Don Stefano Nastasi nuovo Rettore del Seminario

Succede a don Baldo Reina, nominato lo scorso 27 maggio uno dei tre nuovi  vescovi ausiliari di Roma, che insieme  riceveranno la consacrazione episcopale, per la solennità dei Ss. Apostoli  Pietro e Paolo il prossimo 29 giugno nella Arcibasilica Papale  di S. Giovanni in Laterano, Cattedrale del Vescovo d Roma, cioè del Papa, “Omnium urbis et orbis Ecclesiarum Mater et Caput”, come si  legge  nello storica iscrizione posta   all’ingresso  dell’entrata principale, cioè  Madre e Capo di tutte le Chiese di Roma e del mondo”.

Don Stefano Nastasi negli ultimi nove anni è stato Parroco della Parrocchia BMV del Carmelo di  Sciacca, dopo essere stato sei anni  parroco a Lampedusa;  e prima ancora  ha esercitato il suo ministero presbiterale subito dopo la sua ordinazione presbiterale da parte del Vescovo Mons. Carmelo Ferraro nella Cattedrale di Agrigento il 5 agosto 1997,  in diversi paesi della nostra  arcidiocesi, come S. Stefano Quisquina, Raffadali, S. Margherita Belice

Nel suo passato, però, indubbiamente, il periodo più significativo  è stato dal  novembre del 2007 all’ottobre del 2013, cioè quando è stato parroco della comunità di san Gerlando di  Lampedusa,  dove l’8 luglio del 2013 ha accolto papa Francesco, nel suo pellegrinaggio penitenziale nel Mediterraneo, primo viaggio fuori Roma  del  suo pontificato.

Ricordiamo che la Comunità di Lampedusa ha vissuto diversi momenti drammatici nell’accoglienza dei migranti e le tragedie  non sono mancate nel corso dei suoi anni di parrocato,  come  la strage del 3 ottobre 2013.

Don Stefano Nastasi, nato  ad  Erice nel 1971, ma da tempo residente con la famiglia, nella nostra diocesi a Montevago, negli anni di servizio pastorale a Lampedusa, ha saputo via via calarsi bene nella particolare situazione dell’isola,  meta di tanti disperati, con tutti i problemi connessi di accoglienza, che i cristiani del luogo, con squisita sensibilità cristiana,  grazie alla sua guida illuminata, hanno saputo affrontare, nel limite del possibile; e di quanto hanno potuto fare    hanno meritatamente ricevuto un pubblico riconoscimento anche da parte di Papa Francesco.

Di don Stefano Nastasi l’idea e la determinazione di invitare il Papa a Lampedusa, indirizzandogli una lettera   datata  19 marzo 2013, solennità di S. Giuseppe, giorno in cui Papa Francesco, dopo l’elezione del 13 marzo precedente,  iniziava ufficialmente  il suo ministero come vescovo di Roma e quindi come Papa per la Chiesa universale.

Ecco il passaggio, a  nostro giudizio più intenso e struggente,  di quella  lettera che, don Stefano Nastasi, nella sua qualità di parroco di Lampedusa, ha inviato a Papa Francesco, invitandolo a visitare l’isola Cuore del Mediterraneo,  e crocevia di popoli disperati”.

“Mi piace pensare che le lacrime dei suoi occhi, sgorgate nel momento dell’“elezione”, incrocino le lacrime di ogni uomo e ogni donna che si trascina negli angoli della terra, tra le miserie della storia e la fatica di ogni giorno. Forse anche le sue lacrime Santità, sono in parte quelle di chi, figlio di migranti in una terra lontana, ritorna nella culla delle sue origini. Le sue lacrime, non sono solo sue, sono anche le nostre; sono le lacrime di chi, vivendo su quest’isola, si misura con la corsa quotidiana nella dimensione dell’essere ultimi geograficamente, ma primi nella solidarietà, nella condivisione con chi, povero tra poveri, vive l’estremo disagio del niente o del tutto ormai perduto: la Patria, la Famiglia, la Dignità, il Nome”.

Diego Acquisto

20-6-2022

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