Tre gravi fatti di sangue di persone eccellenti hanno positivamente scosso il tessuto sociale favarese dal dopoguerra a questa parte.Il 50°-anniversario della morte di P. Seggio nella settimana della legalità che si sta celebrando a Favara. Alcune riflessioni nel corso della Concelebrazione.

Presieduta da don Diego Acquisto la Concelebrazione che ha registrato la presenza dell’Arciprete-Vicario Foraneo di Favara don Giuseppe D’Oriente, del Vicario Foraneo di Canicattì don Giuseppe Argento, dell’Arciprete di Comitini don Totò Zammito, del parroco della parrocchia S. Giuseppe Artigiano di Aragona, don Angelo Butera.

Presente alla celebrazione anche il responsabile dell’Area “P.Pino Puglisi” del CPC (Consilgio Pastorale Cittadino)  dott. GAETANO SCORSONE, che sta guidando tutti i lavori del ricco e variegato programma della SETTIMANA della LEGALITA’ favarese, in corso in questi giorni, e giunta alla XI edizione.

Ma ecco alcuni passaggi  dell’Omelia

Vangelo Gv. 12,24-28— “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.

Parole di Gesù che abbiamo appena sentito  al passo di Vangelo proclamato…Parole che Gesù  ha pronunciato pochi giorni prima del suo sacrificio sulla Croce, dopo il suo ingresso trionfale a Gerusalemme.

Gesù illustra la  legge della fecondità spirituale. Nel piano di Dio, la morte è condizione di vita, … è la porta della risurrezione.

Vale per il nostro don Giuseppe Seggio, Sacerdote in questa città di Favara  e parroco in questa parrocchia di S. Vito, dove ha  speso tutte le sue energie e sacrificato la sua vita.—Come in tante famiglie, anche in questa grande famiglia che è la città di Favara  e non solo la parrocchia S. Vito,  la morte  inizialmente sentita come un’irreparabile rovina, si è capito a poco a poco che lo scomparso è diventato, per tutti quelli che lo hanno conosciuto e praticato,  ma non solo,… e forse ancora in modo più reale che durante la sua presenza fisica, un seme di vita, un  consigliere, un protettore, un punto i riferimento, un modello.

Quello che a me pare sia avvenuto, magari con motivazioni, toni e modalità diverse,  anche con altre figure rappresentative di questa città ….. per esempio  con il Sindaco Gaetano Guarino, primo sindaco di Favara del dopoguerra, del quale fra 10 giorni, il prossimo 16 maggio,  ricorre il 73.mo del suo assassinio…….Guarino, ricordato sempre come ideale modello di uomo, di uomo probo, onesto, …di amministratore corretto,  di grande galantuomo nella vita politica e  civile.

Così,  con motivazioni diverse,  P. Seggio, ….per tutti quelli che hanno usufruito del suo ministero sacerdotale, da lui esercitato in modo innovativo rispetto ai tempi, in modo vorrei dire quasi unico ed inimitabile,…… e per questo in tutti quelli che lo hanno conosciuto ed avvicinato, la sua  memoria è rimasta viva, viva  in tutto questo arco di tempo di 50 anni. I  tanti giovani di cui P. Seggio era sempre circondato e per i quali viveva e spendeva le sue energie umane e sacerdotali, lo ricordano ancora con tanto affetto, stima e commozione…..ringraziando per gli stimoli ricevuti di formazione umana e spirituale. Stimoli  di cui P. Seggio – (lo possiamo dire adesso a distanza di tempo, vedendo i frutti) – P. Seggio era valido strumento nelle mani di Dio.

E ci siamo riuniti, quest’oggi, Sacerdoti, Autorità e popolo per ricordare comunitariamente la sua figura di uomo e di ministro di Dio;  per esprimere la nostra gratitudine e riconoscenza, anzitutto a Dio datore di ogni bene, che nelle sue creature, in modo vario e diverso, imprime l’orma della sua bontà e del suo amore; siamo qui per elevare la nostra preghiera.

Ma siamo anche qui, per ricordare la  fisionomia  umana e spirituale di P. Giuseppe Seggio, in questa ricorrenza significativa del 50°  anniversario della sua scomparsa.

Per questo voglio rievocare brevemente alcuni ricordi e alcuni brevissimi stralci delle  tante testimonianze espresse allora al vivo, nel mezzo di una tragedia che  ha lasciato tutti sbigottiti e sconvolti. Una tragedia che ha colto di sorpresa e lasciato sgomenta un’intera citta, che ha partecipato massicciamente ai funerali…

Cosi  come vediamo che è avvenuto, per esempio,  dalle fotografie storiche dei funerali di Guarino… un’intera città, senza distinzioni di Partito ha condannato allora nel maggio 1946 quel brutale fatto di sangue……così come, per situazione assolutamente diversa  abbiamo vissuto  per il piccolo  Stefano Pompeo nel 1999,  20 anni fa… dal cui sangue innocente è venuto fuori uno scossone benefico per la città …..morte che nel ventennio, il 21 aprile   quest’anno è coincisa,  misteriosamente con la data della Pasqua…. Un messaggio forse misterioso, su cui c’è stato  chi, (tra cui chi vi parla)  non ha  preferito sorvolare. Perché comunque il sacrificio dell’innocente  Stefano, nel ventesimo anniversario, ci richiama alla potenza della risurrezione di Gesù, che  per tutti, malgrado l’astuta cattiveria del maligno e di quelli che collaborano col maligno, la risurrezione di Gesù  è fonte di vita, di salvezza e di sicura  speranza.

Ma ecco solo alcuni passaggi delle testimonianze raccolte nel tempo, per ricordare la fisionomia umana, spirituale e sacerdotale P. Seggio:

La testimonianza del Vescovo Mons. Giuseppe Petralia che ha presieduto il funerale che si è celebrato nella piazza S.Vito assiepata, così come le vie adiacenti, dove tanta, proprio tanta  gente seguiva il sonoro anche senza potere vedere…tanto che  “L’Amico del popolo”, per l’enorme marea di folla, intervenuta ai funerali, titolava a caratteri cubitali, “Un’apoteosi di stima e di affetto i funerali del Parroco assassinato”.

Ma andiamo alle parole del Vescovo Petralia pronunciate nel  contesto   di una durissima condanna  di ogni forma di violenza …: “Quando vidi per la prima volta il Parroco Seggio ed ebbi parlato con lui, dissi a  me stesso: – Ecco un cuore generoso, ecco uno spirito sincero e leale -”.

Parole dell’arciprete  P. Minnella nella Messa del  trigesimo……        “Ti ricordo in Matrice nell’autunno del 1947, inizio del tuo apostolato a Favara, dedito alla formazione spirituale dei giovani che tu plasmavi e avviavi alla Comunione frequente, che preparavi ai canti polifonici, che facevi eseguire poi nelle varie assemblee liturgiche, con tua grande gioia e soddisfazione. Ti ricordo nel confessionale, guida delicata e forte delle anime che formavi e curavi con la meditazione quotidiana, con la frequenza ai sacramenti…

La testimonianza del Sindaco di allora Angelo La Russa.“Favara piange per la perdita del Parroco, del maestro, dell’amico, del benefattore. In 22 anni di attività, da vero apostolo ha dato tutto se stesso a Favara, senza soste o tentennamenti, alimentato dalla preghiera, sospinto dalla fede”.

La testimonianza del Presidente della Giunta Parrocchiale di Azione Cattolica, il Preside Prof. Michele Marrone ….di felice memoria —-“All’Azione Cattolica, alla Parrocchia, ha dato tutto se stesso: tempo, fatiche, idee, affetto, preghiere”……

—- Mons. Giuseppe  Di Marco, 10 anni fa nella Messa del  40mo………“Sacerdote dallo sguardo penetrante, alto di statura, uomo dal cuore amabile e generoso, pastore zelante ed operoso, apostolo dei giovani, vivacemente inserito nel contesto socio-culturale cittadino, Don Giuseppe Seggio all’età di 47 anni, dopo 22 anni di intenso e generoso Sacerdozio, mentre imperversava una furiosa tempesta, mescolava il suo sangue con l’acqua, che veniva giù dal Calvario……….egli ha dato testimonianza vera con la vita, il ministero, la sua opera educativa, sociale, ha dato il suo sangue”.

—E concludo questa breve raccolta di ricordi, con le parole, allora pronunciate dal  dott. Stefano Urso, (davanti alla Chiesa del Carmine…. – (dove si dava l’ultimo….il dott. Stefano Urso, anche lui da  qualche anno scomparso…. Saluto davanti al carmine così come avvenuto con il Sindaco Guarino)… Ti ricordo, Don Giuseppe Seggio, come il predicatore del giorno di più grande dolore: ogni anno  dal Calvario per il giorno del Venerdì Santo. Oggi te ne vai silenziosamente. La tua voce impetuosa e travolgente, la tua parola acuta e penetrante, sempre adeguata alle circostanze, noi non la sentiremo più. Ma questa parola ha lasciato in noi un’eco profonda! Il ricordo di essa non si può facilmente cancellare. E la più bella predica che tu abbia potuto fare per i favaresi, sono i 22 anni di ministero apostolico, durante i quali hai dato l’esatta misura del tuo potente carattere e della tua grande anima”.

E nell’ultima predica fatta al Calvario il Venerdì Santo del 1969, esattamente il 4 aprile,  (Pasqua nel 1969 era il  6 aprile)……e quindi proprio quasi  un mese prima di quel tragico 5 maggio 1969, del quale oggi stiamo ricordando il cinquantentesimo anniversario di un fatto che ha segnato – a mio giudizio, profondamente la vita non solo di questa Comunità Parrocchiale, ma anche la vita di tutta Favara,… in quell’ultimo Venerdì Santo. P.Seggio in quell’ultima predica al Calvario, con la sua voce forte e appassionata, aveva quasi profeticamente gridato: “Dobbiamo amarci! Siamo fatti per il Cielo”.

Parole che possiamo considerare ed accogliere come il suo testamento spirituale. Ed a guardare i frutti del suo ministero, ci rendiamo conto di quale spiritualità erano espressione quelle parole.

Una spiritualità, quella di P. Seggio,  che portava non al disimpegno, non a rinchiudersi nella sacrestia, ma a confrontare la fede con i problemi della società. Oggi si parla di una Chiesa in uscita. Una spiritualità, allora  largamente anticipata e poi pienamente in sintonia con le indicazioni del Vaticano II; una spiritualità che portava ad inserirsi nelle strutture sociali e nel mondo del lavoro; una spiritualità che portava a partecipare  alla lotta, allora necessaria, per difendere e salvare il valore prezioso della democrazia, da deviazioni, riflussi o alternative, specialmente allora , pericolose.

Un messaggio valido ed attuale….con i problemi e la sensibilità di oggi…..in queste settimane dopo Pasqua, che quest’anno  è stata il 21 aprile….proprio nel ventesimo di un altro  fatto di sangue , quello del piccolo Stefano Pompeo……e da quel sangue innocente, per il nostro tessuto sociale un altro grande scossone su cui si sta pure riflettendo in questi giorni…….

In questi giorni, partecipando alle assemblee liturgiche, noi cristiani sentiamo ripeterci  il detto di S. Paolo: “Se siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù e non quelle della terra”. (Col.3,1)

Parole che non ci devono trarre in inganno: le cose di lassù e del cielo di cui ci parla S. Paolo non sono soltanto le cose dell’ al di là, ma anche e soprattutto le cose che, già in questo mondo, appartengono all’ordine nuovo inaugurato da Cristo con la sua risurrezione.

A un tale ordine devono, anzi, appartenere ormai tutte le cose. Sta ai  cristiani impegnati nelle realtà  terrene,-  nella famiglia come nella cultura, nel mondo del lavoro, come in quello delle istituzioni sociali e politiche – far sì che tutto rientri nell’ordine nuovo inaugurato dal Risorto. Incombe sui cristiani laici l’impegno della santificazione di tutte le realtà temporali.

E la nostra Parrocchia di S. Vito, così come la, Chiesa di Favara, sulla scia tracciata da alcune  forti e nobili figure di laici e di sacerdoti – una di queste figure è sicuramente Don Giuseppe Seggio,  così come il Sindaco Gaetano Guarino o il sangue innocente

 

di Stefano Pompeo, … Favara deve proseguire in un cammino  di fede e di impegno. Il sangue innocente redime e purifica….ed è  segno profetico per l’intera collettività, per scuotere   menti e cuori, per spingere questa nostra Favara ad abbandonare ogni forma di violenza e di illegalità;  e dal sangue innocente versato deve maturare  sul piano umano, civile e politico un nuovo paradigma di vita sociale e civile, segnato da una nuova cultura di solidarietà e di giustizia.

 

 

 

 

A conclusione delal cerimonia religiosa, interessante  e ricca di particolari toccanti la testimonianza del prof. Biagio Lentini, allora giovane di Azione Cattolica, particolarmente legato a P. Seggio, che, tra l’altro, risiedeva in Cortile del Po, in una casa di  proprietà della famiglia Lentini.

Diego Acquisto

 

 

 

P.S.—Alla cerimonia religiosa di cui sopra hanno partecipato i nipoti di P.Seggio: –  Alberto Seggio (il più alto dietro, filgio del fratello Antonio di P. Seggio)) e Gaetano Leonardi (il primo a sinisitra, figlio della sorella Anna di P. Seggio) , presenti alla Messa ………….nella foto anche la Signora Seggio, moglie di Alberto…….l’arciprete don Giuseppe D’Oriente…Lillo Montaperto, coordinatore del CPP di S. Vito ……don Diego Acquisto che ha presieduto la concelebrazione……

 

 

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