Ancora qualche considerazione su don Luigi Sturzo
La Conferenza Episcopale del Lazio, a suo tempo, nei riguardi di don Luigi STURZO, ha rinviato l’apertura del lungo iter del processo di possibile beatificazione… perché nel 1997 si era appena consumata la frammentazione della Democrazia Cristiana ed i Vescovi vollero evitare strumentalizzazioni politiche. Oggi… la situazione è cambiata ed il rischio è del tutto superato.
Comunque a giudizio di qualche esperto, come ad esempio Mons. Michele Pennisi, – grande studioso di don Sturzo …adesso Arcivescovo emerito di Monreale, …dobbiamo dire chiaramente che – la causa non sarà sicuramente breve e gli esiti, come sempre, non sono scontati.
Mons. Pennisi fa presente che, dopo il lavoro biografico della Commissione di cui è presidente, la Commissione teologica dovrà valutare il rischio di eresie o di dottrine non avallate dalla Chiesa.
Intanto è importante non tirare da una sola parte il pensiero di don Sturzo, cioè a dire sfuggire alla trappola sempre ricorrente delle strumentalizzazioni. A tutt’oggi manca ancora la prova dei miracoli,… ma intanto…..dato che si è conclusa positivamente la fase diocesana, ….fase diocesana, che è bene sempre ricordarlo….sempre è preliminare a tutto… qualcuno potrà incominciare a rivolgergli, privatamente, preghiere…..cioè a raccomandarsi…privatamente…a don Sturzo…privatamente però…
Don Sturzo, dalla cui scuola….continuando quanto già abbiamo detto la volta scorsa… son venuti fuori
Alcide De Gasperi, tra i fondatori del Partito Popolare, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1945 al 1953, artefice della ricostruzione del Paese, dopo i disastri della guerra mussoliniana ….del quale De Gasperi – pure – è stata aperta a Trento la fase diocesana del processo di beatificazione nel 1993….fase diocesana che, come quella di don Sturzo, non ci risulta ancora conclusa…
Giorgio La Pira, siciliano d’origine, perché è nato a Pozzallo (Ragusa), esponente della Democrazia Cristiana, sindaco di Firenze dal 1951 al 1958, e poi dal 1961 al 1965…..del quale è pure in corso la causa di canonizzazione, ….causa che tiene conto e deve tenere in conto…con tutto quello che questo comporta… anche dell’enorme mole degli scritti privati,….la causa è stata aperta a Firenze nel 1986.
Per non parlare poi di Giuseppe Lazzati, di Igino Giordani, di Schuman, ministro degli Esteri francese.
Accanto a Sturzo insomma, molti sono i protagonisti della vita politica, che influenzati più o meno direttamente dal suo pensiero, sono in corsa – possiamo dire – per giungere ad essere inseriti ufficialmente tra i beati ed i Santi,…..Santi che possibilmente saranno dichiarati tali… ufficialmente ….Santi cioè riconosciuti dalla Chiesa.
Comunque, don Sturzo è sicuramente una delle figure “che più hanno onorato sia il cattolicesimo italiano, sia il sacerdozio cattolico”; quella di don Sturzo, come ha voluto sottolineare con forza, qualche tempo fa, il card. Ruini, “alla base del suo pensiero politico, umanistico e cristiano” c’era una concezione della politica come “un dovere civico, un atto di carità verso il prossimo”.
Una visione valida ancora oggi….valida per chiunque si pone al servizio del governo della cosa pubblica.
Don Luigi Sturzo ha considerato suo dovere esercitare il suo ministero sacerdotale in un campo diverso da quello abituale, ossia nel campo della politica, per ricondurla alla sua finalità naturale di carità e di servizio. Egli si è battuto instancabilmente per la moralizzazione della vita pubblica, mettendo alla base del suo pensiero politico, la visione che “la politica è carità, ossia esigenza d’amore e di servizio del prossimo, ricerca ed attuazione del bene comune”, …. bene comune nell’ordine temporale, che però, dice rapporto anche al bene spirituale, … dice rapporto alla vera vita, quella soprannaturale, e, pertanto, la politica non è separata, tanto meno è esente dalla morale.
Proprio questa nota dominante, “impregna già il suo primo proclama “ai liberi e forti” del 1919 nella fondazione del Partito Popolare Italiano,… per il quale – si badi bene – non ha voluto impegnare la responsabilità della Chiesa, ma soltanto dei cattolici italiani.
Ripeto, non ha voluto impegnare la responsabilità della Chiesa ma soltanto quella dei cattolici italiani.
….. Anche quando la sua attività politica da taluni ecclesiastici fu considerata contraria agli interessi della Chiesa, Don Sturzo fu sempre chiarissimo: l’impegno politico dei popolari doveva rispondere ai valori perenni del cattolicesimo, ma non doveva mai essere emanazione diretta della Chiesa e della Gerarchia ecclesiastica.
Al centro di ogni sua preoccupazione sempre, il buon ordine sociale, il giusto ordine internazionale e il corretto uso del potere politico al servizio della verità e dei più deboli.
Una figura davvero eccezionale, quella di Don Sturzo,…una figura che ha attraversato i momenti più difficili della storia europea del XX secolo. E mai in modo passivo, ma sempre con impegno: formulando idee, scrivendo libri, assumendo posizioni. Come quando, nelle elezioni del 1919, dopo 40 anni di Non Expedit, – il famoso non expedit di Pio IX, (non conviene…non expedit che i cattolici entrassero in politica),… con cui in pratica fu proibito ai cattolici di partecipare alla vita politica … alla vita politica dell’Italia – finalmente, dopo l’abrogazione del non expedit, nel 1919, dopo 40 anni, comparve sulla scena politica italiana il Partito Popolare, da lui, don Sturzo fondato… Partito, come ormai riconosciuto da tutti, con un senso notevolissimo della libertà e dei doveri civili.
Un prete che, insomma, ha coniugato fede e politica… Don Sturzo, un prete che ha vissuto una spiritualità incarnata nel contesto sociale del suo tempo ed ha esercitato la sua carità pastorale attraverso un impegno culturale, sociale e politico.
Un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro i quali, da cristiani hanno tentato e tentano ai nostri giorni… di conciliare una profonda esperienza spirituale con l’impegno sociale e politico.