Una memorabile pagina di storia locale favarese su Radio RF 101….la manifestazione antimafia del 2010
32-EDITORIALE di Radio Favara 101- lunedì 29.11.2010
Riuscita manifestazione antimafia a Favara-26.11.2010
Riuscita e partecipata la manifestazione di protesta a Favara, conseguente alla cattura del boss superlatitante Gerlandino Messina in Viale Stati Uniti, lo scorso 23 ottobre. La Favara degli onesti ha voluto deplorare ogni mafia ed iniziare un cammino nuovo di liberazione da quelle catene che non le permettono di sprigionare le sue migliori energie. Inoltre ha voluto dire a quella parte minoritaria, succube e ancora vittima della cultura mafiosa, che la mafia non deve dettare legge nel territorio favarese, non deve inquinare la sua economia, non può e non deve condizionare i tempi e i ritmi della politica amministrativa della città, né proporsi a luogo privilegiato di intermediazione, soprattutto nei momenti in cui si gestiscono appalti o si offrono possibilità di posti di lavoro. Questo in estrema sintesi il senso di tutti i messaggi e della composta e partecipata manifestazione che si è svolta, in maniera ordinata, malgrado le cattive condizioni meteorologiche, secondo il programma concordato dall’Amministrazione Comunale, dai capigruppo delle varie forze politiche presenti in Consiglio Comunale con la guida del Presidente Gargano, dai dirigenti scolastici e delle varie associazioni sindacali, culturali e di volontariato, nonché dai massimi responsabili, chierici e laici della Comunità Ecclesiale locale. Saltata la presenza di don Luigi Ciotti, rinviata ad altra data ed occasione, sono risultate presenti tutte le altre Autorità, dal Prefetto Francesca Ferrandino, al magistrato favarese Laura Vaccaro, al Presidente della Provincia D’Orsi, a deputati nazionali e regionali (gli onn. Gentile e Panepinto), ai segretari provinciali della CGIL, Mariella Lo Bello, della CISL Salvatore Montalbamo, della UIL Dario Broccio, a numerosi sindaci, al Vicario per la pastorale, don Baldo Reina, in rappresentanza del’arcivescovo Montenegro, fuori sede, impegnato nei lavori della CESi ), accompagnato dal direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale, don Mario Sorce.
Il corteo è partito da due diversi punti, Piazza della Vittoria e Piazza della Pace, per incontrasi all’inizio del Viale State Uniti e formare un lungo e variegato serpentone, animato dalla locale banda musicale, da slogan e striscioni degli studenti dei vari ordini di scuola della città. Ma mano che si passava davanti al palazzo che ha ospitato e protetto la latitanza di Gerlandino Messina, spontaneo sempre da parte di tutti i gruppi è partito un applauso diretto alle forze dell’ordine, che proprio in quel covo, con un’ardita ed indovinata operazione-lampo da manuale, senza sparare un solo colpo, hanno sorpreso il latitante, che si è consegnato senza opporre resistenza alcuna.
Un certo disappunto, nei commenti che si ascoltavano, era quello che gli abitanti della zona non hanno preparato nessun segno esterno di protesta per quell’ospitalità, e neppure manifestazione alcuna di plauso per le forze dell’ordine.
Dopo la conclusione del corteo in Piazza Armi, con l’inno di Mameli, nel vicino Salone del Boccone del Povero, il Consiglio Comunale aperto, con la presenza di 29 consiglieri comunali su 30.
All’inizio la parola agli studenti dei vari gradi di scuola, a partire dalla scuola primaria, sino ai vari istituti di scuola secondaria di secondo grado. Tutti hanno presentato il frutto delle loro riflessioni e del lavoro svolto nelle settimane precedenti sul prezioso valore della legalità, ricevendo consenso ed applausi da parte dell’attento uditorio; quindi, a nome dei vari dirigenti scolastici, ha parlato la dott.sa Enrichetta Maltese, dirigente del 1° Circolo, che ha ringraziato tutti gli operatori scolastici e le famiglie degli alunni per la collaborazione. Un momento davvero toccante, qaundo il prof. Giuseppe Alonge, responsabile della “Fondazione Francesca Di Bernardo contro le malattie incurabili”, che ha consegnato una “Lettera aperta dei morti per tumore in questa terra agrigentina violentata dalle ecomafie”. Motli e qualificati gli interventi dal prof. Montalbano per i sindacati confederali, aGiuseppe Catanzaro per la Confindustria, Don Mimmo Zambito per la Comunità Ecclesiale, al Sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro, all’on. Nino Bosco, al coraggioso imprenditore Ignazio Cutrò che si è ribellato al pizzo, alla sig.ra Gebbia, il cui fratello è stato vittima innocente in un agguato di mafia, all’on. Speziale, all’on. Lumia, all’on. Fabio Granata.
Il consigliere comunale Luigi Sferrazza ha letto una mozione contro la cultura mafiosa, concordata con tutti i capigruppo consiliari, che è stata approvata all’unanimità dai tutti i consiglieri presenti. Il Sindaco Russello ha ringrazia tutti ed in particolare le forze dell’ordine e la magistratura.
A conclusione la consegna delle benemerenze al colonnello Vincenzo Raffo della GdF, al colonnello Mario Di Iulio dei carabinieri, al questore Girolamo Di Fazio.
La cittadinanza onoraria è stata concessa al Procuratore capo Francesco Messineo, della Procura Regionale di Palermo ed al suo aggiunto Vittorio Teresi.
Teresi ha voluto scusarsi per qualche “espressione infelice” nei riguardi di Favara e dei favaresi, pronunciata nel corso della conferenza stampa, mentre il procuratore Messineo si è detto onorato e gratificato della cittadinanza onoraria di Favara ed ha promesso di essere sempre presente, quando si faranno manifestazioni per la legalità.
Pur con tutti i traguardi raggiunti – ha ammonito però Messineo – “la sconfitta della mafia, anche se sicura, non è certamente dietro l’angolo”. Ed inoltre , per la sconfitta definitiva, che va al di là di quella repressiva e militare – ha concluso – risulta indispensabile l’aiuto e la collaborazione della società civile, con “un cammino ed un impegno decisamente nuovi”.
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