Favara-Una pagina di storia locale…..ricordando STEFANO POMPEO…..documento del CPC di allora …24 anni fa ….

giovedì 23 aprile 1999

GIORNATA di DIGIUNO e VEGLIA di PREGHIERA

 

La Comunità Ecclesiale di Favara

            di fronte al gravissimo fatto di sangue che è costato la vita a  Stefano Pompeo, un innocente ragazzo di 11 anni,

si unisce

profondamente al dolore dei familiari, per i quali invoca capacità di perdono e forza d’amare,

chiede

che siano assicurati alla giustizia i responsabili dell’efferato episodio criminoso

condanna

ogni logica perversa, di violenza e di sopraffazione che si contrappone a quella evangelica dell’amore e del rispetto della persona,

invita

Favaratutti quelli che hanno responsabilità formative ad un’azione ancora più efficace ed incisiva, che punti al cuore ed alla coscienza, al fine di isolare e fare “terra bruciata” attorno a quanti si lasciano irretire in gruppi malavitosi o organizzazioni di mafia,

s’impegna

a rifiutare decisamente la logica mafiosa che è la logica di Caino ed a costruire una cultura fondata sui valori del rispetto della vita, della condivisione e della fraternità

richiama

le Autorità competenti a volere intensificare la loro azione, non lesinando uomini e mezzi per un efficace controllo del territorio sollecita  le Comunità religiose ed i Gruppi ecclesiali ad una testimonianza orante e per qu  fissa  per giovedì 29 aprile, una giornata di penitenza e di digiuno, con raduno alle ore 19 davanti alla Scuola Media “Brancati”, da dove poi inizierà una marcia silenziosa sino alla Chiesa Madre, dove si svolgerà una Veglia di preghiera.

 Una riunione, quella della Comunità ecclesiale favarese di ieri sera, che si è protratta sino a tarda notte e che si è conclusa con l’approvazione del documento che abbiamo letto per intero.

Una riunione alla quale hanno partecipato tutti i Parroci del luogo, il cooordinatore laico del Consiglio Pastorale Cittadino, Prof. Giuseppe Mancuso, alcuni insegnanti di religione nelle scuole statali, tanti laici impegnati nei vari settori  della pastorale e nella preparazione della Missione Popolare dell’Anno Santo del 2000.

Nel corso della riunione era emersa anche l’idea di sospendere per quest’anno, vista la gravità eccezionale del fatto di sangue che ha spento la vita fisica

dell’ undicenne STEFANO POMPEO,

tutte le feste religiose esterne con musica, illuminazione e giochi pirotecnici, comprese le stesse processioni esterne, come sostenevano alcuni, limitando la festa religiosa solo all’interno della Chiesa.

 Una decisione che sarebbe stata senz’altro molto forte e significativa e che forse avrebbe lasciato un segno nel tessuto sociale. Una decisione che comunque, almeno per il momento è stata accantonata, in attesa di una più matura riflessione, circa la reale possibilità di raggiungere, senza fraintendimenti, i traguardi prefissati, con un consenso molto largo del popolo di Dio.

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N.B.-—In effetti poi  anche  la festa esterna più importante, cioè quella di S. Giuseppe  ….è stata notevolemte ridemensionata……tutto ridotto al minimo….con decisione del Vescovo Ferraro…….e concorde richiesta del CPC, unitamente a tutti i Parroci, con il   Vicario Foraneo,  …servizio  in quel periodo prestato dal sottoscritto …….

Sac. Diego Acquisto

Parroco di S. Vito

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Notiziario di Telepace

mercoledì 28.04.1999

Penitenza e preghiera per Stefano Pompeo

servizio di don Diego Acquisto

Favara ancora al centro dei riflettori della cronaca domani, in coincidenza con la Giornata di penitenza, di digiuno e di preghiera, indetta dalla Comunità Ecclesiale, che, -ricordiamo- aveva tenuto una riunione straordinaria la sera precedente il funerale del ragazzo assassinato dalla mafia. Riunione nel corso della quale era stato approvato un documento per richiamare tutti ad un impegno ancora più deciso per contrastare la logica mafiosa definita logica di Caino e favorire invece una nuova cultura, fondata sui valori del rispetto della persona, della solidarietà e della condivisione. Nella stessa riunione, l’iniziativa per Giovedì 29 aprile, appunto domani, di una Giornata di penitenza e di digiuno, con raduno alle ore 19 davanti alla Scuola Media “Brancati”,- la scuola dove Stefano frequentava la classe 1 D – e dopo il raduno una marcia silenziosa fino alla Chiesa Madre, dove si svolgerà una Veglia di Preghiera.

Ed alla marcia ed alla Veglia di preghiera già in molti hanno dato l’adesione. I primi a farlo sono stati i vari Istituti scolastici della Città, dalle Scuole elementari alle Scuole Medie, agli istituti superiori; a questi si sono uniti subito dopo, i rappresentanti delle varie forze politiche e quindi la decisione dei commercianti, che concordemente hanno deciso di tenere spente, per l’intero pomeriggio di domani, le vetrine e abbassare le saracinesche al passaggio del corteo. Insomma, piena adesione della società civile alla marcia silenziosa promossa dalla Chiesa favarese, per ricordare il sacrificio del piccolo Stefano Pompeo, ucciso impietosamente in un agguato di stampo marcatamente mafioso. Ma oltre al ricordo, al Clero locale ed a tutte le forze sane della Città, sta a cuore la presa di  coscienza della gravità di una situazione che ha subito bisogno di correttivi, per evitare che Favara sia ulteriormente mortificata, con perdita di vite umane e questo per la pervicacia di un gruppo che resta sordo alle sollecitazioni di una nuova cultura della legalità e della fraternità.

La Chiesa di Favara nel documento ufficiale, largamente diffuso con manifesti e volantini, tra l’altro, ha dure parole di

condanna

contro ogni logica perversa, di violenza e di sopraffazione che si contrappone a quella evangelica dell’amore e del rispetto della persona,

invitando

tutti quelli che hanno responsabilità formative ad un’azione ancora più efficace ed incisiva, che punti al cuore ed alla coscienza, al fine di isolare e fare “terra bruciata” attorno a quanti si lasciano irretire in gruppi malavitosi o organizzazioni di mafia. Assicurare poi i responsabili alla giustizia è certamente dovere che spetta allo Stato con i suoi organi investigativi, ma dovere di tutti è anche collaborare a questo fine.

 

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