Che straordinario Papa Francesco…in questo anno particolare 2020
Un nuovo anno segnato dalla lezione salutare delle scuse di Papa Francesco. Una lezione straordinaria consegnata, con semplicità e chiarezza, “Urbi et orbi” al mondo, in diretta mondiale TV il primo giorno di questo 2020.
Un anno questo 2020 intanto sicuramente particolarissimo dal punto di vista grafico, dato che per indicarlo nei documenti basterà scrivere due volte lo stesso numero 20. Una specificità questa, unica in un intero secolo, che capiterà perciò solo esattamente fra cento anni.
Mentre invece, se necessario, si potrà ancora ripetere dallo stesso pulpito la stessa lezione ed auspicabilmente anche da altri pulpiti non meno significativi. Il che sarebbe davvero di grande valore pedagogico sotto tanti punti di vista, il più importante dei quali sarebbe nel segno rivoluzionario del coraggio di sapere riconoscere eventuali propri errori, con tutta la somma di benefici che ne deriverebbe anche a raggio mondiale per i rapporti sociali, anche a livello internazionale.
Bene ! sicuramente intanto ognuno ha capito ciò, in relazione al fatto specifico a cui ci riferiamo.
Cioè al giorno di Capodanno quando a mezzogiorno il Papa formulando gli auguri, ha iniziato il suo messaggio con un esplicito riferimento alla sua fragilità umana con queste parole: “A volte, perdiamo la pazienza. Anche io. E chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri” .
Ed il riferimento era alla sera precedente di S. Silvestro, per la sua reazione istintiva al brusco strattone di una fedele un po’ troppo a Lui devota, che, tra l’altro, gli ha molto probabilmente anche causato pure la momentanea sensazione di finire a terra. Evidente la sua reazione istintiva stizzita, con un’espressione del viso che quasi intenerisce.
Intanto il fatto è forse da considerarsi anche provvidenziale, per la riflessione che sicuramente in non pochi ha provocato sui giusti modi da usare per esprimere affetto e stima verso il ruolo ed il tipo di servizio che presta Papa Francesco, a contatto anche fisico con la gente, nella cui mente però è da eliminare persino l’ombra di un senso quasi “magico”. Ed in questo senso appare anche chiarissimo come Papa Francesco davvero rifiuta questo tipo di considerazione e di approccio alla sua persona.
Del resto il suo linguaggio, anche a dire degli esperti, da tempo viene considerato davvero un fenomeno mediatico di grande e positivo valore.
Sempre su questo versante di fragilità umana mai mistificata, ricordiamo che senza infingimenti aveva avuto modo, parlando di misericordia e quindi di valorizzare l’apposito sacramento istituito da Gesù, di ammonire i fedeli con queste parole: “Non crediate che da quando sono Papa sia meno peccatore di prima”.
Parole chiarissime anche queste che rompono senza possibilità di equivoci quell’aura talvolta proprio esagerata di sacralità che in genere, specie nel passato, ha circondato il servizio papale. Senza magari che da parte dello stesso Papa, soprattutto in alcuni periodi del passato, per la cultura del tempo, si facesse nulla per contrastarla. Anzi!
Le scuse pubbliche di Papa Francesco sono un messaggio straordinario, frutto dello Spirito che continua a scuotere con violenza la Chiesa e la società di oggi, che deve mettere al centro di tutto davvero l’amore e la solidarietà.
S.Agostino (354-430) scriveva “L’amore verso Dio è il primo come comandamento, ma l’amore del prossimo è primo come attuazione pratica…siccome Dio non lo vedi ancora, amando il prossimo ti acquisti il merito di vederlo…”.
E la cultura di sapere chiedere scuse è sicuramente da inserire pure in questo filone di spiritualità autenticamente cristiana. AUGURI !
Diego Acquisto
4-1-2020
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