25 APRILE-Festa dell’unità nazionale, così come voluta da Alcide De Gasperi.
Una festa istituita nel 1946, così come ha voluto ricordare ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del presidente del Consiglio del tempo, il grande trentino Alcide De Gasperi, da Umberto II di Savoia, principe e luogotenente del Regno d’Italia, dopo l’abdicazione del padre il re Vittorio Emanuele III, con un Decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946, n. 185, art. 1; decreto legislativo con Disposizioni in materia di ricorrenze festive, che al primo articolo stabiliva la festività del 25 aprile.
Una data ed una festa volute dal Presidente De Gasperi, al quale bisogna rendere omaggio, onore e dare il merito, perché istituita unicamente con l’intento di rigenerare un clima di concordia nazionale, da parte di tutte le forze antifasciste ed antinaziste che avevano lottato e sofferto per la libertà, contro l’inquinamento dei valori e contro ogni forma di dittatura culturale e politica.
Nessuna disputa è quindi plausibile, perché alla base di tutto e di tutti, bisogna smettere la ragione di unità, da De Gasperi e da tutti sinceramente avvertita, per il bene del paese Italia, patria comune al di là della legittima diversità di visione politica nell’affrontare i tanti problemi concreti sul tappeto, dopo il ventennio di dittatura fascista-mussoliniana.
Ricordiamo che con L’armistizio di Cassibile (SR), del 3 settembre 1943, l’Italia firmò la resa incondizionata agli Alleati anglo – americani.
Tale atto sancì il disimpegno dell’Italia dall’alleanza con la Germania nazista di Adolf Hitler e l’inizio della campagna d’Italia e della Resistenza nella guerra di liberazione (1943-1945) italiana contro il nazifascismo.
Nel rispetto degli accordi, l’armistizio fu reso pubblico il pomeriggio dell’8 settembre 1943 con proclama radiofonico l’8 settembre 1943 , da parte del maresciallo Pietro Badoglio, nominato dal Re primo ministro al posto di Mussolini, imprigionato.
Ricordiamo ancora che nel 1945, entro il 1º maggio tutta l’Italia settentrionale fu liberata: Bologna il 21 aprile, Genova il 23 aprile, Torino e Milano il 25 aprile, Venezia il 28 aprile.
La Resistenza e Liberazione (1943-1945) mise così fine a vent’anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra, dal 1940 al 1945.
La data del 25 aprile, in cui contemporaneamente furono liberate due grandi città come Torino e Milano, simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti, di tutti gli atri Partiti Politici, che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra Monarchia e Repubblica, poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.
Diego Acquisto
25-4-2023
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