In Senato i simboli religiosi…le contraddizioni di Matteo Renzi in polemica con l’altro Matteo
Crisi di governo….in margine alla discussione sui simboli religiosi—Non pochi ieri, nella discussione al Senato hanno fatto ricorso a simboli religiosi, violando platealmente il regolamento, come ha voluto ricordare la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Una seduta quella del Senato di ieri, appositamente programmata per ascoltare le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che, tra l’altro, ha rimproverato a Matteo Salvini il suo disinvolto uso di oggetti sacri durante i suoi comizi. Un comportamento – ha detto – di “incoscienza religiosa”, altro che difendere la libertà religiosa !
Un richiamo che ci trova d’accordo. Un richiamo che ha dato modo all’altro Matteo che di cognome fa Renzi di mostrarsi, e questa volta essere davvero, almeno apparentemente, più coerente al Vangelo. Perché ha invitato il suo omonimo nel nome a leggere il Vangelo, “ovviamente secondo Matteo”, nel passo in cui dice: “Avevo freddo e mi avete accolto, avevo fame e mi avete dato da mangiare”. Per concludere che se veramente si crede in quei valori, bisogna trarne subito la conclusione di fare “sbarcare quelle persone che sono ferme, ancora adesso, ostaggio di una politica vergognosa”. Ed il riferimento è andato naturalmente alla situazione di Lampedusa.
Un riferimento sicuramente questo di Renzi appropriato, anche se non è difficile pensare al suo opportunismo politico ed al traguardo che in questo momento intende raggiungere, che probabilmente è il più utile per l’Italia in questa situazione, dopo i disastri provocati dalla sua scelta della politica del “pop corn”, come istintiva reazione-lezione al popolo italiano che lo aveva solennemente punito, nelle elezioni del 4 marzo 2018.
Il riferimento al possibile opportunismo religioso nell’uso del Vangelo è legato al ricordo ben chiaro che hanno gli italiani, quello che Renzi disse per giustificare politicamente ed eticamente l’approvazione della legge sui cosiddetti diritti civili delle unioni omosessuali. Allora disse che lui aveva giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo.
Era il maggio 2016 e la Chiesa, ufficialmente, dai più alti vertici reagiva alla legge sulle unioni civili…in pratica anche per scardinare il concetto di famiglia, formata da un uomo ed una donna. Una famiglia che “i progressisti” preferiscono chiamare “tradizionale”…e quindi superata dal “progresso”.
Renzi, che non aveva mai fatto mistero della sua fede cristiano-cattolica e della sua militanza scautistica , allora Presidente del Consiglio, testualmente dichiarava: “Io rispetto le opinioni di tutti, ma da politico ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo”.
Un’affermazione che si commenta da sé e che fa capire la qualità ed intensità della sua adesione alla fede ed al Vangelo.
Diego Acquisto
21-8-2019
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