Favara – festeggiati i 103 anni di Madre Margherita Riolo
Anche senza sparo di mortaretti, come avvenuto 3 anni fa, con una solenne concelebrazione presieduta dal Vicario Generale, don Giuseppe Cumbo, a cui è seguito, nel grande refettorio del Seminario, organizzato da don Saverio Pititteri, un ricco buffet per le tante persone convenute, non si è fatta passare sotto silenzio la data del 10 ottobre, in cui Madre Margherita Riolo (al centro nella foto) ha compiuto 103 anni.
La concelebrazione, alle ore 18,30, si è svolta nella grande Sala del Teatro e dei Convegni del Seminario Minore-Casa dell’Accoglienza, ad appena pochi di metri di distanza per via d’aria, dalla grande monumentale statua di Gesù-Sacerdote con le braccia spalancate che domina la Collina Belvedere, sul punto più elevato, caratteristico e affascinante del territorio della Città di Favara, unitamente nella parte diametralmente opposta alla Collina di S. Francesco, dove si trova il Convento dei PP. Francescani.
Tutto si è svolto in un clima di grande cordialità e calore di famiglia, tra la Comunità delle Discepole del Redentore, fondata proprio da Madre Margherita che opera nei locali dell’ex Seminario Vescovile Minore , ed i numerosi amici favaresi provenienti dalle nove Parrocchie favaresi, a cui si sono aggiunti anche fedeli di altri paesi della nostra arcidiocesi, che magari frequentano periodicamente le attività formative della “Comunità Cristiani nel mondo”, all’interno della quale operano le Discepole.
Presente anche l’on. Margherita La Rocca Ruvolo (nella foto) che da tempo non solo segue tutte le attività pastorali e formative della Comunità, nell’agrigentino ed anche in Tanzania, dove opera un Centro sanitario per le cure del cuore, ma è anche dell’intera Comunità, la responsabile legale.
Ricordiamo che la Comunità “Cristiani nel mondo”, è nata ufficialmente il 6 gennaio dell’ Anno Santo 1975; nel 1983 le consacrate divennero Discepole del Redentore nella Comunità “Cristiani nel mondo”.
Madre Margherita Riolo, ( nella foto, più giovane) la fondatrice , è nata in Agrigento il 10 ottobre 1919, figlia di Giuseppe Riolo e Giovanna Montana, genitori provenienti da due ottime famiglie di Naro ed Agrigento, battezzata l’11 novembre 1919, oltre che col nome di Margherita, anche con quello di Maria-Marta. E qualcuno che ha fatto ricerche dice che il nonno materno Emanuele Montana era compare del beato Giacomo Cusmano. Laureatasi in lettere classiche nel 1942 con una tesi sulla Cattedrale di S. Gerlando, la giovane Margherita vive la sua giovinezza con una spiritualità guidata dai benemeriti Padri Liguorini di S. Alfonso o Redentoristi di Agrigento. Ha molto influito nel suo percorso di fede il Redentorista Padre Salvatore Giammusso, di venerata memoria, suo Padre Spirituale, che parlando della sua figlia spirituale Margherita, ha più volte invitato a non dimenticare la data del 17 settembre 1944; una data particolare che ha segnato profondamente il cammino di fede della sua figlia spirituale, quasi una vera e propria “conversione”, con tutto quello che questo può significare e di fatto ha significato nel prosieguo.
Impegnata nell’Azione Cattolica, nelle ACLI e quindi anche nel campo socio-politico del dopoguerra, nello scenario italiano ed agrigentino che vedeva contrapposti cattolici e marxisti, Lei non ha trascurato l’impegno per le fasce più deboli e quindi dedicato tanto tempo e tantissimi anni, nell’assistenza materiale e spirituale dei carcerati, allora nel carcere di S. Vito e poi anche a Petrusa. Ma il Signore, man mano, le ha indicato altre strade e con altre promettenti e volenterose ragazze, che l’hanno seguita, come Vera Lo Presti, Gisella Lupo, Nella Azzara, Grazia Rizzuto , a cui via via nel corso degli anni se ne sono aggiunte altre, che sarebbe lungo elencare, tra cui, per concludere , Suor Maria Anna Ferri, (nella foto di gruppo a sx di Mons. Damiano, dopo il Capitolo) che dallo scorso anno è la Madre Generale; precisamente dal 6 settembre , quando si sono conclusi i lavori del Capitolo alla presenza dell’arcivescovo-metropolita di Agrigento, S.E. Rev.ma mons. Alessandro Damiano.
Ricordiamo che subito dopo la sua elezione e nomina, alla nostra domanda di dirci qualcosa sul carisma proprio della Comunità, sintetizzando, allora, ci ha detto: “Il carisma della Comunità è quello della COMUNIONE, fra tutti i cristiani, ognuno nel suo stato, per essere immagine viva della Chiesa nel mondo. Nel suo seno diversi “gruppi”: anzitutto le Discepole del Redentore, origine e cardine dei “Cristiani nel mondo”, insieme ai sacerdoti consacrati (Discepoli del Redentore la Fraternità Sacerdotale, le Aggregate (consacrate con voti, anche vedove, che vivono in casa propria) e i laici, questi ultimi suddivisi in coppie di fidanzati/sposi, giovani “in cammino” e famiglie. Qualche esempio : la collaborazione assidua con i laici rimanda subito a ricordare l’importante contributo dalla signora Emilia Barbieri di Modena per l’apertura del Centro Sanitario in Tanzania ad Ipogolo; quanto realizzato dal prof. Giovanni Ruvolo e consorte dott.ssa Margherita La Rocca con l’ Associazione “A cuore aperto” per l’avvio del servizio cardiologico nello stesso dispensario; dalla signora Antonia Acutis e l’associazione “Carlo Acutis” per l’apertura e il mantenimento dei una casa-famiglia nel villaggio di Kitwiru; dai benefattori e dai laici volontari per la costruzione della scuola materna di Ihimbo. – Ma, da considerare che nella realizzazione di tutti i progetti si è rivelata indispensabile la presenza delle suore, per seguire i lavori, per mantenere i contatti e, in Tanzania, per il disbrigo anche delle incombenze burocratiche. Il senso di COMUNIONE è il nostro carisma, che del resto è il vero modo di essere Chiesa”.
Diego ACQUISTO
10-X-2022
ATTENZIONE
Credo che Madre Margherita con i suoi 103 sia la più llongeva dell’agrigentino……se qualcuno ha qualche altra notizia, credo che sia dsiderio comune conoscerla…..indicando,m possibilmente con esattezza, nome cognome, data di nascita e città dell’agrigentino dove vive…………
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