Sui temi più scottanti….Che coraggio, chiarezza e franchezza in Papa Francesco ! Ecco alcune delle sue risposte così come riportate dalla stampa oggi.
Il Papa dice che “la Chiesa è stata sempre una “casta meretrix”, una peccatrice. Diciamo meglio: una parte di essa, perché la stragrande maggioranza va in senso contrario, persegue la giusta via. Però è innegabile che personaggi di vario tipo e spessore, ecclesiastici e tanti finti amici laici della Chiesa, hanno contribuito a dissipare il patrimonio mobile e immobile non del Vaticano ma dei fedeli. A me colpisce il Vangelo quando il Signore chiede di scegliere: o segui Dio o segui il denaro. Lo ha detto Gesù, non è possibile andare dietro a entrambi”.
E ricorda cosa gli diceva sempre la nonna a cui era legatissimo: “Lei, che certo non era una teologa, a noi bambini diceva sempre che il diavolo entra dalle tasche. Aveva ragione”.
E ancora: “la Chiesa è e resta forte ma il tema della corruzione è un problema profondo, che si perde nei secoli. All’inizio del mio pontificato andai a trovare Benedetto. Nel passare le consegne mi diede una scatola grande: ‘Qui dentro c’è tutto, – disse – ci sono gli atti con le situazioni più difficili, io sono arrivato fino a qua, sono intervenuto in questa situazione, ho allontanato queste persone e adesso…tocca a te’. Ecco, io non ho fatto altro che raccogliere il testimone di Papa Benedetto, ho continuato la sua opera”.
Secondo il Papa poi per «estirpare la malapianta» della corruzione «non ci sono strategie particolari, lo schema è banale, semplice, andare avanti e non fermarsi, bisogna fare passi piccoli ma concreti. Per arrivare ai risultati di oggi siamo partiti da una riunione di cinque anni fa su come aggiornare il sistema giudiziario, poi con le prime indagini ho dovuto rimuovere posizioni e resistenze, si è andati a scavare nelle finanze, abbiamo nuovi vertici allo Ior, insomma ho dovuto cambiare tante cose e tante molto presto cambieranno».
Riguardo alla “scatola grande” che Papa Beneetto gli ha consegnato, chiaramente ci sembra che il riferimento sia al famoso dossier dello scandalo Vatileaks 1 redatto dai tre “cardinali 007” nominati da Papa Ratzinger: Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi.
Per il resto, Papa Francesco ha tenuto a smentire categoricamente tutte le ricostruzioni che riferiscono e parlano di una netta opposizione con il suo diretto predecessore, che ricordiamo subito dopo le storiche dimissioni ha tenuto, allora, a precisare che sarebbe stato il primo ad obbedire al Papa che sarebbe stato eletto.
“Benedetto – dice adesso Papa Francesco – per me è un padre e un fratello, per lettera gli scrivo ‘filialmente e fraternamente’. Lo vado a trovare spesso e se recentemente lo vedo un po’ meno è solo perché non voglio affaticarlo. Il rapporto è davvero buono, molto buono, concordiamo sulle cose da fare. Benedetto è un uomo buono, è la santità fatta persona.Non ci sono problemi fra noi, poi ognuno può dire e pensare ciò che vuole. Sono riusciti perfino a raccontare che avevamo litigato, io e Benedetto, su quale tomba spettava a me e quale a lui”.
Infine sulla “sua” solitudine su cui spesso preferiscono parlare non pochi: “Se sono solo? Ci ho pensato. E sono arrivato alla conclusione che esistono due livelli di solitudine: uno può dire, mi sento solo perché chi dovrebbe collaborare non collabora, perché chi si dovrebbe sporcare le mani per il prossimo non lo fa, perché non seguono la mia linea o cose così, e questa è una solitudine diciamo… funzionale. Poi c’è una solitudine sostanziale, che non provo, perché ho trovato tantissima gente che rischia per me, mette la sua vita in gioco, che si batte con convinzione perché sa che siamo nel giusto e che la strada intrapresa, pur fra mille ostacoli e naturali resistenze, è quella giusta. Ci sono stati esempi di malaffare, di tradimenti, che feriscono chi crede nella Chiesa. Queste persone non sono certo suore di clausura”.
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