“Favara tra sacche di subcultura e fermenti di positività”
“Favara tra sacche di subcultura e fermenti di positività”. Questo il titolo in un servizio di dieci anni fa, in una testata giornalistica quando in riferimento a quanto successo nella giornata del 23 ottobre 2010 tutto veniva sintetizzato proprio così. In mattinata risposta di solidarietà con la consegna della nuova casa alla famiglia Bellavia, dopo la tragedia del 23 gennaio precedente con il crollo della loro casa in Via Del Carmine, mentre nel pomeriggio, l’arresto in una palazzina di un quartiere popolare, di un pericoloso latitante, chissà per quanto tempo, sgradito ospite. Una giornata questa 23 ottobre 2010, considerata per Favara emblematica.
L’episodio del pomeriggio – si diceva in quel servizio – rischiava di far passare completamente sotto silenzio l’evento della mattinata, quando la solidarietà trionfava e veniva toccata con mano.
A gestire la situazione il Sindaco di allora, quel gran galantuomo dell’avv. Mimmo Russello (nella foto), che l’anno successivo impropriamente sarebbe stato chiamato in causa dalla magistratura (che poi comunque lo avrebbe prosciolto da ogni addebito), per il crollo della casa, e che rassegnerà però proprio per questo anzitempo il mandato, determinando elezioni anticipate che trovavano del tutto impreparate le forze politiche, soprattutto del centro-destra.
Centro-destra che perciò accoglie per la sindacatura – (sentite un po’!) – nella cosiddetta “Coalizione di responsabilità” , creata dal duo on. Nino Bosco (di fede berlusconiana ed alfaniano di ferro) e dal dott. Totò Montaperto (di formazione socialista ma vicino alla sinistra democristiana), la disponibilità di un uomo proveniente dall’estrema sinistra, proprio dal PCI, PDS, DS, che aveva dato vita localmente ad un movimento chiamato “Primavera favarese”.
Un’anomalia evidente, in cui malgrado la denominazione della Coalizione cosiddetta di responsabilità, , la concordia ed il senso di responsabilità dureranno pochi mesi: e la “Coalizione di responsabilità” si sfascerà, tra un mare di reciproche accuse.
Comunque resterà per tutto il quinquennio a governare la città il sindaco da loro indicato ed eletto sul filo di lana sul suo competitore anche lui di sinistra, sino alle ultime elezioni del giugno 2016 che a conclusione hanno portato al trionfo del Movimento 5-Stelle e del primo sindaco-donna, l’attuale dott.sa Anna Alba (nella foto), eletta col 73% dei suffragi.
Difficile non capire quanto successo durante i cinque anni precedenti, – tra cui…cosa mai avvenuta in tutti i precedenti 70 anni di vita repubblicana, le dimissioni a catena di molti, (proprio molti) Consiglieri Comunali, con motivazioni politiche gravissime.
A Favara era maturata alle stelle la voglia di cambiamento. Che poi nel segreto dell’urna, anzitutto per il programma, ma anche per tutto quello che era avvenuto, determina un clima fortemente emotivo-irrazionale, che ha prodotto e consacrato la consegna totale della Città al Movimento 5-Stelle, anche con la maggioranza assoluta in Consiglio Comunale.
Primo atto della nuova amministrazione da molti giudicato coraggioso, l’approvazione del dissesto finanziario del Comune, ratificato poi anche da tutti gli organi superiori di controllo. Una dichiarazione di carattere tecnico e non politico, dato che il disavanzo superava abbondantemente le diverse decine di milioni di euro. Da precisare che la precedente amministrazione, quella cioe della “Coalizione di responsabilità”, guidata dal sindaco Manganella, aveva iniziato con la prima delibera che aveva abolito l’AIPA, preponendosi di trovare un metodo più sicuro, più efficiente e giusto di riscossione delle imposte, per mettere in pratica il motto elettorale scelto e propagandato che diceva: “Pagare tutti per pagare meno”.
Adesso nel travaglio di questi giorni, tra il problema degli incivili che sporcano la città e per i quali si invoca (sino ad ora invano) il coraggio di irrorare le sanzioni previste , ed in preparazione alle prossime elezioni amministrative che per la pandemia-coronavirus slittano sicuramente in autunno, è bene tenere presente questo passato anzitutto prossimo.
E mi viene da pensare a Zorro, (quell’anonimo che nessuno è riuscito allora ad individuare), e che da tempo stranamente tace ! Chissà che non si svegli ed in preparazione alle prossime elezioni non faccia sentire i suoi ruggiti !
Intanto c’è da incoraggiare e favorire quel travaglio positivo che in questo periodo non pochi stanno lodevolmente alimentando, perché Favara ha e deve trovare il modo di superare le sue difficoltà. A mio giudizio partendo da quel programma che cinque anni fa ha ottenuto una larghissima messe di consensi e su cui adesso il popolo potrà pronunciarsi valutando i risultati raggiunti, ed operando le scelte migliori.
Assai importante affinare le capacità di discernimento per le scelte migliori. Tante le energie e forze politiche che in questi giorni tengono riunioni pubbliche e private. Un dovere civico e di coscienza curare il bene comune, a costo di sacrifici e spendendosi in prima persona.
In questore ore a livello nazionale si riflette sulle parole franche e coraggiose di un leader politico che ha scelto di dimettersi con parole dirompenti. Tutti richiamati ad assumersi le proprie responsabilità.
A Favara proprio questo Partito annuncia la scelta del nuovo segretario locale, scelto con le procedure previste – come si legge nel Comunicato ufficiale – “in ottemperanza al deliberato della C.P.C. provinciale del 18/02/2021”.
Una scelta che è caduta sulla persona di Diego Cusumano (nella foto), eletto coordinatore, con due vice coordinatori: l’insegnante Sara Chianetta e l’avvocato Laura Mossuto
Cusumano non è nuovo alla politica. Forse un nome nuovo per il PD, che sappiamo risulta formato dopo tutto il travaglio precedente, di PCI, PDS, DS, da forze serie e sane delle sinistra-marxista e forze sane delle sinistra di estrazione popolare-democristiana, tra cui la Margherita, a cui aderiva Cusumano.
Le due culture, una difficile convivenza nel PD che ogni segretario è chiamato a governare, ed a cui adesso sul terreno favarese è chiamato ad operare per il bene di Favara Diego Cusumano. Che – se mi è consentita una digressione – proviene dal centro storico di Favara ed è “cruciaru-santuvitaru”, quartiere dove ai piedi della Croce si assorbe in genere sempre tanta saggezza, così come altri che militando anche nel PD provenienti dal PCI, hanno esercitato con onore, spirito di servizio e competenza in questa nostra terra incarichi di rilievo non solo a livello amministrativo-locale.
Noi ricordiamo Diego Cusumano candidato-sindaco della “Coalizione dei Valori”, formata da Margherita, Udeur e Liste civiche, nelle amministrative del 2007, quando della sua squadra come possibili assessori facevano parte Lillo Montaperto, Carmen Virone, il compianto Totò Pitruzzella ed altri. Tutte persone di diversa esperienza ed impegno nel sociale, come pure di diversa sensibilità politica ed ideale, ma che nel 2007 si sono ritrovati d’accordo e determinati su alcuni valori. Ma la Coalizione dei valori pur con una buona affermazione, non ebbe i consensi necessari ed al primo turno uscì di scena, unitamente a Primavera Favarese che presentava come Sindaco Manganella, in rottura a livello locale col suo Partito.
In quella competizione andarono al ballottaggio Russello ed Airò, sindaco uscente, con l’affermazione finale del primo.
Memininsse iuvat ! cioè ricordare giova e giova a tutti. La saggezza latina ci invita a riflettere e Favara deve riflettere bene in preparazione all’importante appuntamento delle prossime amministrative, in cui sono in gioco i destini di questa nostra martoriata città, per scegliere le persone più adatte, fornite non solo di buona volontà ma anche delle necessarie capacità di coraggio e di professionalità, per affrontare la situazione concreta favarese.
Eliminare o ridurre le sacche di subcultura, in questo momento soprattutto rappresentate da quelli che sporcano impunemente la città, e vivere attivamente i tanti fermenti di positività che possono assicurare un futuro migliore.
Diego Acquisto
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