Nell’80mo della Resistenza,… sul Crocifisso anche un giuramento falso, ma meritorio
Mi è venuto di titolare così…a caldo…leggendo la notizia, che ha dell’incredibile, sulle “Quattro gloriose giornate, 26-30 settembre 1943, del popolo napoletano”, pubblicata ieri, in prima pagina, su “L’Osservatore Romano.
Una delle tante vicende, di quelle gloriose giornate della “Resistenza” italiana contro il Nazismo di cui si viene a conoscenza, rievocando quanto avvenuto 80 anni fa. Una vicenda, – a mio giudizio – sicuramente tra le più significative delle Resistenza di un popolo eroico, come quello napolitano, che – come scrive l’autorevole quotidiano, “aveva patito sofferenze inenarrabili e che, proprio per questa ragione, non aveva ormai nulla da perdere, se non la vita lottando per la libertà” .
Un documento tratto dagli archivi inglesi informa del fatto che “particolarmente crudeli furono le misure contro quegli italiani fra i 18 e i 35 anni che mancarono di rispondere al proclama tedesco del 22 settembre, che chiedeva loro di presentarsi per il lavoro coatto nell’esercito tedesco”. Un periodo questo chiamato dai napoletani “il regno del terrore”.
Terribili ed irrazionali atrocità di ogni genere, senza guardare in faccia niente e nessuno, perpetrate dalla truppe tedesche, accecate dalla cultura nazista. Accadeva a Napoli di tutto e di più:…. “…..strade deliberatamente distrutte. tram e bus incendiati, sequestrati o resi inutilizzabili in altri modi. I tedeschi portavano via ogni veicolo, automobile o camion che potessero trovare. In alcuni casi portarono via solo gli pneumatici e distruggevano o abbandonavano le carcasse dei veicoli. Neppure le ambulanze e i veicoli dei pompieri furono risparmiati”. “Persone di rango elevato furono prese in ostaggio. Accadde persino al vescovo di Cava dei Tirreni, monsignor Francesco Marchesani, e all’Abate dell’abbazia di Cava, don Matteo Renato Ildefonso Rea, scoperti a ospitare nelle strutture ecclesiastiche molti rifugiati e ricercati”.
Ed a questo punto la notizia che colpisce…quella che abbiamo messo nel titolo, con evidente nostra piena condivisione: quella del giuramento falso sul Crocifisso, per amore del prossimo.
Come scrive testualmente l’organo ufficiale della Santa Sede, superando ogni forma di farisaico formalismo, -(e centrando tutto sull’amore di Dio che sempre va verificato con l’amore del prossimo),- ecco cosa si legge di “suor Maria Antonietta Roncalli, superiora a Napoli del convento dei santi Pietro e Paolo, la quale – (questo il racconto del partigiano combattente Carlo Ajello, reperito da Cerchia negli archivi) – “teneva nascosti circa cento giovani, noncurante delle minacce dei nazi-fascisti”; e che, dinanzi alla soldataglia tedesca, per salvarli, giurò “sul crocifisso che nessun giovane era nascosto nei locali sottoposti alla sua autorità”.
Diego Acquisto
27 settembre 2023——-(Oggi festa di S. Vincenzo dei Paoli (1581-1660)…. gigante della carità verso i poveri…scrisse: “La carità è superiore a tutte le regole, e tuto deve riferirsi ad essa”.