Favara si prepara ad onorare Santa Rita: la santa della rosa e della spina
Nella particolare situazione che stiamo vivendo, con l’osservanza di tutte le norme in vigore, ridotti al minimo i momenti celebrativi in Chiesa, il venerato simulacro di S. Rita sarà collocato al Calvario, ai piedi della grande Croce, dove i fedeli potranno recarsi ed esprimere la loro devozione.
Così come per la Madonna della Grazia, cosiddetta, Lontana, coniugando devozione e sicurezza, i tanti devoti di ogni parte della Città, in orari diversi, potranno recarsi al Calvario, sostare davanti alla Grande Croce, dove quest’anno nulla si è potuto svolgere nei giorni della Settimana Santa, ed unitamente alla Croce venerare Santa Rita, la cui vita è stata profondamente segnata dal mistero del dolore salvifico.
Santa della spina e della rosa, alimentava la sua spiritualità con la contemplazione del Crocifisso.
Il particolare programma di quest’anno segnato dalla pandemia del coronavirus è stato ufficialmente portato a conoscenza della popolazione con un pubblico manifesto, con il titolo di sempre “Favara, Santa Rita e le rose”.
Un titolo che ricorda un episodio particolare della vita della santa. La predilezione per le rose, per questo bel fiore, che ammalata nel Monastero della Suore Agostiniane di Cascia, nell’ultimo inverno della sua vita nel 1457, ad una parente che era andata a visitarla nella cella esprime il desiderio di gustare due fichi del suo giardino di Roccaporrena e di avere pure una rosa da quel giardino, che Lei per tanti anni aveva coltivato. Come si sa dai biografi, quella parente lì per lì accolse con incredulità quella richiesta, anche perché pensava che Rita avesse proprio perduto il senso del tempo…e di inverno con la neve non era possibile fare una richiesta del genere. Tuttavia ritornata a Roccaporrena vuole andare comunque a visitare quel giardino di Rita….e prodigiosamente trova delle rose fiorite ed alcuni fichi maturi ….e cosi torna a Cascia e consegna a Rita quanto aveva desiderato…. i fichi e la rosa …..Un episodio caratteristico, che trascurando i fichi, ha invece alimentato l’attenzione alla rosa, questo bel fiore, divenuto il simbolo della devozione alla Santa
Nel manifesto inoltre non si manca di invitare ad accogliere con spirito di fede e sacrificio le limitazioni che la situazione richiede. Così per esempio nel manifesto si chiede che per la particolare situazione, quest’anno, i devoti offrendo le rose a S. Rita, mentre le offrono ne prenderanno una tra quelle offerte da portare a Casa, considerandola rosa già benedetta direttamente dalla Santa. Il Parroco comunque durante la diretta di Sicilia-TV dell’unica celebrazione della Santa Messa, reciterà la particolare preghiera di benedizione per tutte le rose che i devoti hanno portato a casa scegliendole tra quelle offerte, dopo aver compiuto il viaggio devozionale alla Santa.
In continuità con il passato, si invocherà la protezione di Santa Rita sulla città, con particolare riferimento quest’anno al coronavirus, chiedendo la forza necessaria per superare i vari problemi, anche di carattere sociale, emersi e connessi con questa pandemia.
Perciò nel manifesto si legge che “nelle difficoltà del momento, legate al pericolo del contagio del coronavirus, ritorna provvidenziale il fascino della festa di Santa Rita da Cascia, della cui protezione si sente tanto bisogno”. D’altra parte come riferiscono i primi biografi, da subito dopo la sua morte il 22 maggio 1457, santa Rita viene invocata come protettrice dalla peste, probabilmente per il fatto che in vita, suor Rita Lotti si era dedicata alla cura degli appestati, senza mai contrarre questa malattia. Da qui deriverebbe l’attribuzione di “santa dei casi impossibili”, come ormai sempre questa grande santa viene pensata ed invocata dal popolo cristiano.
E durante la Messa nella Chiesa di S. Vito, al momento della preghiera dei fedeli, a rivolgere la preghiera ufficiale a S. Rita per la Città, sarà quest’anno la Sindaca dott.sa Anna Alba.
Diego Acquisto
20-5-2020
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