti e 24 i  Consiglieri Comunali. Auguri!

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