Domani a S. Vito, messa in suffragio del giovane Sorce Salvatore Pio, a 10 anni dalla sua tragica scomparsa
Messa a S. Vito in suffragio di Sorce Salvatore Pio Saverio sabato 19-6-2021 ore 18,30 nel decimo ann. della sua tragica scomparsa …….ricordando quanto scritto allora su AG-OGGI con il titolo “L’assurda morte del giovane Salvatore Sorce” giugno 22, 2011
– “Nella comunione dì speranza e di carità che neppure la morte può spezzare, noi celebriamo il ricordo di questo nostro fratello SALVATORE PIO SAVERIO che non vive più tra di noi in questa vita terrena, ma vive in Dio”.
“La voglia di vivere, il senso dell’amicizia, così come vissuti da questo giovane, per cui preghiamo e la cui salma è davanti a noi, costituiscono quasi il suo testamento spirituale e sono valori da non disperdere e non dimenticare, così come il suo sacrificio”.
Si tratta di due pensieri, il primo iniziale ed il secondo finale, dell’omelia pronunciata durante la celebrazione della Messa esequiale di ieri, nella Chiesa del Cimitero di Favara, in suffragio del giovane diciassettenne Sorce Salvatore Pio Saverio, morto qualche giorno prima, il giorno stesso dell’uso per la prima volta di un nuovo ciclomotore, per un banalissimo incidente, che ancora gli esperti non riescono a capire bene.
Una Messa esequiale che ha visto la composta partecipazione di centinaia e centinaia di giovani, amici e compagni di scuola, visibilmente segnati dal tragico evento, e che perciò hanno piantato diverse scritte di affetto su striscioni, collocati in vari punti del percorso funebre sino all’ingresso e all’interno della stessa Chiesa del Cimitero, in cui si è svolta la celebrazione.
Il passo di Vangelo commentato, tratto da Luca (13,1-9), presenta Gesù che “legge” due eventi terribili di cronaca del suo tempo: un intervento violento dei soldati di Pilato, che, per sedare una rivolta, provoca la morte di diversi innocenti e il crollo improvviso di una torre che provoca 18 morti.
Gesù coglie l’occasione per richiamare tutti alla precarietà della vita ed a pensare che da un momento all’altro, anche per una banalità, si può chiudere improvvisamente la scena di questo mondo. E quindi sollecita il bisogno della conversione perché tutti siamo incamminati verso l’eternità. Inoltre Gesù corregge una distorta mentalità del suo tempo, che portava a pensare che le vittime di certe disgrazie fossero più peccatori degli altri.
Gesù condanna questa mentalità e dice : “No, vi dico, ma se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo”. Le disgrazie, gli incidenti insomma non sono, come alcuni al tempo di Gesù pensavano, – ( e forse alcuni anche ai nostri giorni pensano), un segno di castigo nei confronti dei colpiti; sono semmai un ammonimento per tutti.
Di fronte ad eventi del genere, – un banale incidente, inspiegabile, … ha provocato la morte prematura di Salvatore, un giovane, pieno di vita, pieno di voglia di vivere e di speranza di futuro, …un banale incidente… forse una buca sulla strada non vista…, forse qualche leggera distrazione che, lo ha portato a toccare in corsa lo spigolo del marciapiede ….Ecco che la gioia di un mezzo nuovo a disposizione, con tutti i progetti connessi di svago, di legittima spensieratezza, di gioia e di vita, in questo periodo estivo …. tutto improvvisamente crolla…finisce la vita del tempo ed inizia la vita eterna.
Non ci sono parole…c’è solo da soffrire e da pregare, e soffrendo e pregando, nella fede, riflettere sulla precarietà di questa vita, che comunque è la preparazione ad un’altra vita, una vita migliore, dove non ci sarà più “ne lutto, ne lamento, né dolore perché – come ci assicura la Parola di Dio – le cose di prima sono passate”. E dove quindi si raggiungerà quella pienezza a cui il cuore umano aspira.
La morte, – anche la più assurda e drammatica, come in questo caso – la morte non è il male assoluto, ma è la porta attraverso la quale si passa da questa forma di esistenza, segnata da limiti, contraddizioni, illusioni, idoli vari, (dal denaro al mito ed ebbrezza della velocità…. idoli che esaltano una vita spericolata e da sballo…, senza preoccupazioni, senza doveri, senza far nulla, ricca solo di falsi allettamenti e divertimenti), ad una nuova forma di pienezza di vita, questa sì, davvero piena ed appagante, piena e beata, senza tutti quei falsi ed illusori ideali che segnano questa esistenza terrena e mietono vittime in tutte le fasce di età.
Dalla morte accidentale del giovanissimo Salvatore, l’ammonimento quindi per tutti, giovani e meno giovani, non può che essere lo stesso di quello di Gesù, cioè l’urgenza della conversione.
La vita scorre al di là della morte, nella “vita eterna”, che per noi, sulla terra, ancora in viaggio, è una realtà sconosciuta. Ma per chi ha oltrepassato la soglia della morte, quella pienezza di vita, consapevolmente o meno, sempre desiderata…può diventare una consolante realtà…sottratta alla possibilità di perdita.
Comments are closed.