Festa grande nella Chiesa Madre di Canicattì per don Nazzareno Ciotta
Don Nazzareno Ciotta da Linosa a Canicatti.—Don Nazzareno, accolto nel tardo pomeriggio di ieri in festa nella maestosa Chiesa Madre, da tutto il clero canicattinese locale, secolare e religioso, da varie autorità politiche e militari, dal Sindaco Ettore Di Ventura e da una buona rappresentanza di popolo, compatibilmente con le norme in vigore per l’epidemia corona-virus.
(Foto accanto nella Chiesa Madre di Canicattì, ieri sera)
Una sobria, ma sentita e partecipata concelebrazione eucaristica presieduta in rappresentanza dell’Arcivescovo dal Vicario Pastorale Zonale don Vincenzo Agrò, con accanto il vicario foraneo don Calogero Morgante.
Tutto e tutti per affidare ufficialmente a don Nazzareno Ciotta il servizio nell’Unità Pastorale delle due Parrocchie: S Pancrazio (Chiesa Madre) e Spirito Santo.
Parrocchie che abbracciano buona parte del centro storico della Città, conosciuta fuori Sicilia da alcuni decenni a questa parte come città dell’Uva Italia, o più comunemente come da tradizione, della Città che ha dato i natali al Venerabile P. Gioacchino Lalomia e più recentemente anche al Servo di Dio, il giudice Rosario Livatino.
Don Nazareno Ciotta ha nel suo curriculum un bel po’ di esperienza pastorale in vari settori, soprattutto come Parroco ad Agrigento ed arciprete a Cattolica Eraclea; recentemente invece, negli ultimi 4 anni, è stato a Linosa, dove anche chi scrive per alcuni giorni nel 2018 è andato a trovarlo.
( Foto accanto nella Chiesa di Linosa)
Una Comunità quella di Linosa – (come abbiamo avuto modo allora di scrivere nel servizio su Agrigento-Oggi che siamo andati a consultare) – “…di poco più di 400 persone semplici e cordiali, con un parroco stimato e benvoluto, come l’amabile don Nazareno Ciotta …che conosce tutto e soprattutto tutti, con i loro nomi, cognomi ed anche rapporti stretti di parentela. Che si intrattiene abitualmente anche a parlare con chi incontra e comunque sempre a salutare”.
E Don Nazzareno adesso, nominato per nove anni, avrà modo di utilizzare i suoi doni di umanità e saggezza pastorale, in questa parte storica di Canicattì, dove non mancano tante possibilità di bene unitamente però a tutti i problemi propri di un centro-storico, povero sotto diversi aspetti, con tante famiglie che hanno congiunti all’estero.
Problemi a cui ieri sera ha anche accennato il Sindaco Di Ventura, nel dare il più cordiale benvenuto a nome dell’intera città.
Due Comunità vive quella della Matrice e di Santo Spirito, nella parte più alta della città, come è apparso chiaramente di cogliere ieri sera.
Due Comunità ricche di fede e di umanità grazie al lavoro dei precedenti Pastori, dai quali adesso don Nazareno riceve il testimone, affidandosi alla grazia ed alla buona volontà dei collaboratori, che tramite il coordinatore prof. Lillo Montanti, hanno voluto far sentire la loro voce.
Insomma quella di ieri sera a Canicattì, una immissione canonica che visibilmente ha toccato la sensibilità di tanti e dello stesso don Nazareno. Che parlando per ultimo, ha detto di volere impiegare le sue energie, spronando tutti di fare altrettanto; perché ognuno per la sua parte e nel suo ruolo, con suoi doni particolari deve dare il suo apporto all’avvento del Regno di Dio, nel dinamismo concreto del tempo in cui viviamo.
Diego Acquisto
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