L’augurio di Papa Francesco per un nuovo “patto sociale” nel 2022

Per la situazione che stiamo vivendo, veramente particolare dai più diversi  punti di vista –  (da quello socio-politico a quello religioso e sanitario) –   ci viene  quest’anno più facile pensare  all’antichissima formula di benedizione con cui i sacerdoti dell’antico Israele benedicevano il popolo.

E cioè : “ Ti benedica  il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te  il suo volto e ti conceda pace”.

Una formula di benedizione che si conclude  con la parola pace, la cui valenza biblica esprime la sintesi di tutti i doni di Dio.

E anche quest’anno, 1° gennaio 2022,  Papa Francesco ci invita a celebrare la Giornata mondiale della Pace,  giunta alla 50ma edizione, da  quando fu istituita da Papa Paolo VI  e celebrata per la prima volta nel gennaio del 1968,   allora sullo sfondo della Guerra del Vietnam che era  in corso dal 1955.

Papa Francesco nel messaggio ufficiale per la Giornata di quest’anno, rivolge un appello per favorire tra le nazioni un nuovo “patto sociale” sostanziato anzitutto dal dialogo tra i diversi strati socio-culturali e  le diverse  generazioni, come base solida  per la realizzazione di progetti condivisi. In secondo luogo, parla di educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo.  E quindi di lavoro, condizione indispensabile di una vera realizzazione della dignità umana.

Calando la  forte valenza valoriale del messaggio papale nella concreta situazione italiana, tra le note, importantissime  scadenze di carattere politico  delle prossime settimane,… ecco l’augurio che viene da formulare.

Anzitutto almeno !  una nuova e dirompente capacità per l’avvio di una vera rivoluzione spirituale e mentale.   Considerando ripugnante ad una sana coscienza morale  e  democratica,  ogni  tipo di prepotenza ideologica. Quella prepotenza  che impedisce un vero dialogo, unicamente finalizzato al bene comune.

Basta con interessi comunque camuffati ! basta con  interessi  prevaricatori non solo  a livello personale, ma anche comunale, regionale, provinciale  e nazionale. Basta con baronaggi nei vari campi, dove, per esempio,  nella burocrazia, nell’esercito e forse nella stessa Magistratura, –  se non  addirittura  nella sanità –  le  promozioni specie  nei gradini più alti,   dove più lauto è lo stipendio, anziché per il merito, si raggiungono con l’appoggio di qualcuno.

Una tendenza questa da contrastare certamente anche con le leggi, che comunque non bastano senza un generale cambiamento profondo, culturale e soprattutto spirituale. Cambiamento culturale e spirituale  in grado, eventualmente,   di resistere alle pressioni non solo di una  maldestra politica, ma anche  di certa opinione pubblica abilmente eccitata,  da un uso improprio dei social più moderni.

Certamente non è solo di oggi l’accusa di certe eccitazioni popolari !   Anche nel  passato, si faceva notare che talune eccitazioni influenzavano addirittura anche taluni filoni della stessa Magistratura.  Al punto che non mancavano  giornalisti che parlavano di giustizia in Italia “violentata o inceppata da cavilli procedurali”. Per  cui “un delinquente patentato, un mafioso, uno stupratore o un omicida, per decorrenza dei termini di carcerazione veniva rimesso in libertà, mentre il ladruncolo di un’anguria veniva condannato per direttissima”.

L’augurio di pace, biblicamente intesa, potrà avviare  un vero rinnovamento nel profondo e non solo  impedirà tutto  questo, ma  potrà assicurare migliori condizioni di vita per tutti.

Ciò anche promuovendo in tutto il mondo – come scrive Papa Francesco – un “patto educativo globale,  capace di assicurare nuove possibilità di lavoro dignitoso. Non solo!  ma esorcizzando  davvero ogni forma di indifferenza e soprattutto di protesta violenta, che la crisi da Covid-19 potrebbe pure alimentare.

 

Diego Acquisto

31-12-2021

 

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