Festeggiare S. Valentino, riflettendo sul vero senso dell’amore umano
Una giornata quella di oggi, 14 febbraio, tradizionalmente dedicata ai fidanzati, agli innamorati, agli sposi di cui San Valentino è il protettore.
(Urna di S. Valentino a Terni)
San Valentino, vissuto tra il 176 e il 273; convertendosi clandestinamente alla fede cristiana, è stato nominato vescovo di Terni nel 197. Perseguitato per la sua opera di predicazione della religione cattolica, allora proibita in favore dei riti pagani, venne arrestato e decapitato.
Diverse sono le leggende su questo santo martire: si racconta che abbia unito in matrimonio la giovane cattolica Serapia, in punto di morte, con il centurione romano Sabino (matrimonio osteggiato dalla famiglia della giovane), dopo aver battezzato quest’ultimo, e che entrambi abbiano lasciato poi la vita terrena insieme; si narra ancora, che abbia fatto riconciliare due giovani che stavano litigando lasciando loro poi un messaggio firmato “dal vostro Valentino…” e così altri episodi del genere. Quello che è certo è che nel 496 Papa Gelasio I istituì la festa di San Valentino, dedicandola all’amore, sostituendo la festa pagana dei lupercalia, che celebrava la fertilità.
Da allora la festa è diventata universalmente popolare, soprattutto per gli innamorati, che, in questo giorno, oltre che rose e fiori, si scambiano anche regali con biglietti per esprimersi reciprocamente amore, affetto e baci.
Senza volere minimamente biasimare questa consuetudine, da parte di non pochi si vorrebbe augurare che oggi non sia solo questo tipo di festa, ma, anche l’occasione per incrementare l’autentico amore, nella direzione giusta, come quello che ha spinto S. Valentino a versare per amore il suo sangue, per non tradire Cristo.
Un amore allora che deve spingere i fidanzati a condividere, nella fedeltà reciproca, un comune progetto di vita, nella condivisione e nella responsabilità, preparandosi ad affrontare la vita assieme, in tutti i momenti, con le difficoltà che bisogna mettere nel conto, perché la vita è questa.
San Valentino, è – ed è bene che allora diventi – una festa importante, per riflettere sulla sacralità del matrimonio, sul fondamentale valore della fedeltà, riscoprendo anche contemporaneamente la virtù della purezza. Che non implica il divieto di qualcosa, bensì apre alla scelta libera e gioiosa di prepararsi a donare e vivere in pienezza e totalità il proprio corpo, all’interno di una stabile e reciproca appartenenza di amore, fedele e stabile, con il sigillo di un sacramento, che si chiama matrimonio.
Diego Acquisto
14-2-2023
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