Una particolare festa, quella di Halloween a Favara
Sono le ore 19,30 di questo ultimo giorno di ottobre, vigilia della festa di tutti i Santi, quando mi arrivano le immagini, e contemporaneamente anche alcuni files sonori, su quanto appena avvenuto ed andava avvenendo nella bella e grande piazza centrale di Favara, cioè piazza Cavour.
Piazza, dove si trova il Palazzo Municipale, a due passi – (proprio due!)- dalla Chiesa Madre, che con il suo grande cupolone, sovrasta e sembra davvero sempre proteggere l’intera Comunità favarese.
E la manifestazione in questa piazza, era animata da tanti, proprio tanti ragazzi, provenienti dalla nove chiese parrocchiali della Città.
Una manifestazione , come avviene per tante altre ricorrenze anche solo civili, che nella Chiesa Madre aveva trovato il punto di riferimento, di preparazione e di iniziale raduno.
Intanto proprio in precedenza, oggi su questa festa di tutti i Santi, avevo letto tanti giudizi contrastanti.
Per esempio, avevo letto testualmente, che il termine Halloween è in realtà una contrazione di “All Hallows’ Eve“, che significa letteralmente “la sera di tutti i santi”.
A Favara, niente maschere e nessuna banalizzazione dell’orrore ! invece, una concreta dimostrazione di vivere la gioia in maniera diversa, senza lugubri maschere, anzi aprendo bene gli occhi, lasciandosi possibilmente ferire il cuore, forse anche dalla morte, ma soprattutto dall’amore.
Così come pare sia avvenuto per il Gruppo proveniente da S. Vito. Una trentina di ragazzi di questa che è una parrocchia del centro storico, la prima canonicamente eretta dopo la Matrice, …..una trentina di ragazzi che hanno rivissuto il martirio per la fede di questo giovane, S. VITO che, all’età di 12-14 anni, ha preferito la morte, anziché rinnegare la fede; questo giovane siciliano di Mazara del Vallo di 1700 anni fa, che ha versato il suo sangue durante la persecuzione di Diocleziano, imperatore di Roma dal 284 al 305.
S. Vito è stato ottimamente intrepretato dal giovane presbitero, don Salvo Casà , avvolto in un grande, elegante e lussuoso mantello rosso, magistralmente preparato dalla signora Zagarella Picillo Girolama, chiamata da tutti affettuosamente a S. Vito “Zia Momma” .
Una festa senza nessuna banalizzazione dell’orrore ! e che questo sia possibile ce lo ha dimostrato anche la raffigurazione di S. Vito, come pure ce lo dimostrano la vita e la morte di ogni singolo Santo.
E domani ce lo ricorderanno i SANTI tutti insieme, in un coro di tifo e di speranza per tutti noi che, impegnati nella vita, la santità vogliamo conquistarla e siamo perciò da loro sollecitati ad incamminarci decisamente verso questo traguardo.
Sulla serata in Piazza Cavour, proprio al termine, nel vivo dell’esperienza brillantemente appena conclusa, anche grazie al puntuale e qualificato supporto tecnico di Antonio Azzaretto, …….venendo a conoscenza della presenza tra i ragazzi di tutte le Catechiste della Parrocchia S. Vito: Mirella Montaperto, Picillo Franca, Sarina Messina, Latona Mariagrazia, le sorelle Quaranta, Margherita e Maria, ho voluto sentire il parere di una catechista, come altre, sposa e mamma, responsabile della Pastorale della Catechesi del Gruppo della Parrocchia, cioè Mariagrazia Picillo-Rinoldo, che mi ha detto: “E’ stata una bella serata piena di luce, i bambini hanno conosciuto la vita dei Santi, interpretati dai sacerdoti della Comunità favarese: S. Vito, don Salvo; S. ; S. Tommaso, don Lillo; S.Antonio , don Nino; S. Giuseppe, don Matteo; S. Francesco, Fra Alfio; S. Paolo, don Marco; S. Calogero, don Michele; S. Giovanni don Calogero”.
Diego Acquisto
31-10-2023