La Chiesa che morirà

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Si tratta del titolo di un volume di recente pubblicazione, che sta facendo molto discutere; un volume del monaco benedettino fratel Michael Davide Semeraro, monaco benedettino, non nuovo a pubblicazioni di carattere  pastorale, a dir poco,  graffianti,…e  che però in quest’ultima sua opera,  a parere di non pochi, ha davvero superato ogni limite, perché  di più,  che non si possa dire.

Un titolo seguito da un sottotilolo significativo “L’arte di raccogliere i frammenti per impastare nuovo pane”. Sottotilo su cui, in genere,  non ci si sofferma…… e che invece merita davvero attenzione.

“La Chiesa che morirà”.  Si tratta di un’affermazione perentoria, a giudizio dell’autore assolutamente certa, visto che non segue né un punto esclamativo, né un punto interrogativo.

Abbiamo tante volte sentito affermare, con un giudizio sommario largamente condivisibile, non solo  che viviamo in un’epoca di continui cambiamenti, ma che soprattutto però quello che stiamo vivendo è un cambiamento d’epoca, in cui però a differenza del passato la sfida non è più geografica, ma di tipo antropologico, con tutto quello che questo comporta.

Non è più geografica perché non ci sono nuove terre da scoprire ed evangelizzare; il messaggio cristiano ha raggiunto tutti i luoghi.

La sfida antropologica, – dicono gli esperti – è superiore e più impegnativa di quella genetica, comporta capire bene il tipo di umanità che abbiamo davanti, psicologicamente diverso da quello del passato, con diversa sensibilità…al quale dobbiamo presentare il messaggio. Perciò senza volere continuare ad essere “i gendarmi” del mondo, accogliere gli uomini di oggi e del mondo di oggi così com’è, non come vorremmo che il mondo fosse…c come gli uomini fossero.

Perché è verità fondamentale di fede che Dio ama il mondo così com’è….non come dovrebbe essere….e le persone così come vivono e sentono di essere.

Mentre scriviamo queste cose ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà  a capire bene quello che si vuole dire…., e quindi poi a tradurre in pratica il messaggio evangelico finalizzato  – (siamo perfettamente convinti) – alla promozione umana, culturale, spirituale, degli uomini di tutti i tempi.

Viene suggerito tra l’altro…forse come primo sforzo a resistere al fascino del sacro e comunque a non confonderlo con la santità, perché la santità è solo accogliere la forza del Vangelo che salva.

Morirà o è già morto…mi viene da dire…per far4e un esempio, un certo tipo di Chiesa con il malinteso fascino del sacro….

Morirà (o è già morta) una Chiesa nostalgica del passato…..con tutto quello che in passato la chiesa determinava, senza o con il potere temporale, direttamente esercitato.

Del volume con titolo di cui sopra, con questo nostro scritto vogliamo suscitare attenzione, soprattutto per la problematica che propone….una problematica che non ci deve trovare (almeno non del tutto) impreparati…..auguri .

Diego Acquisto

18-7-2024

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