Dilexit nos, la quarta enciclica di Papa Francesco
Dopo “Lumen Fidei” (2013), “Laudato sì” (2015) e “Fratelli Tutti” (2020) lo scorso 24 ottobre 2024 è stata pubblicata la quarta enciclica di papa Francesco dal titolo “Dilexit nos” (Ci ha amati), un documento sulla devozione al Cuore di Gesù.
L’uscita non è casuale perché avviene nell’anno delle celebrazioni del 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù del 1673. Come aveva annunciato in un’udienza generale dello scorso giugno, il testo di Bergoglio è una raccolta di riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una storia che risale alle Sacre Scritture “per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale”.
Papa Francesco ha scelto di pubblicare la sua nuova enciclica durante uno dei periodi più bui, critici e drammatici per l’umanità. Tensioni e guerre corrosive su più fronti che colpiscono principalmente i civili, divario sociale ed economico, consumismo sfrenato e sviluppo tecnologico che minaccia l’individualità dell’uomo: questo è il panorama preoccupante in cui si colloca la “Dilexit nos”. Papa Francesco, però, attraverso la sua enciclica chiede di cambiare lo sguardo, prospettiva e obiettivi personali e collettivi, facendo affidamento su ciò che è veramente importante, ossia il cuore.
“Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo” è il sottotitolo dell’enciclica che ruota intorno al concetto di “cuore”. Il testo ha l’obiettivo di far meditare i lettori sugli aspetti “dell’amore del Signore che possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore”. Bergoglio, nel documento, ripercorre la tradizione e l’attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”, esortando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la gioia di mettersi al servizio e lo slancio della missione.
Dopo una breve introduzione, l’enciclica sul culto del Sacro Cuore di Gesù è suddivisa in cinque capitoli. Il primo capitolo ha come titolo “l’importanza del cuore”: spiega il perché è necessario “ritornare al cuore” in un mondo complesso ed egoista, dove tutti siamo diventati consumisti e schiavi del mercato. Bergoglio sottolinea che è il cuore che “unisce i frammenti” rendendo possibili legami autentici. Il mondo può cambiare partendo dal cuore poiché solo con esso di superano gli individualismi.
Il secondo capitolo esplora i gesti e le parole d’amore di Cristo, mentre il terzo, intitolato “Questo è il cuore che ha tanto amato” spiega come la Chiesa rifletta e abbia riflettuto “sul santo mistero del Cuore del Signore”. Francesco qui evidenzia che “la devozione al Cuore di Cristo è essenziale per la nostra vita cristiana in quanto significa l’apertura piena di fede e di adorazione al mistero dell’amore divino e umano del Signore, tanto che possiamo affermare ancora una volta che il Sacro Cuore è una sintesi del Vangelo”. È quindi necessario rinnovare la devozione al Cuore di Cristo anche per contrastare “nuove manifestazioni di una ‘spiritualità senza carne’ che si moltiplicano nella società”.
Nel quarto e quinto capitolo si parla di due aspetti che “la devozione al Sacro Cuore dovrebbe tenere uniti per continuare a nutrirci e ad avvicinarci al Vangelo: l’esperienza spirituale personale e l’impegno comunitario e missionario”. Il quarto ha come titolo “L’amore che dà da bere”; il quinto invece, “Amore per amore”, esamina la dimensione comunitaria, sociale e missionaria della devozione al Cuore di Cristo. Il testo si conclude con la preghiera di Papa Francesco affinché grazie al Cuore di Gesù possa rafforzarsi la nostra capacità di amare e servire, “per spingerci a imparare a camminare insieme verso un mondo giusto, solidale e fraterno”.