Che succede in Italia ? Bisogno di popolarismo non di populismo
Osservazioni varie sull’ attuale scenario socio-politico italiano
Si dice che l’attuale destra al Governo con Giorgia Meloni (nella foto), si avvantaggia del vuoto politico dell’attuale situazione, in cui c’è una sinistra che dopo dieci anni di governo, è stata abbandonata dai suoi elettori.
Elettori di sinistra nauseati che, in gran parte, nelle elezioni politiche dello scorso 25 settembre 2022 non sono andati votare. Una sinistra che di fatto, ancora sembra sbandata e non riesce a proporre ed a proporsi, con una politica di valore, su idee unificanti davvero significative.
Nell’attuale scenario, c’è chi scrive che “il Governo Meloni è il migliore Governo democristiano di un’epoca post-democristiana e post-berlusconista”. Non comprendiamo bene se questo sia un complimento oppure no!
Forse davvero no ! perché certamente, in questo momento, le scelte, che questa destra meloniana sta facendo, davvero non sono indovinate, reintroducendo, per esempio, il vitalizio ai parlamentari ed abolendo contemporaneamente, precipitosamente, senza le dovute precauzioni ed i necessari e saggi passaggi, il reddito di cittadinanza. Una grande, inutile e dannosa fretta questa, specie in questo che è uno dei momenti più difficili, sia livello economico che sociale, che l’Italia sta vivendo.
Quello che ci viene comunque da pensare è davvero che nel passato che abbiamo vissuto in Italia, in questi oltre sette decenni di vita democratico-repubblicana, dopo la caduta del fascismo, sembrava a tutti chiaro che la DC governava il Centro e quindi rappresentava l’elettorato moderato,… i partiti di Sinistra, Comunisti e Socialisti l’elettorato proletario, soprattutto delle periferie, ma non solo, … mentre la Destra era davvero ai margini.
Oggi abbonda la confusione ! e comunque non si capisce bene la situazione. Sembra che ci sia in corso un desiderio di Centro che conduce a rivalutare il popolarismo di stampo sturziano.
Popolarismo da non confondere mai con populismo, che è una cosa ben diversa, da cui sempre il fondatore del Popolarismo, il grande don Luigi Sturzo (1871-1959) in maniera chiara e senza equivoci di sorta, ha preso sempre le distanze.
Anzi ! popolarismo proprio in alternativa al populismo. Un differenza di sostanza, tra popolarismo e populismo, assai profonda, non solo dal punto di vista teorico-astratto, ma anche per i modi diversi nei quali è parso possibile raffigurare il ruolo del popolo nei diversi sistemi politici.
La nostra Costituzione è fondata sul popolarismo sturziano, così come inteso da don Sturzo, quando subito, proprio all’inizio afferma che “la sovranità appartiene al popolo…che la esercita nei modi e nelle forme stabilite dalla Costituzione”.
Sappiamo bene dalla storia come il populismo abbia prodotto feroci dittature, nella Russia sovietica e poi, soprattutto in America Latina, ma non solo.
Oggi, parlando di popolarismo bisogna riferirsi alla lunga esperienza politica nata in Italia con l’appello del gennaio 1919 “Ai liberi e forti…”; popolarismo riemerso, direi provvidenzialmente , subito dopo la caduta del fascismo con la Democrazia Cristiana, della quale conosciamo la fine e la storia….. riemergendo però ancora a metà degli anni Novanta dello scorso secolo, durante la crisi dei Partiti della prima Repubblica, con la contrastata esperienza del Partito Popolare di Mino Martinazzoli ed altri; un popolarismo comunque sempre profondamente ispirato direttamente allo spirito di don Sturzo.
Da ricordare adesso anche l’esperienza del popolarismo europeo, con l’aggregazione di partiti cattolici europei, a partire dalla CDU tedesca per confluire nel Partito Popolare Europeo (PPE) .
Ricordiamo infine il recente appello di Papa Francesco a “ri-animare l’Europa con una visione politica alta”; un invito all’unità sulle “questioni in cui sono in gioco valori etici primari e punti importanti della dottrina sociale cristiana”.
Un invito chiaro che Papa Francesco ha rivolto, anzitutto e direttamente ai membri del gruppo del Partito Popolare europeo, che dal 1999 è il primo partito nel Parlamento di Strasburgo, raggruppando 84 partiti membri, provenienti da 43 Paesi, di cui 27 membri dell’UE.
Un invito all’unità, che, per esempio in Italia, dovrebbe portare tutti, con spirito autenticamente popolare e non populista, specie in questo momento, tra le altre cose ed i diversi problemi, ad affrontare la disastrosa situazione in cui versa la sanità pubblica, che colpisce anzitutto le fasce più deboli, già tanto, tanto provate.
Basta con il battibecco quotidiano, tra le varie forze politiche ! Si richiede un impegno serio e concreto da parte di tutti.
Diego Acquisto
12-8-2023
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