Oggi su Radio RF 101–Sulla “rissa delle lingue” e sul recupero del vero senso della verità che rende liberi nella società civile e nella stessa Chiesa
Un augurio insolito e poco conformista per questo tempo Pasquale ….un augurio che io ho rivolto a molti per questa Pasqua appena passata ed ancora siamo nel tempo pasquale che dura 50 giorni e qualche parroco in tutto questo periodo di 50 giorni inizia l’omelia domenicale dicendo Buona Pasqua…. Un augurio che perciò da questa emittente Radio Rf 101 voglio rivolgere ancora a tutti, proprio a tutti… soprattutto a quanti sono impegnati nella sfera pubblica, militando in forze politiche diverse come è bena che avvenga in un sistema di pluralismo democratico, come il nostro; pluralismo che consente ad ognuno, legittimamente, di avere una sua visione per risolvere i problemi….di avere e di proporre questa sua visione, tendendo sempre però, doverosamente, al bene comune…. E solo al bene comune….non a quello personale o della propria parte politica o peggio ancora clientelare e di bandiera…..
Detto con chiarezza questo, subito in breve, senza giri di parole, l’augurio di buona Pasqua è quello di accogliere nel profondo il richiamo della verità, ….di quella verità che ci fa veramente liberi e che per i credenti ha fondamento infallibile nella persona dell’uomo-Dio che è Gesù di Nazareth. —- Questo Gesù che nella Settimana Santa abbiamo compassionato perché sottoposto ad ogni genere di umiliazioni, e poi crocifisso e sepolto; ma che, subito dopo, nel primo giorno della nuova settimana dopo la sua morte in croce, abbiamo contemplato e contempliamo risorto. Questo Gesù che è apparso anzitutto alle donne e poi ai suoi discepoli riuniti, ed ancora terribilmente scossi e paurosi, per augurare pace, infondere forza, fiducia, speranza perché con la sua morte, la morte è stata definitivamente vinta.—E come Papa Francesco ha voluto sottolineare, la Pasqua e tutto il tempo pasquale anzitutto ci invitano ad incontrarci con il Risorto nel mistero della Celebrazione eucaristica che è sempre una grazia, come è sempre grazia poter pregare insieme gli uni per gli altri, per le famiglie, per tutti coloro che sono impegnati sulla difficile frontiera della politica e del governo del Paese, e si impegnano a svolgere con forte senso del dovere e di responsabilità per il bene comune il loro impegnativo ruolo, ai vari livelli, nazionale, regionale, provinciale, comunale.
Per questa Pasqua, nella particolare situazione in cui ci troviamo, a me viene da pensare a quello che nella Bibbia il salmista invoca da Dio, al quale chiede di essere liberato dai “lacci dell’uomo iniquo…e preservato nella tenda dalla rissa delle lingue”…….dalla rissa (proprio così nella Bibbia!) rissa delle lingue ……Un’espressione quest’ultima che nell’attuale panorama politico-mediatico in cui ci troviamo, soprattutto in Italia e purtroppo non solo, sembra proprio adatta alla situazione; un’espressione da scegliere quest’anno come un vero e proprio augurio pasquale per sfuggire a questo tipo di rissa e no restarne né vittima…né intrappolati nella rissa delle lingue. —Una “rissa delle lingue”, in atto in Italia, in cui abusando del prezioso dono della democrazia si provoca una crisi forse ancora più deleteria di quella della pandemia-coronavirus, che tanto ci sta provando e facendo soffrire.—Il Risorto ci assicura che solo “la verità vi farà liberi”. E sappiamo che la verità, non è qualcosa di teorico e di astratto, ma è Lui stesso, che perciò ci ha detto: “Io sono la verità”. La fede e la ragione ci dicono che la libertà, come ogni altra facoltà, è stata data all’uomo per il suo bene. E se indubbiamente il bene della persona, come ha voluto precisare recentemente Papa Francesco, – (che segue con grande attenzione il guazzabuglio di idee che caratterizza l’attuale momento storico) – E se il bene della persona “ è tutto ciò che corrisponde a ciò che egli è per natura – cioè alla sua verità – allora solo se la libertà abbraccia la verità è buona, perché fa bene all’uomo, lo sviluppa, lo porta alla sua pienezza”.—–Naturalmente sfuggendo alla “rissa delle lingue”. E con l’occasione vogliamo dire qualcosa sul rapporto tra ETICA e POLITICA, anche in rapporto a tutte le problematiche che emergono sul piano anche informatico e che coinvolgono tutti i partiti e non poche volte viene magari chiamato in causa il Magistero della Chiesa. Chiesa che non si stanca ormai da alcuni decenni di ricordare che tutti i cattolici…..cioè a tutti quelli che si professano di dottrina cattolica, …. che sono in politica a titolo personale.—-Un messaggio di una certa attualità anche in vista della presentazione delle diverse liste di candidati per le prossime elezioni amministrative del prossimo autunno. Un messaggio su cui si deve riflettere per evitare equivoci che ogni tanto affiorano e lasciare ad ognuno la responsabilità delle decisioni, in un momento particolarmente delicato e difficile della vita politica italiana, in cui pare tutto messo in discussione, forse anche in preparazione ad altre decisioni importanti, cioè l’elezione da parte del Parlamento del nuovo Capo dello Stato, successore di Mattarella…..e poi fra non molto del rinnovo di tutto il Parlamento, Camera e Senato.—–Nell’insegnamento del Magistero della Chiesa, i laici cattolici sanno di trovare i principi direttivi della loro azione e del loro impegno. Da dire subito – come premessa – che nel campo delle scelte temporali, essi hanno la più grande libertà di scelta. — Naturalmente il Magistero della Chiesa raccomanda e ricorda che chi si professa cristiano e cattolico deve sempre operare da cristiano, in relazione ai valori fondamentali, quelli che prima si dicevano non negoziabili….non negoziabili nel grande contesto delle politiche temporali, ….ed evitare sempre di dire che di agire in nome e per conto della Chiesa.—- In questo senso si esprime, senza ombra di dubbio, la Costituzione Conciliare del Vaticano II al n. 43, laddove si dice proprio che questi cristiani impegnati nelle scelte temporali “ricordino che a nessuno è lecito rivendicare esclusivamente in favore della propria opinione l’autorità della Chiesa”. Non solo nella “Gaudium et spes” si ammonisce che bisogna evitare in tutti i modi di dare l’impressione che una persona che opera in un movimento, in una realtà ecclesiale, si porti dietro l’autorità della Chiesa entrando in politica.—Un messaggio d’attualità in questi in questi ultimi mesi, quando pare che si stia già lavorando, forse anche intensamente ….. in alcuni casi anche in campo comunale, dato che in tanti Comuni si voterà per la scelta del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio Comunale……, si sta lavorando, magari sotto traccia….per la formazione delle liste e molti sono stati contattati dai partiti, che vogliono a tutti i costi che dentro la loro lista ci sia qualche rappresentanza qualificata del mondo ecclesiale. Cioè una persona di spicco del variegato e ricco mondo dell’associazionismo cattolico. Dove, sicuramente, a livello nazionale, non mancano forti personalità nel Movimento dei Focolari, nel Rinnovamento nello Spirito, nell’Azione Cattolica, negli Scouts, nel Movimento Neo-Catecumenale, ecc…ecc…ecc…—In sostanza, per dirla in modo secco e chiaro, senza nessuna possibilità di equivoci, il messaggio è che nessuno dei cattolici può entrare in politica pensando di rappresentare una realtà ecclesiale. Il cristiano insomma porta in politica la sua formazione, da testimoniare sul difficile fronte dell’impegno socio-politico con un linguaggio che non è più un linguaggio ecclesiale o un linguaggio confessionale, ma con il linguaggio – possiamo dire – della ragione universale.
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