A margine delle scelte politiche di oggi
A margine delle scelte che si fanno oggi 25 settembre. Una data quella di oggi che potrà restare ben impressa nella memoria e forse anche nella storia di questa nostra Italia e anche della Sicilia, dato che oggi i siciliani oltre che votare per il rinnovo del parlamento Nazionale, Camera e Senato, votano anche per eleggere il nuovo Presidente della Regione ed i 70 onorevoli del Parlamento regionale; così come stabilisce lo Statuto speciale di autonomia che la Costituzione della Repubblica Italiana assicura alla nostra bella isola.
Una responsabilità in più oggi allora per i Siciliani, che devono praticare un scelta oculata e responsabile, oltre che per il Governo della Nazione, anche per quello della Sicilia.
La confusione sembra tanta, l’incertezza altrettanto ! la possibilità che tanti, amareggiati e delusi, non vadano a votare, sembra toccarsi con mano, forse soprattutto in Sicilia, dove al “Governo Crocetta” del quinquennio precedente (2012-2017), è subentrato, un Governo di segno proprio politicamente opposto che è stato quello di Musumeci (2017-2022), appena concluso, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Crocetta e Musumeci, due uomini politicamente, umanamente e culturalmente assai diversi, con duna diversa anzi proprio opposta visione politica. Questo per dire che i Siciliani le hanno voluto provare proprio tutte, mentre la situazione è quella che è.
In questo scenario, con una crisi economica in corso senza precedenti, in conseguenza di una guerra tra Russia ed Ucraina, (quest’ultima aiutata a resistere dall’Europa e dall’Italia), la babele delle opinioni regna sovrana.
Non manca in Italia nemmeno chi apertamente si schiera dalla parte dell’aggressione russa, in favore di Putin, che starebbe, aggredendo militarmente l’Ucraina, per difendere la Russia nella sua identità.
E la Nato, l’Europa con gli Stati Uniti in testa, non perdonerebbero alla Russia, non l’aggressione dell’Ucraina, dato che non sono mai intervenute quando la Russia ha compiuto tante , proprio tante aggressioni di altri popoli (e l’elenco sarebbe lungo !)…. E quindi misfatti ben più gravi ! quanto il fatto che la Russia, con la guerra contro l’Ucraina, abbia scelto di non disintegrarsi dentro “un mare indistinto di globalismo affamante ed usuraio che fa comodo al capitalismo mondiale dei grandi interessi”. E forse c’è anche qualcosa di vero o ci può essere qualcosa di vero ! Ma, comunque, a mio giudizio, siamo alla farneticazione allo stato puro…
Tuttavia, anche queste idee in Italia, circolano. Ed ecco perché si richiede davvero uno sforzo non indifferente di riflessione, uno scatto di responsabilità nelle scelte di oggi, dove mettere una croce. Perché, davvero, se messa male, potrebbe essere davvero una croce pesante, almeno per i prossimi a cinque anni.
In questo scenario pare davvero benefico il messaggio di Papa Francesco che contestualmente ha trasformato un convegno di giovani ad Assisi , in una Giornata Mondiale della Gioventù ( Gmg) di fatto. Una Giornata dedicata all’economia del futuro, rilanciando i temi della Dottrina Sociale della Chiesa per mezzo della voce di centinaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo.
Il Convegno dell’ “Economy of Francesco”, ieri si è trasformato in un luogo dove cercare soluzioni nuove con radici antiche per evitare o quanto meno per il momento almeno disciplinare, l’uso distorto dell’economia, con il motto “Non è un’utopia”.
Durante i lavori, che si sono svolti nel centro storico di Assisi, da parte di migliaia di giovani venuti da ogni parte della terra, si è voluto gridare che non è un’utopia dare un’anima all’economia e imparare la fraternità.
Ed alcuni giovani hanno gridato “non siamo il futuro, siamo il presente”. “Non vogliamo essere un futuro che non arriva mai”. E papa Francesco, visibilmente a suo agio, ha anche scherzato dicendo ai giovani: “Se non avete altro da dire, almeno fate chiasso!”.
Diego Acquisto
25-9-2022
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