Edit.Radio RF101-lunedì 19-12-2022 –Il segno del presepe ed auguri natalizi
Un cordiale saluto a tutti i radioascoltatori da parte mia, don Diego Acquisto e per la parte tecnica da Maurizio Fallea…..
“Una gioia mai provata. San Francesco e l’invenzione del presepe”.
E’ il titolo di un libro di recente pubblicazione … si parla di attenzione ai poveri, e contemporaneamente di concentrare l’attenzione sul Natale. … poveri e Natale…due realtà in questi giorni molto attenzionate, sia nella società civile che ecclesiale… poveri e Natale… con tutte le iniziative che sono state realizzate e che sono magari ancora in fase di attuazione anche a Favara…. Noi in questa nostra conversazione vogliamo parlare del messaggio di questo volume, dal titolo – ripetiamo – Una gioia mai provata. San Francesco e l’invenzione del presepe—-che chiaramente – come annuncia il titolo – fa capire la gioia di S. Francesco (1181-82—1226), che allora, nel 1221 …per vivere meglio il Natale ….e gustare meglio la gioia del Natale, inventò il presepio . “Che non venga mai meno la bella tradizione del presepe”, è stato l’appello di Papa Francesco nella lettera apostolica Admirabile signum del dicembre 2019… Testo che – ricordiamo – fu firmato nel dicembre 2019 a Greccio, piccolo Comune del Lazio in provincia di Rieti…. A Greccio… il presepio nella notte del Natale 1223. ….e quindi quest’anno inizia l’anno centenario dell’800centesimo anniversario del primo presepio… Papa Francesco, nella sua lettera apostolica , “Admirabile signum” ci ha invitati a rivivere i passi che portarono Francesco a rappresentare l’evento della nascita di Gesù, senza altro ornamento o che non fosse una stalla….una mangiatoia …con un po’ di fieno, senza altri protagonisti oltre al bue e l’asino. Il loro muso, … il muso di questi due animali…deisderosi di cibo…sprofondato dentro a quel fieno, inteso come il migliore auspicio cristiano, quando i popoli della terra, finalmente riuniti come fratelli, – per dirla con papa Francesco – cercheranno di nutrirsi di Cristo, del suo insegnamento…. del suo messaggio, del suo stesso corpo, vivo, presente reale nell’Eucarestia…..in quel pezzo di pane che nella Messa diventa – misteriosamente e realmente – corpo e carne di Cristo. Quella scena semplice del presepio… il muso dei due animali….sprofondato dentro a quel fieno è piena di significato… A suo aiuto e supporto, per quel primo presepio, Francesco d’Assisi ebbe un uomo nobile… di animo, anzitutto ed anche di ceto sociale….Giovanni Velita, che aveva imparato a conoscere l’amico Francesco, ad ascoltarne la parola, a comprenderne lo spirito trascinante. Parole che ci dovrebbero fare riflettere soprattutto in questi ultimi giorni in preparazione al Natale….per essere come Giovanni Velita…l’uomo che aiuta S. Francesco costruire il primo presepio per la notte di quel Natale, che sarebbe giunta di lì a qualche giorno. Ecco cosa gli dice Francesco: “Se vuoi che celebriamo a Greccio l’imminente festa del Signore, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei fare memoria di quel bambino che è nato a Betlemme, e in qualche modo intravedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato; come fu adagiato in una mangiatoia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”.
Messer Giovanni Velita signore di Greccio, quell’invito non se lo fece ripetere due volte. Predispose con estrema minuzia tutto quanto era stato disposto, e fu così che giunse il tempo della notte santa, il tempo del giubilo e dell’esultanza in cui il borgo si illuminò di ceri e fiaccole e risuonò di canti, mentre Francesco vestiti i panni del diacono intonava “con voce limpida e sonora” la parola del Signore. Betlemme è qui, non serve andare lontano.
Così come gli abitanti di Greccio dell’epoca, anche noi non abbiamo bisogno di andare a Betlemme per scoprire quanto il nostro Dio sia “umano” e vicino alla nostra vita concreta.
Il Mistero del Figlio di Dio che si incarna in un Bambino che nasce, splende a Greccio, di gioia pura in quel piccolo, sperduto borgo di Greccio… abitato da gente semplice e affamata: e da allora in poi, nei secoli, sarà più facile per tutti sintonizzarsi con l’umanità di Dio. Ma come Francesco ha potuto “inventare” un segno così umano e così vero? Papa Francesco lo spiega bene: siamo al cospetto di un “mirabile segno” al quale nessuno ha osato porre obiezioni, nonostante l’immagine di Dio mediata allora dalla Chiesa medievale fosse piuttosto distante dal candore della notte di Betlemme. Ed il presepio si afferma in quel contesto anche di contestazione della Chiesa ufficiale di allora, da parte dei gruppi cosiddetti dei pauperisti…dei Catari…che desideravano una Chiesa più “evangelica”, una presenza e un volto contemporaneamente divino ed umano….
Sta a noi adesso, cogliere efficacemente in questo nostro travagliato tempo, la scia luminosa lasciata nella storia e nel cristianesimo da quella provocatoria intuizione francescana del presepio. Ricordiamo storicamente che all’epoca della giovinezza di Francesco d’Assisi, l’invito più frequente rivolto ai credenti era quello di espiare i propri peccati attraverso la sofferenza, per placare l’ira di Dio che incombe su tutti gli uomini…. Un’immagine sfalsata di Dio che il Poverello ha certamente avvertito, per poi essere guidato dallo Spirito nella concezione che se Dio si è incarnato è stato per amore, … che se siamo stati “redenti” è per l’amore del Cristo per noi peccatori. Perché Dio è amore, Dio è gratuità… prossimità a tutte le vittime del male. E proprio come Gesù di Nazareth, più che guardare al peccato, Francesco d’Assisi si concentra sulle vittime del male e mette a fuoco il volto autentico di Dio,… traspone il suo amore e la sua pienezza in un segnale contrastante con la cultura corrente della sua epoca.
La scelta della sua felice povertà cozza duramente con l’andamento allora di una Chiesa ricca, corrotta e malata, eppure lui non si fa mai giudice. Il suo stile di vita è innocente…deciso…semplice e contemporaneamente disarmante; l’atteggiamento è quello di un giovane uomo entusiasta della natura e delle sue creature, e di tutti gli esseri viventi che incontra sul suo cammino. Francesco libero e felice, ma allo stesso tempo obbediente a quelle che erano le gerarchie del suo tempo, affronta con il cuore tutti gli ostacoli e lancia il messaggio del presepe di Greccio. Lo fa solo per amore, ed assolutamente…proprio senza alcun desiderio di rivalsa. —-Quella potentissima immagine di un Dio che si fa uomo nell’estrema povertà era la sola — oggi come ieri — in grado di arrivare al cuore di tutti,… la sola capace di lasciare in ciascun animo la possibilità di riconciliarsi con il Signore e con se stessi, ritrovando la propria verità umana più intima e disarmante. Eppure così reale. E’ questo il vero volto di Dio. —Ben lungi dall’immagine di un vendicatore iracondo, viene fuori con Francesco d’ Asssi, nella più pura gratuità, nel contesto di un presepe senza luccichii e senza pretese estetiche, un Dio-bambino che contrasta con quell’alienante ricerca di potenza e successo che dominava….allora .. e domina adesso.— Un messaggio che oggi arriva fino a noi a ben ottocento anni di distanza dall’epoca di Francesco,… eppure ci appare così estremamente attuale da lasciarci turbati. Riscoprire la bellezza della scena semplice di Greccio, così come imparare ad aprirsi al prossimo con gratuità e senza preconcetti con un pizzico di sana e creativa follia francescana per capire bene il senso vero, puro, nobile della nostra esistenza. Creati – come insegna il catechismo—“…per conoscere amare, servire Dio in questa vita e goderlo per sempre in Paradiso”.
Radioascoltatrici e radio ascoltatori, Don Diego Acquisto, unitamente a tutto lo staff di Radio RF 101 e per la parte tecnica a nome di Maurizio Fallea, cordialmente vi saluta… formulando a tutte le Autorità Religiose e Politiche, della Città, della Provincia e della Regione; i migliori e più fervidi auguri di una buona fine di quest’anno e di buon inizio del nuovo Anno 2023…Auguri di pace … serenità e sana prosperità in tutti i sensi, da quello fisico, umano e materiale a quello psicologico, culturale e spirituale nella maturazione della propria personalità…… Noi, con la nostra conversazione settimanale del lunedì, – a Dio piacendo – ci risentiremo dopo la vacanze… lunedì 16 gennaio.
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