Favara ama la Chiesa Madre con la sua maestosità

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 La Chiesa Madre di Favara è indubbiamente   una delle più belle e più grandi dell’arcidiocesi agrigentina e quello che mi ha sempre  colpito, sin dall’inizio,  nei miei ormai tantissimi anni di servizio pastorale a Favara, è il sentimento comune di particolare legame che, anche inconsapevolmente, i favaresi hanno verso questo edificio sacro, la cui grande cupola (o forse meglio da chiamare cupolone!) che è quello che, sempre e subito,   si nota  in tutte le riprese televisive che interessano la città. Un cupolone che  domina e risalta  ancora nettamente sul panorama della città, ergendosi quasi a protettore e  diventandone perciò   il simbolo.

Simbolo di maestosità e   bellezza sicuramente, ma anche, forse per molti, in modo magari positivamente  subliminale, di spiritualità e di richiamo al soprannaturale.

Diciamo che ancora risalta, perché continua decisamente  a svolgere la sua positiva funzione,  dominando pure adesso, malgrado i tanti palazzi e palazzoni, più o meno legittimi, ma comunque imponenti, che negli ultimi decenni,  sono stati costruiti all’intorno.

Tutti sentimenti che ho potuto constatare di persona, anche recentemente…. nel luglio del 2020, quando sono accorso   subito, appresa a  notizia dell’incendio divampato, a causa di un corto circuito , all’interno della Chiesa,  causando notevoli  danni.

Un incendio  che sicuramente avrebbe potuto causare danni molto più gravi se non fosse stato  subito dato  l’allarme,  fortunatamente   raccolto con pronta sollecitudine   dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Agrigento.

Ricordiamo  infatti che allora il  Comando provinciale,  tempestivamente, ha inviato due squadre che hanno controllato e riuscito in breve a spegnere le fiamme, mentre c’è voluto poi tanto altro tempo per liberare tutto il luogo sacro della Chiesa dal fumo, che ha annerito pareti, soffitto e  non solo !.

E mi piace richiamare alla memoria quello che riferivano subito le cronache di allora, il giorno successivo: “Palpabile la sofferenza dei cittadini presenti e di quanti dalla notizia dell’incendio venivano  raggiunti nei vari quartieri della città. Tristezza per questa inaspettata notizia  ! visibile la commozione per la Chiesa Madre, a cui tutti i favaresi sono tanto legati e  chiamata in gergo popolare  ancora da molti la “Chiesa granni”, oltre che per l’ampiezza del suo interno, sicuramente anche per il suo  grande cupolone che sovrasta  la citta ed è visibile anche a notevole distanza. Ancora una prova non lieve  per Favara, una prova di sofferenza per il tessuto sociale favarese già negli ultimi tempi, per vari motivi tanto provato per varie cause di carattere socio-politico, igienico, etico-culturale, compresa la celebrazione che già proprio alla Matrice proprio domani 17 luglio era programmata per la povera favarese Lorena Quaranta, vittima di un assurdo femminicidio nel messinese; una celebrazione di suffragio, che adesso dovrà svolgersi sicuramente altrove.”

Adesso il richiamo a tutto questo mi è venuto in mente, per il gradito invito, che mi è appena pervenuto da parte dell’arciprete, Don Nino Gulli e che riguarda un momento gioioso, perché proprio   domani alle ore 20,00, in Chiesa Madre si terrà un Concerto dell’“Accademia musicale free  Melody”, nell’ambito di un progetto finalizzato, con diverse iniziative e momenti diversi,  a restituire alla Chiesa Madre l’organo distrutto da quell’incendio.

Un evento a cui comunque  tutti siamo invitati, come conclusione orante dell’anno che ci mettiamo alle spalle, con la preghiera perché  nel nuovo anno, tutti possiamo essere migliori ed ancora  più impegnati nel bene, ciascuno nel suo ruolo, nella sua vocazione, nel campo specifico in cui continuerà o comunque  si troverà  ad operare.

Diego Acquisto

29-12-2023

 

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