Reliquie del Beato don Luigi Guanella ad Agrigento
Notiziario di Telepace martedì 21.10.2003
Reliquie del Beato don Luigi Guanella ad Agrigento
servizio di don Diego Acquisto
Giorni particolari si prepara a vivere la Comunità Parrocchiale tutta ed, in particolare il M2G della Madonna della Provvidenza di Agrigento, e non solo, per la presenza, prossimamente, – da dopodomani, giovedì, a domenica prossima – di alcune reliquie del beato Don Luigi Guanella, nel centenario dell’inizio della sua benemerita opera. Un pellegrinaggio stimolante quello delle reliquie di don Guanella, uno dei giganti della carità, la cui opera ha profondamente segnato, particolarmente in Italia, l’inizio del secolo scorso e il cui ricordo perciò adesso dovunque suscita, ammirata venerazione . Pertanto, l’arrivo ad Agrigento delle reliquie di questo beato, non è un fatto che riguarda solo la Comunità interessata , quella della Provvidenza del capoluogo, e poi quella del Santuario di S.Calogero a Naro, dove le reliquie successivamente faranno pure tappa. Comunità queste servite entrambe dai Servi della Carità, la Congregazione fondata da don Guanella, ma l=intera Comunità Ecclesiale Agrigentina, dove nei diversi Comuni non mancano ammiratori ed devoti di questa eccelso testimone della carità, tanto vicino al popolo. Proveniente dal clero diocesano, Don Guanella ha una spiritualità che più che ispirarsi ai grandi maestri spirituali della tradizione cattolica, si avvicina alla pietà popolare, che non tende ai vertici della contemplazione e non conosce magari la sublimità dell’esperienza mistica, ma assapora quotidianamente la gioia dell’azione umile e concreta. Particolarmente sensibile ai bisogni del tempo, don Guanella vive una vita senza alcuna evasione o fuga dal mondo, ma in una crescente tensione a calarsi con attenzione vigile e amorosa nella vita quotidiana, per rispondere volta per volta alle sollecitazioni della carità, nel servizio degli uomini. Nato a Fraciscio di Campodolcino in Val San Giacomo, in provincia di Sondrio il 19 dicembre 1842, è morto a Como il 24 ottobre 1915. Il padre Lorenzo, per 24 anni sindaco di Campodolcino, severo e autoritario, la madre Maria Bianchi, dolce e paziente, e 13 figli quasi tutti arrivati all’età adulta.
A dodici anni, Luigi, giovanetto, ottenne un posto gratuito nel collegio Gallio di Como e proseguì poi gli studi nei seminari diocesani, ricevendo l=ordinazione sacerdotale il 26 maggio 1866. La sua formazione culturale e spirituale è quella comune, con un corso teologico magari un po’ povero di contenuto culturale, ma attento agli aspetti pastorali e pratici. Come fa notare l=attuale vescovo di Como, Mons. Maggiolini, Auna convinzione cristiana non ha bisogno di strutturarsi in un complicato sistema teologico, per esprimersi in esperienza di santità, bastano le certezze di fondo ed un’educazione alla fedeltà. Un’impostazione concreta che pose il giovane seminarista e poi sacerdote Luigi Guanella assai vicino al popolo e a contatto con la vita che esso conduceva, nella povertà delle valli alpine, interessandosi dei bambini, degli anziani e ammalati del paese, appassionandosi anche alla questione sociale, curando l’istruzione dei ragazzi e degli adulti, – secondo lo spirito di don Bosco con cui fu a diretto contatto per un triennio – puntando all’elevazione religiosa, morale e sociale dei suoi parrocchiani, anche con la difesa dagli assalti del liberalismo e con l’attenzione privilegiata ai più poveri. Soleva ripetere che Dio Padre provvede ai bisogni dei suoi figli, ed i figli possono e debbono abbandonarsi con fiducia assoluta alla sua Provvidenza. Una spiritualità eminentemente positiva e ottimista, che ispira fiducia e abbandono, la fiducia e l’abbandono dei figli al Padre celeste. Forse questa la nota essenziale e veramente propria della sua spiritualità, unitamente alla sua capacità di non giudicare e non condannare nessuno, ma unicamente di amare tutti. La sua vita erano gli altri, tanto più, quanto più erano disgraziati, rifiutati dalla società, emarginati o sfuggiti dalle cosiddette persone “per bene”.
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