Favara si prepara a festeggiare la riapertura della Chiesa Madre
Riapertura ormai ufficialmente fissata il prossimo 1° novembre, dall’arciprete don Giuseppe D’Oriente, alla cui tenacia e silenziosa laboriosità si deve tanto, proprio tanto.
Un giorno questo del primo di novembre, sicuramente particolare perché in un’unica solennità si festeggiano tutti i Santi. Non solo quelli che, dopo un regolare e rigoroso processo canonico sono stati dichiarati degni degli onori sugli altari (che già sono proprio tantissimi ! ), ma anche di quelli, sicuramente molto più numerosi, che comunque si sono salvati, ed in Paradiso godono della visione beatifica di Dio.
Un giorno quindi scelto perché veramente solenne e particolare anche per Favara, che però quest’anno risulterà ancora più solenne, perché soddisfa un’attesa generale: la riapertura al culto della monumentale Chiesa Madre, a cui non solo i favaresi, ma anche tanti altri di zone e paesi diversi, sono tanto affezionati.
Chiesa Madre che riapre al culto, dopo i lavori che si sono resi necessari, in seguito a quanto successo per un incendio all’interno, provocato da un corto-circuito, nel pomeriggio del 15 luglio 2020.
Da allora, con disappunto dei favaresi (e non solo !), necessariamente la Chiesa è rimasta chiusa al pubblico, con le varie celebrazioni spostate nella vicina Chiesa del Rosario di Pazza Cavour; anche questa una chiesa di grande valore storico-artistico, anche se di dimensioni molto più piccole rispetto alla Chiesa Madre.
Nel pomeriggio del 1 novembre, alle ore 18,00, la grande Chiesa Madre sarà riaperta al culto, con una solenne concelebrazione presieduta all’arcivescovo-metropolita di Agrigento, S.E.Rev.ma Mons. Alessandro Damiano.
Ci sembra doveroso sottolineare che la Chiesa Madre di Favara non solo è tra le più interessanti e più grandi della nostra arcidiocesi, ma – ricordiamo – che è risultata proprio ai primissimi posti tra le più belle della Sicilia, in un concorso fotografico di alcuni anni fa.
Perciò diciamo che già da sempre, oggetto di grande attenzione, lo è diventata ancora di più anche per un’ottima foto, veramente d’effetto, in una composizione con l’arcobaleno che dà alla fotografia una visione unica. Uno scatto davvero indovinatissimo, che è riuscito a catturare l’arcobaleno, che sovrasta quella sua meravigliosa cupola che domina sulla città e che è visibile da ogni parte.
Una Chiesa, che con il suo imponente edificio, è dedicata alla Madonna Assunta. Edificata all’inizio del XVIII secolo, ricostruita all’inizio del XIX secolo e riprogettata alla fine dello stesso. Una grandiosa costruzione, con pianta centrale, a tre navate, con l’elegante cupola in stile gotico che domina l’intera città da un’altezza di 56 metri.
Per Favara una Cattedrale…che, tra l’altro, conserva al suo interno, un bellissimo Crocifisso ligneo del XIV secolo, mentre all’interno della nicchia che si apre nell’abside è custodita la statua lignea della Vergine Assunta, a cui è dedicata la Chiesa…Una dedica questa, avvenuta secoli prima che fosse proclamato il dogma di fede dell’Assunzione di Maria al cielo…definizione che è avvenuta solo nel 1950 da parte di papa Pio XII. Poi, l’altare in marmo della navata destra è dedicato a Sant’Antonio, patrono della città….
Ricordiamo che il 15 luglio 2020, per un corto-circuito, un vasto incendio è scoppiato all’interno della Chiesa Madre di Favara. Le fiamme hanno distrutto l’organo a canne, posto sulla navata destra della struttura sacra, rischiando di estendersi pericolosamente. Il fumo è fuoriuscito dal portone centrale ed ha attirato l’attenzione di alcuni passanti che hanno dato l’allarme….provando intanto o a spegnerlo con un estintore, nell’attesa, che fortunatamente breve,…perché è stato davvero tempestivo l’arrivo dei vigili del fuoco.
Favara allora… è davvero rimasta col fiato sospeso, sgomenta per quello che era successo, mentre il fumo richiamava l’attenzione oltre che dei vicini, anche di tante, proprio persone che frattempo si radunavano per cercare di capire quello che era successo.
Palpabile la sofferenza dei cittadini presenti e di quanti dalla notizia dell’incendio venivano raggiunti nei vari quartieri della città, come chi scrive.
Tristezza per questa inaspettata notizia ! visibile la commozione per la Chiesa Madre, a cui tutti i favaresi sono tanto legati e chiamata in gergo popolare ancora da molti la “Chiesa granni”.
Ancora una prova non lieve per Favara, una prova di sofferenza per il tessuto sociale favarese. Adesso invece una gioia grande annunciata anche attraverso un bel, pubblico manifesto, che proponiamo sopra , unitamente al manifesto con l’arcobaleno, nel corso dell’articolo.
Diego Acquisto
20-X-2022
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