Favara e l’Europa nella festa di S. Rita
Oltre ai problemi locali occhio all’Europa. Favara invoca S. Rita.- A Favara ieri sera è iniziato nella Chiesa di S. Vito il triduo in preparazione alla festa di S. Rita, del cui fascino particolare nella città si fa riferimento nel manifesto pubblico a firma di Lillo Montaperto coordinatore del Consiglio Pastorale Parrocchiale oltre che dal Parroco, affisso in ogni parte della città.
Perché la Santa di Cascia, particolarmente venerata a Favara, viene vista come “ sposa e madre, umile monaca, grande taumaturga, donna forte e coraggiosa, che visse tra tante tensioni sociali, lotte e divisioni, senza chiudersi mai nel suo egoismo ferito”.
Una Santa perciò che invita “i suoi tanti devoti ad superare le varie prove” da affrontare concretamente dove si vive, chiedendo “perseveranza nella fede, con un particolare impegno per la crescita della cultura della responsabilità e della coesione sociale”.
Parole che si leggono nel manifesto pubblico ! ed è chiaro il riferimento a tutte le discussioni in atto sui gravi problemi che affliggono la città, con tutte le speranze sospese se non tradite.
Solo come esempio, un problema fra tutti, l’assurda situazione in cui versa il Palasport, cioè il Complesso Sportivo Polivalente di Contrada Pioppo chiuso, che da fiore all’occhiello dello sport, pare sia diventato discarica più o meno abusiva.
Ecco perché ieri sera, primo giorno del Triduo, a seguire la Messa è seguita la proiezione, ancora una volta, del video già in diverse importanti ricorrenze cittadine presentato, dal titolo significativo “Favara ritrovi Favara”.
Un video preparato dall’Area P. Puglisi del CPC con l’impegno del responsabile dott. Gaetano Scorsone e la collaborazione dell’insegnante Giovanni Costanza. Un video che vuole risvegliare amore e spirito di servizio verso la comunità, attraverso il senso di responsabilità di ognuno. Perché come ripete continuamente la canzone che accompagna e fa da sottofondo a tutte le scene, nella dolcissima, nostalgica melodia del bravissimo Lillo Puccio, “Favara è di tutti”.
E mentre col video si punta l’attenzione sui vari ritardi, pungolando sulla mancata attuazione di promesse, sulle disfunzioni varie e sofferenze, … sul malcontento, sulla più o meno latente conflittualità o anche rassegnata impotenza, …nella preghiera non ci si dimentica di puntare l’occhio sull’Europa.
Perché come si legge nel Manifesto siamo “alla vigilia dell’importante appuntamento delle elezioni europee per il rinnovo degli organi di guida di questo nostro Continente per il prossimo quinquennio”.
E l’Europa così come è stata impostata specie in questi ultimi anni, con questo tipo di politica economica ha prodotto povertà e disperazione in tante famiglie, rivolte e distruzioni a Parigi e non solo.
Appare perciò democraticamente normale davvero un cambio di persone, di Partiti, di classe dirigente, per affrontare con politiche diverse la situazione… visti i tanti danni e disastri causati ai lavoratori ed alle famiglie europee. Così come in parte ammesso dagli stessi 21 Capi di Stato riuniti a Sibiu, nel documento congiunto del 9 maggio scorso, giorno in cui si festeggia la conclusione in Europa nel 1945 della seconda guerra mondiale.
Diego Acquisto
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