Esami di Stato…….
Esami di Stato tra migrazioni e disabilità, con docenti meridionali che si fanno onore al Nord
Ne parla oggi in terza pagina , il Corriere della Sera, storico quotidiano italiano edito a Milano, in un lungo servizio, dal titolo “Migrazioni, disabilità, “certamen” vinti e persi. I volti della maturità. Storie di riscatti, sacrifici e “sfide” : “S’impara nel percorso”.
Un titolo particolare e significativo per un lungo articolo, che sicuramente farà riflettere non pochi, perché tra i diversi volti della maturità, accenna alle migrazioni, e quindi soprattutto alla disabilità, con la suggestiva provocazione del “certamen”, cioè della lotta o gara, dei “vinti e persi”.
Un articolo riccamente argomentato, con tante osservazioni interessanti da ogni punto di vista, a partire da quello umano, riguardante il problema delle Migrazioni e della disabilità,…, a quello più pregnante e valido anche sotto l’aspetto didattico-pedagogico. Un aspetto quest’ultimo oggi particolarmente sentito, “in primis” sulla disabilità, ma anche sulle migrazioni, dato il particolare momento che l’Italia sta vivendo.
Un lungo articolo di Elisabetta Andreis, interamente dedicato agli Esami di Stato, così come si stanno svolgendo a Milano, in uno dei più prestigiosi Istituti di scuola secondaria di secondo grado, come il “Donatelli-Pascal”.
Preferiamo anzitutto riportare testualmente il giudizio generale su gli esami di stato. Si dice che : “L’esame è anche “il taglio di un cordone ombelicale” e in alcuni casi “scegliere il momento giusto è una decisione non banale”; così riflette e dice il Papà di Andrea Bonditelli, “giovane con gravi disabilità motorie e cognitive e molta forza di volontà”…….Giovane che arriva all’esame di maturità al liceo scientifico di “Donatelli-Pacsal” del capoluogo lombardo “dopo otto anni, respinto volutamente varie volte in accordo con i genitori per non staccarlo dalla scuola cui era legatissimo”. Aggiungendo subito, che prima di affrontare le prove scritte “ha abbracciato tutti i compagni e professori, “in particolare quelli di sostegno”, Giacomo De Rinaldis e Francesca Bennici”.
Non solo ! come tiene a precisare il Corriere…il padre di Andrea, sottolinea che, a conclusione delle prove scritte, il suo Andrea, “emozionato… dalla sua sedia a rotelle… ha consegnato il suo compito…e si prepara alla prova orale”.
Particolari in cui si vuol, chiaramente dire che dietro il caso concreto di questo disabile, ci sono tante “storie in cui i rapporti umani sviluppati a scuola sono al centro della relazione educativa che fa crescere i ragazzi”.
E sentiamo di dover precisare che quanto da noi scritto, riporta quanto pubblicato dal Corriere a firma di Elisabetta Andreis.
Chi scrive in quest’Angolo sa bene che l’insegnante Francesca di cui si parla, docente di matematica per l’alunno Andrea Bonitelli, è la siciliana-canicattinese Francesca Bennici, mentre il prof. Giacomo De Rinaldis è pugliese.
Insomma, dietro il caso di un disabile certificato, di cui , attraverso quel processo complesso di azioni sinergiche che il lavoro del docente comporta in questi casi, è stata concretamente attuata un’efficace progettazione didattica, ci sono due docenti del Meridione d’Italia: Giacomo che è pugliese, e Francesca che è siciliana di Canicattì.
Un esempio concreto in un periodo travagliato ! quando il lavoro del docente è diventato sempre più complesso, perché nel tempo più complessa è diventata l’organizzazione del sistema scolastico, … forse anche perché più complessi ed eterogenei si sono rivelati nel tempo i bisogni formativi degli alunni.
La letteratura scientifica di riferimento fornisce sicuramente innumerevoli contributi in merito alle diverse situazioni,…in merito a nuovi stili di apprendimento e cognitivi, valorizzando forse anche l’intelligenza cosiddetta emotiva, unitamente al valore dell’empatia., che Giacomo e Francesca hanno sicuramente adattato alla situazione.
Diego Acquisto
24-6-2024