Tra critiche ed ironia, problemi anche a Favara…con una proposta provocatoria per evitare incoerenza e superficialità
Quanti problemi…anche a Favara ! dove non manca però neanche l’ironia. Problemi a non finire sullo scenario nazionale con la difficile convivenza tra due Partiti di Governo con una diversa visione ideologica su tanti temi e costretti a trovare quotidianamente la quadra.
Problemi in una certa parte dell’Italia che pure sempre è stata quasi considerata un modello di riferimento e dove proprio in questi giorni la terribile e delicatissima vicenda dei bambini, strappati con motivazioni mostruosamente falsate, alle famiglie per motivi di lucro, si va palesando sempre più scandalosamente grave. Al punto che si pensi che dietro gli abusi, ci sarebbe addirittura l’ideologia del movimento Lgbt.
E passando dai grandi ai piccoli problemi – se così possiamo dire – di un Comune caratteristico come Favara, spesso indicata, per la particolare tipologia del suo tessuto sociale, come un’immagine della Sicilia, ci imbattiamo nel clima di una vivace e amara ironia.
Ironia sulla Giunta al suo secondo rimpasto in tre anni, e ancora monca ! anche dopo la recentissima legge regionale, che, pare, darebbe alla Sindaca Alba – a sua discrezione – la possibilità di essere collaborata non più da sei ma da sette assessori…. ! Una battuta questa, ironica, ma che è forse la realtà.
Ironia anche sul Consiglio Comunale, all’interno del quale, malgrado tutto, sembra inspiegabilmente essersi rafforzata la maggioranza. E quindi la battuta ironica: “Adesso con 19 consiglieri di maggioranza, si può governare Favara bene”.
Facile comprendere e spiegare, dicendo anzitutto che il campo dove avviene lo scontro sono i social, dove si legge di tutto e di più, e dove in atto, come dicono gli esperti , ormai bisogna sapere riconoscere l’opinione prevalente. Purtroppo si fa notare che siamo in genere in ritardo nel sapere valutare adeguatamente l’impatto che hanno i social, e – vorrei dire – quello più popolare che sicuramente a Favara è facebook. Invano gli esperti ammoniscono, specie chi ha resposanbilità elettive, che – “Siamo spettatori ancora incoscienti e incerti di una rottura epocale”...una rottura rispetto al passato che in democrazia poi fa valere la propria opinione al momento giusto della scelta elettorale.
Per capire ! è noto che nel giugno 2016 Favara si è totalmente consegnata al Movimento 5-Stelle, assicurandogli 14 Consiglieri Comunali su 24, ed eleggendo come Sindaca, plebiscitariamente, con oltre il 70% dei voti validi, la penta-stellata Anna Alba.
Adesso malgrado si colga sui social un malcontento generale per le inadempienze evidenti ed i ritardi sull’attuazione del programma, la maggioranza in Consiglio Comunale anziché restringersi, pare aumentata, essendo rimasta isolata ed ignorata una mozione di sfiducia, che alcune settimane fa era stata firmata e protocollata da parte di 4 componenti dell’opposizione.
Tramite l’arciprete-vicario foraneo Don Giuseppe D’Oriente, in una Chiesa Madre gremita, la Chiesa nel giorno del Corpus Domini sul finire del giugno scorso, in maniera semplice e cruda ha fatto sentire la sua voce. Ricordiamo che nella sostanza don Giuseppe ha detto che non è possibile che tutti i ruoli siano coperti nella vita pubblica, dove, tra l’altro, è assicurato uno stipendio mensile, e le cose possano andare come vanno, quasi che nessuno abbia il potere e senta la responsabilità di intervenire. La denuncia insomma di una città in cui pare sia assente ogni autorità, con la cultura magari da parte di non pochi dipendenti che, oltre allo stipendio a cui si ha diritto per il solo fatto di essere impiegati pubblici, poi per lavorare effettivamente si vogliano altri soldi, magari in forma di straordinario, premialità o quant’altro. Insomma, un messaggio davvero forte e crudo che nell’assemblea sembrava abbastanza visibile essere ascoltato con largo consenso.
Nel frattempo, subito dopo ci sono stati tanti eventi non positivi, come le dimissioni del capogruppo del Movimento 5-Stelle Sanfratello, …le dimissioni del vice-presidente del Consiglio Comunale Pirrera,… le dimissioni di tre assessori non ancora tutti rimpiazzati; e ciò in un silenzio pressoché tombale , mentre sui social e sulla stampa non manca l’ironia e talvolta anche la critica pesante.
C’è chi dice che la politica è un’arte e come tutte le arti necessita di apprendistato, sacrificio, rinunce, creatività, impegno. E per questo si fa girare un video che riceve tante, proprio tante visite; un video del maggio 2016 in cui l’allora candidata-Sindaca spiega come i cittadini favaresi avrebbero fatto bene a fidarsi, perché il programma dei 5-Stelle era stato proprio studiato e pensato per i problemi concreti di Favara, da gente che non aveva affatto improvvisato per la campagna elettorale, come – a suo dire – era avvenuto sempre in passato.
A me adesso viene da dire: W la democrazia……. Questo video è molto interessante! Anzi storico, così come quello di qualche altro che in passato da cittadino col megafono, si batteva per un problema specifico e poi,- vedi caso – lo stesso, diventato sindaco, nulla faceva, nemmeno su quel punto su cui si era tanto sgolato, offrendo cosi un clamoroso esempio di devastante incoerenza, che Sicilia-TV, la benemrita emittente locale ogni tanto impietosamente ma salutarmente ripropone.
Verrebbe però proprio da stabilire che sarebbe interessante fare un collage di simili video,… questi citati ed altri, … ed in determinate occasioni di feste civili o religiose, pubblicamente, in uno schermo gigante, nella piazza principale della Comunità, rivedere questi video, per sorridere, riflettere e far crescere una cultura diversa di coerenza e responsabilità.
Per chi è al Governo della città, unitamente a quanti come Movimento politico, hanno chiesto e ottenuto la fiducia dei cittadini non sarebbe sbagliato, anzi….. sarebbe esaltare la democrazia, pubblicamente confrontarsi, dialogare, spiegare, ammettere ostacoli, fragilità, lentezze, trovare comunitariamente soluzioni per il bene comune.
Favara, malgrado tutto, vuole aprirsi al futuro. Lo ha fatto nel giugno 2016 votando, tra i tanti programmi, quello dei 5-Stelle. Un programma di radicale cambiamento e di rottura col passato, all’insegna della trasparenza. Ed il futuro politico non è di quanti presenteranno un programma da “ancien régime” , ma di quelli che offriranno maggiore credibilità per realizzare quel programma, compresa l’iniziativa avviata ed abbandonata del cittadino in Giunta.
Leggevo e condividevo nei giorni scorsi che, “se non vogliamo che quelle istanze siano facile preda della strumentalizzazione e del qualunquismo, le istituzioni e le forze di intermediazione sociale devono sapersi dotare di strumenti nuovi e più flessibili in grado di garantire una partecipazione che non sia più espressa una volta ogni cinque anni attraverso il voto, ma che sia capace di coinvolgere le comunità nelle scelte più importanti e strategiche di trasformazione del territorio, …”.
Il futuro insomma non è, e non sarà di chi vuol tornare al passato. Naturalmente partendo anzitutto dall’ordinaria amministrazione, che a Favara come altrove lascia tanto a desiderare.
Così come qualche cittadino attento, come il prof. Biagio Lentini (nella foto) ha scritto, che per ordinaria amministrazione si intende tenere pulito il paese, manutendere gli edifici comunali, curare la viabilità, evitare il disordine veicolare , avere particolare riguardo per i cimiteri, disciplinare la turnazione dell’acqua. E “dulcis in fundo” il problema della riscossione delle tasse, il problema dei problemi.
Ricordiamo che mentre la precedente Amministrazione guidata da Sindaco Manganella (nella foto) nel giugno 2011, ad appena otto giorni dal suo insediamento, aveva iniziato con la delibera (discutibilissima!) della rescissione del contratto con l’AIPA, l’Agenzia Italiana per le Pubbliche Amministrazioni, specializzata nei servizi di accertamento e riscossione dei tributi locali, questa Amministrazione pentastellata invece nel giugno 2016 ha iniziato col dissesto sino al 2015, e non pochi dicono che ha fatto bene.Ma l’assurdo sarebbe, se fosse in corso un altro dissesto per questi anni dal 2016 in poi. Per cui, anche o meglio soprattutto su questo un punto, appare davvero inspiegabile il silenzio.
E poi, nel caso in cui si dica che i frutti di un necessario lavoro sotterraneo per aggiustare la macchina amministrativa si vedranno in futuro, questo deve essere spiegato alla luce del sole e potrebbe anche indurre a riproporre ancora, – (se nulla succede ed il Consiglio Comunale continua ad assicurare il consenso, fra meno di due anni) – la stessa candidatura alla guida della città e sfidare il popolo sovrano nel segreto dell’urna.
Diego Acquisto
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