Quale Pasqua quella di oggi….
Mi viene subito di dire…la stessa Pasqua del tempo di Gesù.
Ed invitato a scrivere, ho pensato subito a questo titolo, perché seppure in situazione sociale e storica assolutamente diversa, abbiamo urgente bisogno di recuperare la stessa tensione ideale che Gesù allora ha vissuto nella sua Pasqua, … tensione ideale nell’affrontare i non pochi problemi del suo tempo.
Problemi che – seppure in maniera e situazione sociale diversa – sono sostanzialmente gli stessi che si ripresentano oggi. Specie proprio in questo periodo in cui le culture che vorrebbero dominare livello mondiale sono quella “Putinista” e quella “Trunpista”, per fare riferimento ai Capi delle due grandi potenze, Russia e Stati Uniti, cioè Putin e Trump…
Ed inoltre l’incognita comunque incombente di qualche altra figura dell’estremo Oriente, che fa soprattutto riferimento alla grande potenza Cinese, che da sola ha più ha un numero elevatissimo di nascite, e quindi….davvero più abitanti dei ventisette Stati dell’Unione Europea….come anche dell’ intera Europa, dove la natalità e molto, molto bassa….
Tramite la voce autorevole del Cardinale Gambetti, attuale Arciprete della Basilica Vaticana, credo che bisogna accogliere il suo invito ad imitare anche oggi Gesù che, nella sua Pasqua ama vive, anzi “intensifica il dinamismo della socievolezza dell’amore nella dimensione della “prossimità reciproca”.
Un messaggio che il Cardinale ha lanciato, durante la Messa “in Coena Domini” in occasione del Giovedì Santo, quando si è rinnovata la tradizione di ripetere il gesto di profonda umiltà di Gesù di lavare i piedi ai suoi Apostoli.
“La Pasqua che celebra Gesù – ha detto nell’omelia il porporato – “accade in un contesto di prova, ingiustizie, vessazioni, calunnie, infermità, violenze, paura, solitudine”.
Una situazione non diversa da quella di oggi….moralmente quasi costretti a muoversi tra la cultura e l’imposizione dei potenti di oggi, che soprattutto in questo momento, possiamo chiamare “Tuunpismo” o Putinismo, le due figure che dominano in atto la scena ,,,, con lo spauracchio pure
Tuttavia Gesù, che risorto, parla subito di pace, …è la prima parola che dice….come ha tenuto a sottolineare nel suo messaggio augurale l’arcivescovo-metropolita di Agrigento Mons. Alessandro Damiano,…. in un mondo lacerato ad tanta violenza… Gesù, in quel contesto, come condizione alla pace… desidera ardentemente alimentare l’intimità, la familiarità del focolaio domestico, l’amicizia del cenacolo, la fraternità dell’assemblea ecclesiale. Per questo vuole mangiare con i suoi,…. fare Pasqua con loro.
Il gruppo che ha davanti Gesù è eterogeneo,… così come la società di oggi nel suo complesso…. un vero e proprio mosaico di umanità.
E non può non colpire la determinazione di Gesù di voler condividere il pane e il vino con tutti coloro che il Padre gli ha dato. “E’ così umano nella prova, – tiene a sottolineare il cardinale – che Lui pensa alle tante occasioni in cui l’uomo ha perso di essere così umano davanti alle fatiche della vita, impegnato nel cercare soluzioni comode o vie di fuga.
“Anche al presente – ha ancora aggiunto sempre il Card. Gambetti – stiamo attraversando una dura prova e anche tra noi c’è quel Giuda che prendeva quello che c’era nella cassa: il mondo ci sta portando via quello che abbiamo in cassa, i valori, l’intelligenza, la coscienza, l’amore umano… siamo tutti in vendita sulla base di un rapporto costi benefici, per un qualche profitto economico e di potere. Non vi è più cura delle relazioni familiari, amicali, professionali o istituzionali che siano e non vi è compassione per gli emarginati, i migranti, l’ambiente; il mondo ci tradisce, ovvero ci consegna ci per ricavarne qualcosa come fa Giuda con Gesù e come facciamo anche noi purtroppo quando nella religione o mediante la religione perseguiamo qualche forma di gloria, qualche bene materiale o qualche potere, vendiamo la nostra fede”. Forse anche costretti come siamo a muoversi nell’attuale contesto tra
E per concludere sempre col Card. Gambetti , “Anche oggi Gesù ama, non vuole vincere, non vuole essere applaudito, non vuole arricchirsi. La sola cosa che gli interessa è l’amore: … lava i piedi anche a Giuda,…. mi lava i piedi, ti lava i piedi. Vive il dinamismo della prossimità reciproca, vive il verbo del donare e del ricevere, vive davvero il potere di servire e l’impotenza dell’accogliere”.
Diego Acquisto
18-4-2025