INCONTRO ECUMENICO di PREGHIERA
Notiziario di Telepace – giovedì 22.01.2004
INCONTRO ECUMENICO di PREGHIERA
servizio di don Diego Acquisto
Nel contesto della Settimana di Preghiere per l’unità dei Cristiani, che, anche quest’anno, sta registrando dovunque iniziative varie di dialogo e di riflessione, domani, nella nostra arcidiocesi, è stato programmato dal competente Ufficio della Curia, nella Parrocchia S. Pio X del Villaggio Peruzzo, un incontro ecumenico di preghiera, sul tema “Io vi lascio la pace, vi do la mia pace” (Gv. 14,27), con la presenza simultanea del Pastore della Chiesa Evangelica Valdese di Agrigento, Ulrich Eckert, dell’Archimandrita ortodosso per l’Italia meridionale, P. Nico Vatopedino e del nostro Arcivescovo-metropolita, Mons. Carmelo Ferraro.
Un incontro, questo del Villaggio Peruzzo di domani, alle ore 18, particolarmente significativo e sicuramente il più carico di significato, tra le varie iniziative che in diverse Comunità ecclesiali della nostra arcidiocesi si stanno svolgendo in questa settimana, dedicata al delicato problema dell’ecumenismo. Un incontro che pone il ruolo del Vescovo di fronte ad una delle sfide attuali di maggiore valenza, il dialogo interreligioso, che, la recente Esortazione post-sinodale “Pastores gregis”, nella parte conclusiva, individua come uno dei problemi che si affacciano oggi con maggiore urgenza e con cui perciò il Vescovo è vivamente sollecitato a misurarsi con sensibilità di pastore, rivestito dell’autorità di Cristo. Una settimana, questa per l’Unità dei Cristiani, iniziata domenica scorsa, e preceduta, dalla Giornata per l’approfondimento dei rapporti ebraico-cristiani, che ci ha ricondotti quest’anno a un compito davvero essenziale, “ebrei e cristiani chiamati a testimoniare l’unico Dio”, e che è stata avvalorata dal proficuo incontro del Santo Padre con i due Rabbini-Capo di Israele. Una settimana che si concluderà domenica prossima 25 gennaio, festa della Conversione di S. Paolo, per ricordare a tutti che non c’è e non ci può essere vero ecumenismo senza conversione e quindi che non parta dal cuore. Specificamente poi l’impegno per la pace caratterizza la settimana di quest’anno che stiamo celebrando, imperniata sulle parole di Gesù, che costituiscono una consolante promessa. Un tema appositamente scelto, per ricordare ai cristiani – come ha detto recentemente il Papa – che se fossero capaci di sormontare le loro divisioni, il mondo sarebbe più solidale. Non si misura infatti abbastanza – a giudizio di Giovanni Paolo II – l’influenza pacificatrice che i cristiani uniti potrebbero avere all’interno della propria comunità, così come nella società civile. Non solo. Il Papa aggiunge: “Se dico ciò, è non soltanto per ricordare a chiunque si consideri cristiano l’imperiosa necessità di prendere risolutamente il cammino che conduce a quell’unità che Cristo vuole, ma anche per indicare ai responsabili delle società le risorse a cui essi potranno attingere nel patrimonio cristiano e in chi ne trae vita”.
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