AUGURI PASQUALI…. “tempo di scelte coraggiose senza opportunismi”.
45-Edit.Rad. RF 10-lun. 3-4-2023–Appello Zuppi e Sett.Santa
Un cordiale saluto a tutti i radio-ascolatori da parte mia, don Diego Acquisto e per la parte tecnica da Alberto D’Anna
Siamo all’inizio della Settimana Santa – il nome dice tutto – e già da oggi in tutti i nostri Comuni iniziano le varie, diverse tradizioni di manifestazioni religiose che culminano poi nei riti suggestivi del Venerdì Santo…e quindi dopo la giornata di silenzio del Sabato santo, per ricordare il tempo trascorso da Gesù nel silenzio del sepolcro, l’esplosione della gioia per la Risurrezione nella Veglia Pasquale e quindi nel giorno di Pasqua…che dà inizio al tempo pasquale….tempo di gioia…che dura 5° giorni e che si conclude con la Pentecoste, che segnarono l’inizio della Missione della Chiesa…..quello che è avvenuto 2000 anni fa a Gerusalemme….quando gli apostoli con la forza dello Spirito vinsero ogni paura…iniziarono la missione fino al martirio…dato che i primi secoli , sino al 313 ….furono secoli di persecuzione…..
Siamo quindi, in questo lunedì, all’inizio della Settimana Santa, all’indomani della domenica delle Palme….oggi a Favara c’è la processione della Madonna Addolorata che va a visitare il Calvario ….un unicum questa tradizione di Favara, tra tutti i 43 Comuni della nostra arcidiocesi…e voglio suggerire oggi – in questo giorno particolare….un supplemento di riflessione su quello che il Card. Matteo Zupp, nella sua qualità di presidente, ha detto al recente Consiglio permanente della Cei di primavera…..lo ha detto a tutti i vescovi per dirlo a tutti gli italiani……in breve il card. Zuppi, senza giri di parole, ha detto, chiaro e tondo a tutti, proprio a tutti quanti sono direttamente impegnati nel nobile servizio della politica—-con le diverse e visioni…di destra, sinistra, centro….proprio a tutti che oggi sono necessarie : «Scelte coraggiose senza opportunismi»
Un appello alla politica unito a un messaggio di speranza. “È davvero per tutti tempo – ha detto…ripetiamo – tempo di scelte coraggiose e non di opportunismi”. Perché siamo a “un preludio di primavera”, dopo l’“inverno” che ha connotato gli anni passati.
In pratica il cardinale Zuppi. …ha rilanciato l’appello rivolto nel settembre scorso da Matera “ai politici”, ma per certi versi – lo voleva dire – a tutti perché indicava alcune preoccupazioni che chiedono di trovare risposte certe, non provvisorie, non precarie, e sempre parziali”. In sostanza – a settembre – ha voluto mettere il dito sulle piaghe di questa società italiana: “Le povertà in aumento costante e preoccupante, l’inverno demografico, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, i migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell’espressione democratica dello Stato e della legge elettorale”.
Per questo bando agli opportunismi e avanti con le scelte coraggiose. Che si riferiscono a tutte le questioni citate…..- (specificamente aggiungo io…, l’inverno demografico…..dato il notevole calo di nascite….e l’Italia che così rischia di scomparire come popolazione…aggiungo sempre io..)—-. Nel suo intervento, non ha specificamente parlato dei migranti. Tanto è vero che il riferimento alla tragedia di Cutro è contenuto in un diverso passaggio della sua Introduzione. Quando, dopo aver ricordato la fuga in Egitto della Sacra famiglia, il porporato ha detto: “Come non ricordare l’ultima tragedia che ha coinvolto profughi, che non hanno trovato chi custodiva la loro vita?”, ha chiesto ringraziando “di cuore quanti si sono prodigati in loro aiuto, manifestazione di tanta umanità …..e la Chiesa di Crotone che ha mostrato il volto di madre della nostra Chiesa”
Il cardinale Zuppi ha inquadrato la sua analisi nel panorama ormai post pandemico. Senza però dimenticare l’inverno attraversato, in sostanza le grandi difficoltà a tutti i livelli….cioè… le “fragilità e sofferenze del nostro tempo e della nostra gente: il problema dei divari territoriali, della denatalità, dell’educazione. ……ha aggiunto…sentite – di approfittare di questa situazione per apprendere uno ‘sguardo dal basso’, ….sguardo dal basso che solo può consentire di commuoversi e farsi carico delle fatiche dei più poveri. Ma anche chiedeva di impegnarsi in uno ‘sguardo lungo’, per costruire con generosità e intelligenza, pensando al dopo…., per comunicare la speranza cristiana che con fiducia pensa che tutto possa cambiare e il deserto fiorire”……
La necessità di guardare avanti non riguarda però solo la politica e la vita sociale….ma anche la comune vita ecclesiale…di questa nostra Chiesa concrete che vive nei nostri Comuni…dove il Covid “ha fatto affiorare alcune debolezze ecclesiali che si sono aggravate, ma che c’erano anche prima più o meno latenti.
Tutto questo, a partire dalla nostra Favara, dove pur nel rispetto della verità e concretezza, per cui magari abbiamo tanto da lamentare ma che ….Non le dobbiamo osservare con pervasivo pessimismo, con quella sottile tentazione di fermarci solo sulle difficoltà, sui limiti, con tuttavia non dobbiamo con devastante pessimismo …..non dobbiamo vedere solo i problemi, interpretandoli anche in maniera raffinata …..senza credere che siano occasione per l’opera di Dio, per un impegno diverso e migliore nella qualità…ciascuno nel proprio ruolo di responsabilità all’interno della Chiesa come nella società……
Il Card Zuppi – sentite – ha messo l’accento anche sui “santi della porta accanto”. Essi, ha fatto notare, “hanno di fatto reinventato una pastorale fuori dagli abituali confini fisici e mentali delle parrocchie, mostrando tanta solidarietà, prossimità, amore gratuito. Abbiamo capito con più vivezza che l’identità della comunità cristiana non si misura soltanto in base alla partecipazione alla liturgia domenicale. La preghiera, personale e comunitaria, ha sempre un orizzonte molto più ampio, che rende la comunità cristiana quello che deve essere, una famiglia capace di fare sentire a casa, di raggiungere le persone nelle loro case perché non siano luoghi isolati o carceri di solitudine, tessendo i legami umani e affettivi comandati dall’amore cristiano. La carità appartiene di diritto all’esperienza di fede di ogni cristiano e non può essere delegata solo ad alcuni, come non può mai essere scissa dalla dimensione spirituale. Amore e verità si nutrono l’uno dell’altra”.
E con questo pensiero, da questa nostra emittente RADIO FAVARA 101, Don DIEGO ACQUISTO, unitamente ai fratelli Alberto e Lillo D’Anna ed a tutto lo staff tecnico, tutti insieme, porgiamo a tutte le Autorità politiche e religiose della Città, della Provincia e della Regione…. Così come a tutti i cittadini, di Favara e di fuori Favara che ci ascoltano, i migliori auguri di Scelte coraggiose, senza opportunismi, puntando davvero, solo al bene vero della propria persona e famiglia, ed al vero bene comune, nello spirito di Gesù Risorto….auguri di Buona Pasqua di gioia e di liberazione. Considerando che lunedì prossimo è il lunedì di Pasqua, noi ci risentiremo – a Dio piacendo – fra 15 giorni. Saluti ed auguri a tutti.
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