Qualche osservazione, a margine della 50ma Settimana Sociale di Trieste  

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 Proprio mentre pensavo  al dovere di scrivere qualcosa per i nostri  non pochi affezionati lettori ,  sui tanti messaggi davvero stimolanti ed interessanti della Settimana sociale di Trieste appena conclusa, che i social hanno fatto conoscere…   trovando  –  (devo riconoscere) –  davvero un qualche imbarazzo nella scelta, …  ecco che mi imbatto su facebook, con il pensiero settimanale del lunedì, del nostro arcivescovo-metropolita don Alessandro Damiano; il Quale, Lui sì,   con una rappresentanza agrigentina, è stato presente ….  presente di persona, a Trieste,  partecipando a tutti i lavori.

E mons. Alessandro Damiano, che – (come leggo sempre su  facebook) adesso si trova presso l’ Isola di Lampedusa, testualmente scrive :

“A tutti e a tutte, buon lunedì. «Tante volte pensiamo che il lavoro politico è prendere spazi: no! È scommettere sul tempo, avviare processi, non prendere luoghi. (…) Io mi raccomando che voi, nella vostra vita sociale, abbiate il coraggio di avviare processi, sempre.

(Papa Francesco, 50^ Settimana Sociale, Trieste, 7.7.2024)

 Tra i tanti, il nostro don Alessandro, ha scelto uno dei messaggi che Papa Francesco, recandosi a Trieste, ha voluto lanciare,  concludendo  tutti i lavori della Settimana….

Un messaggio che, riteniamo,  non solo molto importante, ma forse proprio davvero  adatto fare ben riflettere la gente della nostra terra di Sicilia ed agrigentina in particolare.

La necessità nel lavoro politico di non puntare “a prendere spazi…e luoghi”,   ma ad avere il “coraggio di avviare processi, sempre…scommettendo sul tempo”.

E questo nella linea del passato, in sintonia con tutto l’impegno specifico, – da oltre cento anni a questa parte –  nel sociale dei cattolici italiani, seguendo i cambiamenti sostanziali della situazione storica; perché come

ha tenuto a sottolineare il card. Matteo Zuppi, presidente della  CEI ,  la Chiesa è madre di tutti, e leggere e qualificare le sue posizioni in un’ottica politica, deformando e immiserendo le sue scelte a convenienze o partigianerie, non fa comprendere la sua visione che avrà sempre e solo al centro la persona, senza aggettivi o limiti”.

—-“Oggi la democrazia soffre perché le società sono sempre più polarizzate, attraversate cioè da tensioni sempre più aspre tra gruppi antagonisti, dominate dalla contrapposizione amico-nemico, dalla pervasiva convinzione che l’individuo è tale quando è al centro, mentre è solo nella relazione che la persona comprende il suo valore”

E per concludere, da parte del card. ZUPPI, un ammonimento assai importante  fondamentale, davvero da non trascurare :

                    “I populismi possono privarci della democrazia o indebolirla!”.

 

Diego Acquisto

09-07-2024

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