Ricordando Benedetto XVI-Edit. Radio RF101-lunedì 06-2-2023
Vogliamo rendere omaggio ad un grande uomo di grande fede, di pazienza e di coraggio….. il papa emerito Benedetto XVI, la cui scomparsa è avvenuta la mattina del 31 dicembre scorso alle 9.34…e già è stato celebrato il trigesimo…. il papa emerito Benedetto XVI ha dato una «testimonianza di amore alla Chiesa fino all’ultimo», come aveva detto Papa Francesco annunciando l’aggravarsi delle condizioni di salute ed invitando a pregare per lui. E così è stato. Benedetto XVI si è spento serenamente, chiudendo in preghiera la sua giornata terrena. Ricordiamo ancora che la notizia della morte è stata data dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, con queste parole: «Con dolore informo che il Papa emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle 9,34 nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano”. I funerali poi sono stati celebrati giovedì 5 gennaio, alle 9.30, in piazza San Pietro, presieduti da papa Francesco…e così è stato… assecondando il desiderio del Papa Emerito, i funerali si sono svolti nel segno della semplicità.
Le spoglie del Papa Emerito Benedetto XVI hanno riposato presso il Monastero Mater Ecclesiae fino alla prima mattina di lunedì 2 gennaio, senza visite ufficiali o preghiere pubbliche. Poi però lunedì 2 gennaio , a partire dalle ore 9, la salma è stata esposta per la visita dei fedeli nella Basilica di San Pietro. E la Basilica è rimasta aperta dalle 9 alle 19, come pure martedì e mercoledì dalle 7 alle 19. Secondo il quotidiano argentino La Nacion, che cita fonti vicine al Papa emerito, le sue ultime parole prima di morire sarebbero state “Gesù ti amo“, pronunciate in tedesco. Subito dopo l’ultimo respiro, sempre secondo il giornale, l’arcivescovo Georg Gaenswein, segretario personale di papa Ratzinger ha telefonato a papa Francesco per informarlo. Il Pontefice è stato il primo a giungere, una decina di minuti, dopo, fermandosi in preghiera davanti al corpo di Benedetto XVI e impartendo la sua benedizione. Immediata la commozione di tutta la Chiesa e del mondo, per una notizia che, per quanto attesa, è stata comunque per tutti dolorosa. Restano di consolazione le diverse volte con cui Benedetto XVI, aveva fatto riferimento alla sua nascita al Cielo. Conversando – per esempio – con il suo biografo aveva affermato: «Bisogna prepararsi alla morte». Nel senso di «accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio». «Sono in viaggio verso casa», aveva poi confidato in uno dei rari interventi pubblici di questi ultimi anni. Joseph Ratzinger, grande teologo e cardinale, quindi Vescovo di Roma con il nome di Benedetto XVI per sette anni, dieci mesi e nove giorni (dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013) e infine Papa emerito, alla casa del Padre è giunto, dopo il periodo passato “sul monte” a pregare per la Chiesa (così aveva preannunciato il suo inedito ministero, dopo le “dimissioni”). Sarà ricordato (forse soprattutto) come colui che ha fatto il gesto rivoluzionario (e impensabile fino a un minuto prima del clamoroso annuncio in latino dell’11 febbraio 2013) della rinuncia.
Ma i suoi 95 anni tra noi non si possono certo ridurre agli ultimi dieci, per quanto importanti. Joseph Ratzinger, nato il 16 aprile 1926 è stato un vero gigante nella storia recente della Chiesa. Lo si evince anche solo passando a volo d’uccello le diverse fasi della sua vita.
Ordinato sacerdote il 29 giugno dell’anno 1951, brillante professore di teologia a Frisinga, Bonn, Munster e Tubinga, esperto al seguito del cardinale Frings al Concilio, arcivescovo di Monaco e Frisinga e prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede negli anni del pontificato di san Giovanni Paolo II, di cui fu fidato collaboratore gli successe sulla Cattedra di Pietro. Impressionante la mole e la qualità dei suoi scritti, … fondamentale e per alcuni versi ancora non compreso a fondo il suo ministero petrino. La sua morte probabilmente ci aiuterà a farlo. Certo chiede di non disperderne l’immensa eredità.
Un omaggio allora ad un grande uomo di cultura e dalla straordinaria, raffinata sensibilità umana, per la sua grande pazienza ed il suo eccezionale coraggio.
Pazienza e coraggio due virtù di cui c’è sempre bisogno. Anzitutto oggi ! perché nei tempi che viviamo caratterizzati dalla velocità, e quindi della cultura del “tutto e subito”, tocchiamo con mano che abbiamo anzitutto bisogno di pazienza. Pazienza che è capacità di sopportare di più, a partire dall’ambito familiare, per evitare tante disastrose conseguenze di cui spesso si viene a conoscenza.
In questo senso vogliamo ricordare l’insegnamento di Papa Benedetto, che ha direttamente governato la Chiesa dal 2005 al 2013. E che proprio rivolto ai coniugi ha avuto modo di dire: “Chi ama è paziente. Chi è paziente sa amare. La pazienza è buona se benigna, cioè finalizzata al bene del partner…rispettosa dell’altro/a secondo i suoi ritmi. Chi ama sopporta che i tempi del partner siano diversi dai propri. La crescita umana ha bisogno di tempo. Imparare l’arte della pazienza. Chi ama lascia alla persona amata il tempo per crescere e rinuncia a plasmare totalmente l’altro come lo vorrebbe”.
Quanta saggezza e sapienza evangelica in queste parole.—Papa di grande coraggio,….. mostrato anzitutto, anche quando, benché emerito, nel 2019, non ha esitato a prendere la parola sullo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa, verso un crimine orrendo come la pedofilia, figlia di un “collasso morale”; tracciando un’analisi approfondita e impietosa su come è nato e si è diffuso questo crimine anche nel mondo ecclesiastico. Da collegare, almeno in parte, con la cosiddetta rivoluzione morale del 1968, per il fatto che la pedofilia, in quel periodo, è stata diagnosticata come quasi permessa e conveniente. Quantomeno per i giovani , ma non solo per loro! E questo fu per molti versi, un tempo davvero molto difficile.— “Mi sono sempre chiesto – scrive Papa Benedetto – come in questa situazione i giovani potessero andare verso il sacerdozio e accettarlo con tutte le sue conseguenze”.
Grande coraggio infine quando nel 2013, vedendo che i problemi nella Chiesa aumentavano e contemporaneamente le sue forze venivano meno, senza consigliarsi con nessuno, … ma davanti a Crocifisso, mettendo al primo posto la sua coscienza personale,… pigliava la decisone di dimettersi, perché la Chiesa appartiene a Cristo…e quindi aveva fiducia.
Se si fosse consigliato, i suoi collaboratori sicuramente gli avrebbero suggerito di no ! perché sicuramente si sentivano – o forse anche pregustavano la possibilità – di potere decidere e fare tutto loro; assicurando magari, di agire secondo le indicazioni ricevute.
Ma Papa Benedetto ha detto: no ! ed in coscienza ha avvertito il dovere di dimettersi. Il suo gesto perciò, più che una rinuncia è stato un grande atto d’amore, di amore e di coraggio, non “il gran rifiuto” dantesco.
E quindi annunciate le dimissioni il 28 febbraio 2013, il 13 marzo successivo è stato eletto il suo successore, Papa Francesco.
Papa Francesco, davvero un grade dono dello Spirito alla Chiesa !
Papa Francesco, adesso è considerato la massima autorità morale dell’umanità ed il punto più sicuro di riferimento per tutte le autorità politiche e religiose del pianeta, indipendentemente dalla loro ideologia politica… e, sul piano religioso, di differenza di religione.
Radioascoltatrici e radioascoltatori don Diego Acquisto , unitamente a Lillo D’Anna per la parte tecnica, cordialmente vi saluta ed anche a nome dello staff tecnico e giornalistico di Radio Favara 101, vi augura buon prosieguo di ascolto con i programmi di questa nostra emittente.
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