Trovo per caso….ed offro ancora alla riflessione ….
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Considerazioni sulla lettera del Sindaco Lorenzo Airò
Leggendo le sue osservazioni sull’attuale condizione della cittá, anche nella particolare ottica da Lei usata, mi veniva in mente l’affermazione di S. Agostino : “ Che cosa di nuovo ed insolito patisce ai nostri tempi il genere umano –(favarese, aggiungo io) – che non abbiano patito i nostri padri?”.
Però, tengo subito a precisare, che il suo documento merita di essere attenzionato da parte di tutti, (a partire dai suoi compagni di cordata politica), per le linee future che , mi pare, vuole proporre.
Tutto quello che può andare nella direzione di un vero bene della collettivitá favarese, spronando tutta la macchina amministrativa (burocrati, dirigenti, dipendenti vari nelle varie mansioni, autoritá politiche ai diversi livelli … …ecc…), migliorandone la cultura nella linea del servizio ai cittadini e quindi, la qualitá della vita, nell’immediato presente o nel prossimo futuro, credo che debba essere da tutti accolto favorevolmente, senza remore né pregiudizi.
Pienamente condivisibile e lodevole quindi, l’appello a rilanciare l’impegno da parte di tutti per il bene della cittá… Premesso questo, sembra assolutamente giustificato, il richiamo – tra le righe – ai suoi stessi compagni di partito o ad alcuni di essi, verso i quali in passato, da parte sua, mi pare che non sia mancata qualche severa osservazione critica, come per esempio nel periodo (passato o ancora in atto?) della cosiddetta maggioranza dei 19. In questo senso, un passaggio, a mio giudizio, particolarmente significativo è l’invito , a “dare prioritá ad un sistema di alleanze compatibili con il PD e assieme affrontare il presente e il futuro”.
Tutti abbiamo il dovere di sperare e preparare il meglio, guardando al presente, con un occhio al recente passato e quindi doverosamente, ancora di più, al prossimo futuro , guardando con interesse ai fermenti in atto, compresi i cosiddetti “Progetti per il territorio”, di freschissima elaborazione.
Per chiarezza dobbiamo ricordare che il recente passato amministrativo di Favara, – in cui Lei come sindaco è stato l’attore principale – ha registrato, nel segreto dell’urna, un severo (forse anche troppo severo , ed inaspettato nelle dimensioni), giudizio negativo da parte degli elettori che hanno deciso, senza se e senza ma, il cambiamento.
Il presente lo stiamo vivendo, con le valutazioni che ognuno man mano si va formando, in relazione alle risposte che gli uomini eletti (a partire dal Sindaco) ed i Partiti della maggioranza sanno dare ai problemi passati, recenti ed emergenti della cittá.
Il giudizio, quello che democraticamente vale, al di lá di ogni attuale, anche rispettabile valutazione (positiva o negativa che sia) prima o poi, lo daranno i cittadini nel segreto dell’urna.
Stando ad un giudizio, che a me pare largamente comune, sino ad ora i pochi esponenti dell’opposizione voluta dagli elettori in Consiglio Comunale, non sembra che abbiano offerto alla cittá un’alternativa valida e credibile di diversa logica amministrativa, con proposte coraggiose e chiare. Né, soprattutto, hanno incalzato positivamente la maggioranza, inchiodandola al suo dovere per il bene della cittá, godendo solo delle divisioni e magari abilmente provocandole, forse anche seminando di proposito zizzania, nella speranza di averne un ritorno vantaggioso e senza curarsi, intanto, dei possibili danni alla collettivitá.
E forse questo, come ha candidamente ammesso con soddisfazione, – che si fa fatica a comprendere – qualcuno della sua cordata, ha determinato o almeno contribuito a favorire la nascita di un’opposizione fatta in casa, tutta interna alle stesse forze che hanno voluto l’elezione di questo Sindaco. La sua lettura di quanto avvenuto non mi sembra tanto dissimile dalla mia.
La situazione di Favara, se per un verso reclama il rafforzamento (o la nascita) di un nuovo stile di amministrare, nello stesso tempo credo anche che sia emblematica per quanto riguarda pure la necessitá di un nuovo modo di fare opposizione.
Se la situazione dovesse restare così, il rischio sarebbe di non potere offrire all’elettorato nulla di positivo e di celebrare il rito delle elezioni in un clima che non riesco a definire, perché in pratica i favaresi dovrebbero scegliere tra due fazioni di uno stesso Partito, con la tentazione ancora più facile del passato di ricorrere a tutti quei mezzucci discutibili e dannosi, di racimolare voti comunque e ad ogni costo, senza badare alla qualitá delle persone ( che, sicuramente verranno scelte all’ultimo momento, magari alla men peggio…) ed ai programmi. La conseguenza nella prossima legislatura potrebbe essere anche più problematica dell’attuale.
Per quanto riguarda i suoi interventi, ripetuti nel tempo, sull’attuale Amministrazione, nella certezza che Lei avrá sicuramente fatto un esame impietoso del voto dei favaresi che non Le hanno confermato la fiducia, perché non manifestare con la provata chiarezza, di cui non solo io le ho dato atto, il suo punto di vista e le correzioni necessarie che ha deciso di apportare per evitare gli errori compiuti ? Non sarebbe, questo sicuramente, un contributo serio alla crescita della democrazia a Favara ? Non sarebbe il caso, per esempio, riconoscendo di avere sbagliato, di prendere pubblicamente le distanze da certa cultura radical–libertaria, estranea tra l’altro alla cultura migliore del suo partito di provenienza, come pure dei cattolici democratici ? Per essere chiaro, quella cultura che ha portato all’erezione del monumento alla Venere nuda (ormai da tutti dimenticato), con tutto il contorno di festa che l’ha accompagnata, tra lo sbigottimento della maggioranza della popolazione, e tra l’altro, con sperpero ingiustificato di pubblico denaro ? Questo, naturalmente, è solo un esempio… …insomma pensare agli errori commessi ed assicurare pubblicamente l’elettorato, in questo come negli altri campi, della decisa volontá di non ripeterli. Parlare insomma si delle cose buone realizzate durante il periodo della Sua Amministrazione, ma anche degli errori commessi e del proposito vero di eliminarli, in una eventuale chiamata di servizio alla Comunitá favarese, come persona o come raggruppamento politico.
Intanto, a mio giudizio, bisogna darLe atto che Il suo documento ha il merito di dare una seria scossa a tutti, in questo momento di difficoltá in cui ancora ci si attarda a formare la Giunta di Governo della Cittá. Dopo la mazzata del TAR, la politica favarese deve trovare il coraggio di curare se stessa. E’ tempo di muoversi, superando personalismi ed interessi di piccolo cabotaggio. Il Sindaco è chiamato giustamente in causa in prima persona, anche dando alle donne – come Lei dice – un maggiore spazio di quello previsto dallo Statuto. Favara chiede di fare presto. Lo esige il bene comune. Il susseguirsi delle riunioni ed il prolungarsi delle trattative induce, purtroppo, a pensare che la lotta a difesa di interessi personali e/o di gruppo, si trasforma in uno scontro di veti incrociati che paralizzano o addirittura fanno completamente dimenticare la ricerca del bene comune.
Come ha denunciato recentemente un autorevole uomo di Chiesa, “Il rischio che tutti corriamo è di guardare in basso, solo in basso, imprigionati e rovinati come siamo dal nostro ‘io’: un ‘io’ spesso pesantemente segnato dall’individualismo e dall’egoismo, un “io” che ripiegandosi su se stesso tende ad assolutizzarsi, a configurarsi come un ‘idolo’ da adorare e per il quale si è disposti a sacrificare tutto”.
I cittadini favaresi devono essere messi nelle migliori condizioni per giudicare e dovranno giudicare il comportamento dei Partiti come dei singoli, nel ruolo loro assegnato di Governo o di opposizione, secondo il mandato ricevuto nelle ultime elezioni amministrative del maggio 2007.
Con sensi di stima
Favara 18.08.2010
Sac. Diego Acquisto