Il valore simbolico ed ammonitore delle scuse di Papa Francesco….su Radio RF 101
2-Editoriale di Radio RF 101-lunedì 27-01-2020-ore 7,15–11,15–15,15–21,15
Un cordiale saluto a parte mia don Diego Acquisto e per la parte tecnica da Lillo D’Anna
Un tema su cui credo che non convenga sorvolare anche à Favara, è il Reddito di cittadinanza che – attenzione – con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 gennaio 2020 del decreto del Ministero del Lavoro, ATTENZIONE che i beneficiari di questo Reddito di cittadinanza hanno un nuovo obbligo che è quello di svolgere i cosiddetti «progetti utili alla collettività» (Puc) nel Comune di residenza…..e quindi un obbligo ed un dovere nuovo per gli Amministratori di metterlo in atto, perché in pratica, si tratta di lavori socialmente utili a beneficio della collettività ai quali i percettori di Reddito di cittadinanza sono obbligati nell’ambito del patto per il lavoro e del patto per l’inclusione sociale…..un dovere per chi deve prestarli ed un dovere per chi da Amministratore in un Comune deve organizzarlo…..dopo aver detto questo che ritenevo urgente, per evitare possibili sanzioni per gli uni per gli altri…..dopo aver detto questo, l’argomento di cui vi voglio invece, in maniera più precisa e puntuale parlare in questa puntata, sono le scuse di Papa Francesco.
Che straordinario questo Papa Francesco…in questo anno particolare 2020. L’ho scritto e già detto in qualche occasione già nei primi giorni che questo 2020 è un anno straordinario… e voglio ripeterlo ancora adesso, riprendendo con voi, questa mia conversazione radiofonica del lunedì.
Un anno segnato dalla lezione salutare delle scuse di Papa Francesco. Una lezione straordinaria consegnata, con semplicità e chiarezza,“Urbi et orbi”, cioè a Roma ed al mondo, in diretta mondiale TV , proprio il giorno di Capodanno.
Un anno questo 2020 intanto sicuramente particolarissimo dal punto di vista grafico, dato che per indicarlo nei documenti basterà scrivere due volte lo stesso numero 20…e come sappiamo è consigliato nei documenti di scriverlo sempre per intero, evitando abbreviazioni, specialmente proprio nei documenti …. Per le manipolazioni che potrebbero avvenire e relative, comprensibili conseguenze negative …. E quindi scrivere sempre20-20, cioè 2020.
Una specificità poi questa, unica in un intero secolo, una specificità che capiterà perciò esattamente solo fra cento anni…..quando per scrivere duemila cento ventuno, 2121, scriveremo 21-21, cioè due volte lo stesso numero….fra cento anni…..
Mentre invece, per quanto riguarda le scuse del Papa,se necessario, si potrà ancora ripetere ancora dallo stesso pulpito questa stessa lezione… ed auspicabilmente – mi viene da aggiungere – anche da altri pulpiti non meno importanti e significativi. Mi riferisco ai pulpiti che occupano i politici nei vari posti di responsabilità….. Il che sarebbe davvero di grande valore pedagogico sotto tanti punti di vista, il più importante dei quali sarebbe nel segno rivoluzionario del coraggio … sapere riconoscere eventuali propri errori, con tutta la somma di benefici che ne deriverebbe anche a raggio mondiale per i rapporti sociali, anche a livello internazionale.
Bene ! sicuramente intanto ognuno ha capito ciò, in relazione al fatto specifico a cui ci riferiamo.Ed il fatto specifico intanto si riferisce al Papa, che già ha praticato concretamente questo gesto….cioè chiedere scuse….nel giorno di Capodanno quando a mezzogiorno formulando gli auguri, ha iniziato il suo messaggio con un esplicito riferimento alla sua fragilità umana con queste parole: “A volte, perdiamo la pazienza. Anche io. E chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri” .
Ed il riferimento era alla sera precedente di S. Silvestro, per la sua reazione istintiva al brusco strattone di una fedele un po’ troppo a Lui devota, che, tra l’altro, gli ha molto probabilmente anche causato pure la momentanea sensazione di finire a terra. Evidente la sua reazione istintiva stizzita, con un’espressione del viso che – a vederla ancora – quasi intenerisce.
Intanto il fatto è forse da considerarsi anche provvidenziale,per la riflessione che sicuramente nelle persone giudiziose ha provocato sui giusti modi da usare per esprimere affetto e stima verso il ruolo ed il tipo di servizio che ognuno presta, che presta Papa Francesco, a contatto anche fisico con la gente, nella cui mente però è da eliminare persino l’ombra di un senso quasi “magico”. Ed in questo senso appare anche chiarissimo come Papa Francesco davvero rifiuta questo tipo di considerazione e di approccio alla sua persona.
Del resto il suo linguaggio, anche a dire degli esperti, da tempo viene considerato davvero un fenomeno mediatico … sì un fenomeno mediatico di grande e positivo valore.
Sempre su questo versante di fragilità umana mai mistificata, ricordiamo che senza infingimenti aveva avuto modo, parlando di misericordia e quindi di valorizzare l’apposito sacramento istituito da Gesù, di ammonire i fedeli con queste parole: “Non crediate che da quando sono Papa sia meno peccatore di prima”.
Parole chiarissime anche queste cherompono senza possibilità di equivoci quell’aura talvolta proprio esagerata di sacralità che in genere, specie nel passato, ha circondato il servizio papale. Senza magari che da parte dello stesso Papa, soprattuttoin alcuni periodi del passato, per la cultura del tempo, si facesse nulla per contrastarla. Anzi!
Le scuse pubblichedi Papa Francesco sono un messaggio straordinario, … un messaggio frutto dello Spirito che continua a scuotere con violenza la Chiesa e la società di oggi, che deve mettere al centro di tutto davvero l’uomo, la solidarietà, l’amore.
E la cultura di sapere chiedere scuse è sicuramente da inserire pure in questo filone di grande e nobile umanità e civiltà….ed anchedi spiritualità autenticamente cristiana. Leggo spesso che alla classe politica da più parti si danno suggerimenti per evitare il peggio, auspicando quanto meno la capacità, dopo quello che è avvenuto negli ultimi anni con l’aumento delle diseguaglianze e della povertà, di sapere invertire la rotta per avviare una fase decisamente nuova di impegno concreto preliminarmente sul piano della giustizia sociale, accantonando i soliti bla bla, che, ci si augura sinceramente, specie dopo l’esperienza recente, non riescano ad incantare più nessuno.
Nel nuovo anno ogni Partito dovrebbe anzitutto affrontare il problema della propria identità, perché, a nostro giudizio,a questo è collegata anzitutto troppo spesso tutta una serie di problemi ed “in primis” la disaffezione alla politica da parte dei cittadini.
La cui situazione disperata in cui rapidamente tanti cittadini sono precipitati negli ultimi anni, – per una serie di cause comunque alla politica collegati – finisce per far sorgere, alimentare ed esasperare forme di risentimento e sentimenti di odio, razzismo e antisemitismo compresi, nei confronti della società e perfino – (in clima di globalizzazione galoppante) – di tutto il genere umano, fino a spingere ad una malvagità d’animo contro tutto e contro tutti.
L’esempio i Papa Francesco che chiede pubblicamente scuse e si impegna a migliorare, dovrebbe spingere la classe politica a fare altrettanto, con concretezza e magari misurando con le statistiche i risultati, che diventano positivi se non poggiano sul solito bla bla bla.
Radioascoltatrici e radioascoltatori, don Diego Acquisto e Lillo D’Anna per la parte tecnica cordialmente vi salutano ed anche a nome di tutto lo staff di Radio RF101 vi augurano buona settimana con i programmi della nostra emittente.
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