Ricordare giova……Favara ne ha bisogno…..

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Stimolato da diverse persone, tra cui qualcuno molto vicino al Sindaco Palumbo,  nei giorni scorsi ad esprimere un mio parere sull’attuale situazione politico-amministrativa della città ….ho pensato di rovistare tra i miei appunti, per trovare qualcosa di quanto pubblicato circa due anni fa. Quando , alla fine di ottobre 2021 si è insediata l’attuale Amministrazione e quindi questa nuova  classe amministrativa, scelta dal popolo favarese,  che era stato  chiamato alle urne per le elezioni amministrative .

In estrema sintesi …. Ricordiamo che ….dopo il primo turno, pur con un notevole  consenso di voti, è uscito di scena, una figura di peso, come  l’ex deputato regionale Peppe Infurna, che  subito, con un comunicato ufficiale,  con molto garbo e stile, ha ringraziato tutti per i tanti consensi ricevuti con un bel gruppo di consiglieri eletti, tenendo a precisare che il progetto #orgoglio-favarese  a favore della città continuava. Non solo !  assicurava che i suoi consiglieri “faranno esclusivamente gli interessi della città”.

Infurna però dichiarava di non schierarsi con nessuno dei due candidati  rimasti in lizza, cioè Montaperto e Palumbo,  “perché – testualmente diceva –  sono i cittadini che debbono decidere il sindaco da eleggere in piena autonomia”.

Chi scrive, giudicava quest’ultima affermazione   “saggia ed illuminante”,  perché  spiegavo che “coglieva davvero  lo spirito della legge n. 81 del 1993, quando, finalmente si è passati dal Sindaco dei Partiti al Sindaco dei cittadini”.

Ricordiamo che la legge del 1993   fu allora approvata per allargare gli spazi di democrazia e mettere un freno alla situazione, quando il Sindaco veniva eletto dai Consiglieri Comunali (cioè dai Partiti) e durava in carica sino a quando aveva la loro fiducia; con la conseguenza che in una legislatura amministrativa, (quando andava bene !) si avvicendavano almeno tre Sindaci, con le conseguenze immaginabili.

Con la riforma del 1993, si è data anche la possibilità del voto disgiunto; una possibilità   largamente  usata a Favara. Perché,  la città, con notevole  senso di maturità politica,   ha pure usato del diritto di quanto  stabilito  pure  nella legge, cioè   della possibilità di scegliere per il Consiglio Comunale, indipendentemente dalla lista di appartenenza del candidato sindaco; e quindi  potere votare le persone più preparate, più capaci e responsabili, come si conviene alla dignità di un  Civico  consesso.

Consiglieri Comunali tutti, che poi devono però, poi confrontarsi col Sindaco eletto dai cittadini; così come però deve fare lo stesso Sindaco eletto, responsabile in prima persona del potere esecutivo,  ma che deve ugualmente rispettare il Consiglio Comunale eletto pure direttamente  dal popolo. Consiglieri Comunali ai quali compete, ( per dirla con una parola grossa!) , il “potere legislativo”,  anche se in questo caso caso non si tratta di leggi, ma di approvazione a maggioranza  di delibere che riguardano la vita cittadina. Insomma un perfetto bilanciamento di poteri che   qualificano e (se usati bene) esaltano la vita democratica; nel rispetto reciproco dei rispettivi ruoli di cui si avverte ancora di più  la necessita, (come nel caso di Favara), in cui il popolo ha scelto un Sindaco di Rifondazione Comunista, e contemporaneamente, (fiducioso della maturità democratica) un Consiglio comunale, formato a stragrande maggioranza da  Consiglieri candidati nelle liste dei Partiti del Centro-destra.

A suo tempo da più parti si è fatto notare che la decisione popolare, a larga maggioranza, senza possibilità di equivoci, tanto per la scelta del Consiglio comunale, quanto per quella, pure  chiarissima  del Sindaco Palumbo…- che da sempre era stato all’opposizione, e sempre in prima linea, con grinta, con gradevole clamore,  unicamente per la soluzione, non a parole,  dei problemi della città…- …doveva significare una svolta decisiva di maturità democratica, di esempio per l’Italia tutta, nella linea del reciproco rispetto e della tutela del bene comune, da perseguire, sempre prioritariamente e senza condizionamenti di tipo ideologico.

Favara adesso questo si  attende !  Sì, attende proprio questo,   nel rispetto reciproco delle due parti,  (rispetto reciproco tra Sindaco e CC) per puntare unicamente al bene della città. Cioè il bene della Città, prima di tutto.

In questo senso, suscita amara sorpresa, il mancato accordo su qualche grave problema cittadino, per la cui soluzione, pregati dal Consiglio Comunale, tramite la sua Presidente Miriam Mignemi, tra l’altro, si sono messi a disposizione anche personalità di rilievo al di sopra delle parti, e davvero al di sopra di ogni sospetto, come l’avv. Domenico Russello, l’avv. Leonardo Cusumano, l’avv. Giuseppe Di Miceli, Dott. Giuseppe Veneziano, Antonio Lo Brutto,   il direttore di Sicilia on presse Franco Pullara e per la Comunità ecclesiale, Don Calogero Lo Bello.

 

                  A me viene da pensare alla preghiera per la Città nel giorno di S. Rita, lo scorso 22 maggio, quando di mattina per il Consiglio Comunale e di pomeriggio per l’Amministrazione in carica, tra l’altro, nella preghiera,   veniva chiesto e promesso …… “Consapevoli che soltanto da donne ed  uomini onesti, buoni, disponibili e disinteressati, che sinceramente  confidano nell’aiuto della  grazia, può avvenire un miglioramento qualitativo della  vita nella nostra Città,  rivolgiamo a te, o Santa Rita,  con fiducia le nostre preghiere.–Sia abbandonata la logica dell’egoismo, della falsità, dell’ingiustizia e  della violenza.–Nella  verità e nella  carità, sia rafforzata una cultura nuova di riconciliazione, di giustizia, di fraternità  e di solidarietà”.

 

Diego Acquisto

02-09-2023

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