Agrigento-Alcuni passaggi dell’omelia del Card. Montenegro per la riapertura della Cattedrale
Alcuni passaggi a margine dell’Omelia per la riapertura della Cattedrale. Una giornata storica da ricordare quella vissuta ieri pomeriggio da Agrigento, città e provincia, per la riapertura dopo otto anni della Cattedrale di S. Gerlando.
Una Cattedrale gremita da fedeli venuti dai tanti Comuni agrigentini, ma anche da fuori, se non altri, per esempio, l’on. Gaetano Armao Assessore regionale dell’economia – Vicepresidente della Regione, oltre all’agrigentina on. Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della Commissione Sanità ed alcuni Vescovi di altre diocesi della Sicilia.
Un’omelia sentita, di ampio respiro culturale, con riferimenti biblici anche di valenza storico-artistica del nostro Pastore, card. don Franco Montenegro. Ma un’omelia soprattutto densa e ricca di contenuti pastorali, teologici e non solo ! perché non è mancato uno sguardo al passato recente oltre che remoto, con qualche appropriata e salutare punzecchiatura, valida per l’oggi e per il domani.
È inutile dire che vale proprio il caso di leggerla e meditarla per intero, dall’inizio alla fine.
Nei limiti di questo nostro servizio, per ovvie ragioni, ci resta solo di proporre qualche passaggio, per giustificare in qualche modo le nostre impressioni ed i nostri giudizi.
Sulle punzecchiature, le parole che devono essere di monito per chi ha pubbliche responsabilità in quanto eletto dai cittadini. Il passaggio quando don Franco parla dei lunghi anni … quando “questa speranza, a tratti, sembrava sbiadirsi e addirittura spegnersi a motivo di atteggiamenti non sempre interpretabili, delle molte deludenti e insincere parole e delle tante vuote e finte promesse.”
Parole che non hanno bisogno di spiegazione, ma che anzi si devono intendere come ammonitrici per il futuro, perché aggiunge che pur nella gioia dell’evento, si sa bene che “ I lavori non sono completati, c’è ancora tanto da fare. Si deve completare la messa in sicurezza dell’edificio, poi dovrebbe iniziare il rinsaldamento della collina e infine ci vorrà il restauro finale dell’ edificio”.
Non c’è proprio da aggiungere altro; e sarebbe proprio da insipienti far finta di non capire, soprattutto, mi si consenta di dire, di stare attenti al “si dovrebbe iniziare il rinsaldamento della collina”. Perché chiaramente, a nulla servirebbe la messa in sicurezza della Cattedrale, se dovesse improvvisamente accentuarsi – Dio non voglia! – il movimento verso il basso della collina proprio là dove ormai da anni è nato un nuovo quartiere della città. Sarebbe davvero un disastro. Un ammonimento a chi governa a fare presto e subito.
Per quanto riguarda i riferimenti biblici di valenza storico-artistica, il passaggio meravigliato e meraviglioso: “Guardiamola la nostra cattedrale, anche se ferita, e lasciamoci prendere dallo stesso stupore di Salomone: «Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra?” .
Per i passaggi di forte valenza umana e pastorale: “ Questo antico edificio, posto in mezzo alle nostre case, ne è il cuore o, poiché svetta in cima al colle, è come la vedetta che, mentre vigila e protegge chi abita questa terra, invita a guardare il cielo perché possiamo desiderare sempre ciò che vale ed è grande in modo da abitarla con stile umano e familiare. Le nostre radici sono in cielo. Non sono le case e i palazzi a rendere vivibile una città ma le persone e le relazioni che loro intessono”.
Ed ancora per una crescita di responsabilità nello spirito di comunione, in una visione di Chiesa in uscita: “Ogni pietra, in questo edificio, non importa se piccola o grande, se visibile o no, ha la sua importanza e un suo ruolo; nella Chiesa, fatta di pietre vive, tutti, ciascuno secondo la propria vocazione, siamo chiamati a essere annunciatori, testimoni, missionari”…….La Cattedrale simboleggia l’unità, nel nostro caso, della Chiesa Agrigentina… le altre chiese della diocesi sono la continuità di questa chiesa; esse non ci sarebbero se non fossero in comunione con questa. E questa Chiesa Madre, a sua volta, è strettamente legata alla Cattedra di Pietro.
Diego Acquisto
23-2-2019
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