Favara ieri ed oggi – La Parrocchia dei Ss Pietro e Paolo promotrice di valide iniziative pastorali, che provvidenzialmente coincidono con momenti di particolari ed allarmanti situazioni, su “La voce” di Radio RF 101 – oggi,lunedì 5-XI-2018
Alcuni giorni fa la Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo, retta dal parroco don Marco Damanti, ha accolto il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo che non è la prima volta che la Parrocchia dei Ss Pietro e Paolo si fa promotrice di iniziative di grande valenza spirituale e pastorale per questa Favara, ricca di tanti, proprio tanti e diversi talenti, e di tanta umanità, ma contestualmente complessa e problematica.
Iniziative queste della Chiesa, spesso programmate e pianificate mesi e mesi prima, che talvolta coincidono provvidenzialmente con particolari momenti in cui il tessuto sociale favarese deve affrontare improvvise e singolari difficoltà. Come è avvenuto proprio in quest’ultima occasione, durante la quale la città, improvvisamente balzata è all’attenzione e ribalta dei media nazionali, in un’ottica però palesemente distorta, subendo un’eccezionale ondata di fango che non merita. Cosa che ha suscitato subito e va ancora suscitando, pur a distanza di più di una settimana, un’ondata di rabbia e di sdegno come non mai, dato che la verità è apparsa palesemente calpestata ed abilmente manovrata, in maniera strumentale, forse per fare dimenticare altre cose ben più gravi, per l’Italia e per altre città, a partire dalla Capitale. Favara insomma come capro espiatorio di tante nefandezze che però si consumano altrove, mentre forse a Favara, in maniera molto, ma molto limitata ….dello 0, 01 per cento. Però Favara, ingigantendo un caso limitato nel tempo e nello spazio, di un piccolo angolo di un rione abbandonato, è stata presentata come città in cui abbonda il sudiciume fisico e morale, e quasi capitale della prostituzione in Italia. Cosa da non credere…..
Non c’è chi non possa capire a che cosa ci riferiamo, per il quale caso il bravo Gaetano Scorsone, responsabile della pastorale sociale del CPC, ha proposto di “rifare un quarto grado a Favara”, per fare emergere la verità, quella vera ed oggettiva, al posto dei modelli preconfezionati.
E tutto ciò, anche dopo la partecipatissima fiaccolata silenziosa del 12 settembre u.s., organizzata dalla Chiesa per rompere il silenzio dell’omertà sulla scomparsa di Gessica Lattuca , …. Una fiaccolata che si è conclusa davanti alla casa di questa povera ragazza. .. casa che dista appena qualche centinaio di metri dalla Chiesa, dove la sera del 29 ottobre scorso, in un clima di raccoglimento e di fede è stato accolto il reliquiario della Madonna delle lacrime.
Ed a proposito di altre iniziative simili, organizzati in particolari momenti della città, proprio quella sera, ricevendo il Reliquiario, il parroco don Marco Damanti ha fatto riferimento all’accoglienza della Madonna di Fatima di oltre un ventennio fa, (esattamente nel maggio 1996), da parte sempre della Parrocchia Ss. Pietro e Paolo, con l’allora Parroco don Nino Giarraputo. Anche allora Favara viveva pure un momento pure particolarmente problematico sul tema-legalità, con un gruppo di malavitosi che sfidava apertamente le forze dell’ordine, dato che la caserma dei carabinieri nei giorni precedenti era stata fatta oggetto di un vile attentato.
Come allora anche oggi, per il caso Gessica e gli eventi collegati, con le incredibili esagerazioni dei mass media, nella diversità di situazione , la Madonna anche stavolta con il messaggio eloquente delle sue lacrime, è venuta ancora a Favara per scuotere la coscienza di tutti dall’eventuale indifferenza, rafforzare la fede nel suo Figlio Gesù e quindi l’impegno di vita e testimonianza cristiana alla luce del Vangelo. Il cui passo proclamato, nel corso della partecipata assemblea liturgica, presieduta da don Baldo Reina, rettore del seminario (che, all’ultimo momento, ha sostituito il nostro pastore cardinale don Franco), parlava proprio della guarigione di una donna inferma, costretta da tanti anni a vivere curva, piegata sul suo corpo, annientata da una sofferenza che le impediva di stare in pedi e dritta, con la gioia di vivere.
E don Baldo ha trovato le parole più adatte per spiegare a tutti, uomini e donne, di ogni età e di ogni condizione sociale e di qualsiasi opinione religiosa e politica, che col peccato si vive curvi, piegati verso il basso, mentre il messaggio liberante del Vangelo ci dà la grazia, la forza e la gioia di vivere con la schiena dritta, rifiutando compromessi e non piegandosi di fronte ad ingiustizie, prepotenze e sopraffazioni.
Le lacrime della Madonna, oggetto di venerazione per alcuni giorni, parlano di conversione e liberazione da ogni forma di idolatria e schiavitù, rivendicando a fronte alta i propri diritti, contestualmente però al fedele compimento dei propri doveri.
Bando allora ad ogni forma di religiosità che può suscitare solo un’ondata di superficiale emozione o di vuoto sentimentalismo, ma una fede capace di opere concrete…una fede capace di unire le forze di chi vuole impegnarsi per andare avanti sui valori della fraternità e della solidarietà, contro ogni forma di violenza e sopraffazione nel rigoroso rispetto di quella verità che rende liberi.
Radioascoltatrici e radioascoltatori, don Diego Acquisto cordialmente vi saluta, e unitamente a Tonino Lentini che cura la parte tecnica ed anche a nome di tutto lo staff di Radio R.F. 101, vi augura buona settimana con i programmi della nostra emittente.
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