Favara fa memoria dell’olocausto e delle foibe
Come è noto la ricorrenza annuale del Giorno della Memoria è fissata il 27 gennaio per ricordare eventi importanti della fine della seconda guerra mondiale nel 1945, come la liberazione dei campi di concentramento nazisti e quindi la fine dell’Olocausto, commemorandone le tantissime vittime, soprattutto ebrei.
Una memoria fissata nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ma già in anticipo c’era stata una ricorrenza istituita dal Parlamento italiano con la legge 30 marzo 2004,e fissata il 10 febbraio, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia tutta italiana che ha colpito gli Istriani, i Fiumani e i Dalmati nel secondo dopoguerra, vittime delle Foibe e costretti all’esodo dalle loro terre.
La data del 27 gennaio per ricordare che proprio in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il lager più tristemente famoso, questo di Auschwitz per far conoscere a tutti nel mondo l’orrore spaventoso ed incredibile del genocidio nazifascista. E proprio ad Auschwitz, circa 10 giorni prima, i nazisti, per un’estrema e disperata difesa, si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani che avevano, provenienti soprattutto dalle terre russe.
L’apertura dei cancelli di Auschwitz portò alla conoscenza del mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel terribile lager nazista.
Ed a Favara domani, nella Sala del Collare del Castello Chiaramontano di Piazza Cavour, verrà ricordato tutto questo da parte del Comune anzitutto, con a capo la Sindaca pentastellata Anna Alba, ma unitamente anche al libero Consorzio Comunale di Agrigento, la Società agrigentina di Storia Patria, l’Istituto di ricerca “Calogero Marrone”, l’Associazione culturale “Penna Sottile” ed i giovani del Liceo MLK di Favara, guidati dal loro dirigente scolastico Salvatore Pirrera.
Una commemorazione ma anche un momento fortemente educativo, perché l’utopia propria soprattutto dei giovani si deve confrontare con la memoria, e quindi con la vera cultura sostanziata da capacità di discernimento.
Una nuova sensibilità comportamentale insomma capace di superare quella cultura dello scarto che ha prodotto quel tipo di tragedie, dei lager nazisti e delle foibe, che sono la pagina più vergognosa della storia moderna.
La scuola oggi non deve trasmettere soltanto contenuti e conoscenze ma anche e soprattutto comportamenti e valori. Insomma Memoria del passato, discernimento del presente, utopia del futuro di un’umanità veramente fraterna e solidale, al di là di ogni diversità di razza e colore della pelle, sotto il denominatore comune della dignità umana.
In questa direzione, oltre che i giovani del MLK, soprattutto l’impegno dell’Associazione culturale “Penna Sottile” fondata dal prof. Giuseppe Crapanzano, che coordinerà l’incontro e che è anche l’autore di un libro interessante dal titolo “L’Istria di Gina” del quale i giovani presenteranno qualche brano particolarmente significativo.
Gina è la protagonista di sofferenze e vicissitudini incredibili affrontate in un periodo molto difficile e travagliato dell’Istria, quale fu quello della fine della seconda guerra mondiale, in quella zona dove si consumò anche l’orrore spaventoso delle foibe, dovuto alla follia di Josip Broz, passato alla storia con il nome di Maresciallo Tito.
Diego Acquisto