FAVARA – A 10 anni di distanza riproponiamo la presa di posizione dell’allora consigliere comunale di Rifondazione Comunista PALUMBO, adesso Sindaco.
Si tratta di un nostro editoriale su Radio Favara 101 – del febbraio 2012, quando l’opinione pubblica condivideva largamente l’opinione del Palumbo, su una problematica ancora sostanzialmente non risolta, ed adesso tornata drammaticamente di attualità per le finanze comunali.
Un intervento, la cui riproposizione può essere utile, per tanti aspetti, pur in un quadro politico generale, profondamente diverso, con diverse persone che comunque ancora operano ed incidono nel tessuto favarese, sul piano sociale e/o politico.
Ecco, senza cambiare nulla, il testo del nostro intervento di allora, su Radio RF 101 del febbraio 2012.
“La classe politica ed amministrativa del nostro paese deve assumersi la responsabilità di trovare immediatamente delle soluzioni. Il rischio concreto è il dissesto finanziario”.
Parole del consigliere comunale della Rifondazione Comunista di Favara Antonio Palombo che, nei giorni scorsi è rimbalzato prepotentemente alla ribalta della cronaca per avere chiesto a tutti i consiglieri comunali, giunta e sindaco compresi, di rinunciare a qualsiasi indennità derivante dall’attività amministrativa per almeno 6 mesi, in attesa di trovare soluzioni ottimali e non contingenti per risolvere la crisi finanziaria. E già Antonio Palumbo per dimostrare la sua volontà in questo senso, ha già provveduto, depositando all’ufficio protocollo del Comune la sua decisione scritta di rinunciare a tutti i compensi a lui spettanti fino a tutto Giugno 2012. Un gesto di concretezza e serietà, diverso da quanti spesso parlano ma poi concretamente le loro restano parole, non seguite dal fatto concreto, compiuto nelle formalità prescritte dalla legge. Chi vi parla si è complimentato con il coraggioso Antonio Palumbo e con quanti sono sulla sua lunghezza d’onda, ma contemporaneamente ha voluto mettere in guardia da un grave pericolo, quello di potere teoricamente distrarre dall’attenzione sul problema di fondo che riguarda l’evasione fiscale, di chi cioè le tasse non le paga e invece dovrebbe, distrazione che potrebbe fare allentare la tensione sulla di lotta per incidere sulla struttura, dove a pagare sono sempre i soliti cittadini virtuosi, e lasciare tranquilli gli evasori; impegno quindi forte e nuovo nella linea della legalità e dell’equità, specie nel caso in cui sarebbe davvero necessario imporre dei sacrifici per evitare la bancarotta dell’ente Comune Favara, con gravissimo danno soprattutto per le fasce sociali più deboli. In sostanza si tratterebbe, stavolta per davvero, di mettere in pratica uno slogan caro al sindaco Manganella in campagna elettorale, “pagare tutti, per pagare meno”, uno slogan che sarebbe clamorosamente contraddetto se si dovesse tornare alla logica facile e tradizionale di tartassare subito i contribuenti noti, che da sempre hanno pagato, lasciando in pace gli evasori e quindi anche nella logica ingiusta ed immorale di continuare ad “essere forti con i deboli e deboli con i forti”.
E intanto a FAVARA CONTINUA IL DIBATTITTO SULLA CRISI. Parole, parole, soprattutto da parte dell’opposizione, ma, anche da questa, niente fatti concreti. Da parte della maggioranza, dopo i comunicati ufficiali di qualche settimana fa, silenzio assoluto, perché nulla è stato prodotto. Sembra infatti che anche gli stessi onorevoli di riferimento, che si sono incontrati ed hanno discusso, per conto dei Consiglieri Comunali “ribelli”, non siano riusciti a produrre nulla di concreto. Continua quindi l’incertezza amministrativa, unitamente all’apprensione della cittadinanza che nota l’aggravarsi progressivo dei problemi e teme per il suo futuro, specie in relazione al paventato spauracchio del dissesto finanziario. Intanto si è tenuto nella locale emittente televisiva Sicilia-TV, l’incontro tra i giornalisti locali Umberto Re, Giuseppe Moscato e Franco Pullara, con i vertici dei sei Partiti o Movimenti (FLi, Ripensare Favara, UDC, Fare Favara,PD, Rif.Comunista) che stanno ufficialmente all’opposizione dell’Amministrazione Manganella. Un incontro che otto giorni prima, sempre su Sicilia TV era stato disertato dalla “Coalizione di responsabilità”. Dietro l’incalzare delle domande del bravo conduttore Salvatore Sorce, ognuno dei presenti, giornalista o responsabile di Partito o Movimento, ha avuto modo di dire la sua sull’attuale vicolo cieco che non sembra, almeno per il momento, offrire sbocchi di soluzione positiva. E in questo senso il parere più pessimista ci è sembrato quello del giornalista Umberto Re, che dietro la classica domanda conclusiva del conduttore, “che cosa fare per il bene di Favara”, non ha esitato ad indicare la via delle dimissioni generali per procedere al più presto a nuove elezioni. Mentre più ottimista di tutti ci è sembrato l’on. Giovanni Panepinto, che in tutti i suoi interventi, a nome del PD, non si è stancato di invitare il Consiglio Comunale a trovare la necessaria coesione per affrontare assieme i problemi di Favara, iniziando subito da un passo indietro sui distretti, turistico e minerario.
Luca Gargano, a nome di Ripensare Favara, con la sua nota verve ha ripetutamente suggerito al Sindaco Manganella ed alla Coalizione che lo sostiene, un sincero atto di umiltà, riconoscendo limiti e chiedendo sinceramente collaborazione. Un’indicazione questa di Gargano, sostanzialmente condivisa da tutti gli altri, Giuseppe Grova (UDC), Paolo Dalli Cardillo (FLi), Giuseppe Bellavia (Fare Favara), mentre fuori dal coro è rimasto il solo rappresentante di Rifondazione Comunista, Antonio Palumbo, che, per “non arrecare, ha detto, ulteriori danni alla città”, ha invece suggerito di sgombrare immediatamente il campo, “vista l’incapacità dimostrata e tornare a casa”. Un’indicazione quest’ultima che non sembra raccogliere molti consensi né tra i Consiglieri Comunali, né tra la stessa cittadinanza favarese dove l’attesa di uno sbocco positivo continua ad alimentare la speranza, confidando nella saggezza del Sindaco e di quanti hanno voluto la sua candidatura che ha raccolto, (seppur di strettissima misura), la maggioranza dei consensi
Diego Acquisto
28-2-2022